Era uno dei passaggi essenziali per far tornare il sistema imprenditoriale del trasporto non di linea (Ncc, Taxi e BusOperator) alla normalità, come richiesto alla Regione Veneto da Confartigianato Imprese regionale: eliminare il limite di capienza. Oggi pomeriggio, con l’ordinanza n. 63 “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19. Ulteriori disposizioni”, firmata dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e in pubblicazione straordinaria sul Bur, le tre categorie incassano un successo importante. 

“Accogliamo con piacere e ringraziamo la Regione – commentano a caldo Denis Pulita, Alessandro Nordio e Daniele Rigato, rispettivamente Presidenti Ncc, Taxi e Bus Operator di Confartigianato Imprese Veneto –. L’ordinanza, che nel rispetto delle misure indicate dalla stessa, consente l’occupazione del 100% dei posti complessivi, sia seduti sia in piedi, per i quali il mezzo è omologato, in deroga all’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno 1 metro e al coefficiente di riempimento dei mezzi fissato dal DPCM 11.06.2020, recepisce infatti le istanze delle 3 categorie presentate nella fitta e positiva interlocuzione che si è tenuta in questi mesi. Speriamo – concludono i tre dirigenti – che questa apertura possa confluire a breve in ulteriori azioni a sostegno dei settori nell’evolversi della crisi che rimane per noi drammatica”. 

Le nuove misure, contenute nell’allegato n°1 dell’ordinanza, si applicano al trasporto pubblico regionale/locale di linea ferroviario, automobilistico, tramviario, a fune, lacuale, lagunare, costiero, idroviario, nonché trasporto pubblico non di linea e servizi autorizzati (taxi, noleggio con conducente, autobus a fini turistici, inclusi i servizi atipici e il noleggio con/senza conducente).

L’ordinanza n. 63 del 26 giugno 2020, inoltre, nei suoi allegati contiene nuove indicazioni riguardanti:

• Linee di indirizzo per la ripresa degli sport di contatto e squadra
• Linee di indirizzo per la ripresa delle attivita’ economiche nelle aree ospedaliere

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