1 Aprile 2020

EMERGENZA CORONAVIRUS – Diretta Facebook del Presidente Iraci Sareri che si rivolge ai Parlamentari veronesi: “Azioni concrete, subito! Lavoriamo insieme”

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Una diretta Facebook dalla pagina ufficiale di Confartigianato Imprese Verona. Questa la scelta di Roberto Iraci Sareri, Presidente dell’Associazione artigiana, per rivolgersi, in questi giorni di isolamento e distanza, a tutti i deputati e senatori veronesi, oltre che agli imprenditori artigiani della provincia di Verona.

“Ho deciso di rivolgermi a voi, a meno di due mesi dalla nomina a Presidente di Confartigianato Imprese Verona e nel pieno dell’emergenza coronavirus Covid-19  per parlare, oggi, del nostro domani”. Questo l’inizio di quella che in queste ore è diventata anche una lettera inviata a tutti i parlamentari della nostra provincia.

“Rappresento le imprese artigiane associate – ha continuato Iraci Sareri – e molte altre che, in questo momento così duro e difficile, si stanno appoggiando a noi per avere informazioni su come lavorare, cercare rassicurazioni su come risolvere i tanti problemi e chiedere ascolto per le loro paure. Sono orgoglioso di poter essere per tutti loro un punto di riferimento e proprio per questo voglio rivolgermi a mia volta a voi, che ci rappresentate, per fare squadra e, insieme, dare un reale servizio al nostro meraviglioso territorio”.

Dal 23 febbraio, quando, nel mezzo del week end, è arrivato dal governo il primo ordine di serrata delle scuole e le prime restrizioni, Confartigianato, come associazione di rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese scaligere, ha messo in campo una squadra di supporto a loro rivolta, facendo fronte all’emergenza coronavirus con tutti i supporti informativi e concreti a disposizione dell’Associazione e usciti via via assieme ai numerosi decreti e circolari.

“Con grande senso di responsabilità – ha aggiunto il Presidente – abbiamo posto la sicurezza sanitaria prima di ogni altra cosa. Abbiamo chiuso le attività immediatamente, quando ci è stato chiesto. Abbiamo indicato agli imprenditori come tutelare i loro dipendenti, con gli ammortizzatori sociali, con i congedi straordinari e, laddove possibile, con lo smart working. Siamo anche in prima linea per combattere l’abusivismo, che alcuni stanno praticando pur di lavorare. Chi ha potuto ha fatto fronte ai versamenti delle imposte di marzo e in questi giorni si sta preparando a pagare gli stipendi. Molti di noi, oltre il 60%, purtroppo non sta lavorando. I pochi che sono aperti devono fare fronte alla mancanza di forniture e della clientela. I numeri ci dicono che, da oggi, saranno più di 29.000 le imprese artigiane potenzialmente impegnate nella richiesta del simbolico bonus di 600 euro per le partite Iva… e il sito dell’INPS, intanto, è off line!”.

“Questo è il momento di parlare del nostro futuro – ha proseguito Iraci Sareri, rivolgendosi direttamente ai parlamentari collegati – perché il Decreto Cura Italia è stato solo un primo passo, già superato dagli eventi. Non appena ci sarà consentito di ricominciare a lavorare dopo la crisi coronavirus dovremo avere tutti gli strumenti necessari per ripartire da subito, quindi vi chiedo di portare le nostre istanze sui tavoli competenti e fare in modo che se ne tenga conto”.

Tra le richieste elencate dal numero uno della Confartigianato provinciale: sospensione delle rate di mutui, prestiti e leasing, fino a fine anno, con azioni politiche di tutela delle posizioni bancarie, senza speculare su tassi, garanzie e durate residue; misure per impedire che le imposte, comunali, regionali, nazionali, non pesino sulla liquidità delle imprese, almeno fino a fine anno e che siano previste dilazioni senza penali. “Avremo bisogno di liquidità – ha scandito Iraci Sareri –, che sia aiuto concreto e facilmente accessibile dalle nostre imprese valutate come meritevoli, con una lente che deve essere tarata per la piccola impresa e non con gli stessi indici usati per le imprese medio grandi. Tutelate i nostri risparmi e le case dove abitiamo, perché sono anche il patrimonio delle nostre imprese; supportate gli imprenditori che non stanno lavorando, i loro soci e collaboratori familiari con azioni calibrate: 600 euro in un mese sono inadeguati e svilenti per il ruolo che abbiamo nell’economia italiana”.

Le imprese, per Il Presidente di Confartigianato, dovranno riaprire, tornando a lavorare alleggerite anche dal peso del costo del lavoro, in modo che possano continuare a crescere, innovarsi, stare sul mercato “e preparare – ha affermato – il passaggio generazionale ai nostri figli e nipoti, trasmettendo i saperi e i mestieri italiani. Inoltre, vi chiedo di imporvi affinché i prossimi decreti siano tempestivi, chiari e completi: abbiamo bisogno di tornare al lavoro con serenità, sicurezza e certezze. Vi esorto a fare in modo di mettere in campo azioni semplici da realizzare, senza burocrazia inutile. Sono, con i miei Vice, con la Giunta e con l’intero Direttivo dell’Associazione, a Vostra disposizione. Tutto quello che posso fare per agevolare il vostro lavoro è il mio impegno fin da subito. Noi – ha concluso Roberto Iraci Sareri – ci sentiamo e siamo le mani che non si fermano!”.