CARO ENERGIA – Iraci Sareri: “Interventi del governo positivi ma insufficienti. Si rischia il lockdown vero per migliaia di imprese e il Covid non c’entra”
AttualitàSportello Energia“Non ci è mai piaciuto cavalcare gli allarmi dipingendo scenari drammatici. Anzi, tentiamo sempre di infondere coraggio e volontà di resistere, ma la situazione attuale, per quanto riguarda i costi di energia, materie prime e loro carenza, non neghiamo stia diventando molto più che preoccupante”. Queste le parole di Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona, che denuncia come, a soffrire particolarmente in questa fase, siano le micro, piccole e medie imprese, che in alcuni casi, a partire da questo inizio d’anno, potrebbero essere costrette a ricorrere alla riduzione produttiva e nei casi più gravi anche al fermo, con la conseguente collocazione in Cassa Integrazione dei lavoratori.
“La situazione, in alcuni settori, sta diventando insostenibile – dichiara il Presidente degli artigiani scaligeri di Confartigianato –. Alle aziende conviene fermare gli impianti piuttosto che produrre in perdita. Si assisterebbe al vero paradosso della sospensione delle produzioni, nonostante i cassetti degli ordini siano pieni”.
La bolla del prezzo del gas, associata alla forte crescita del costo dell’energia elettrica, e l’aumento del prezzo del gasolio, compromettono la ripresa per una ampia quota di imprese della manifattura e del trasporto.
“Chi usa i forni, le attrezzature con importante assorbimento di energia, tutta la subfornitura – elenca il presidente – sta registrando costi della bolletta energetica che non sono più né sopportabili dalle aziende né, tanto meno, scaricabili sull’acquirente finale. Ma non solo, dal fornaio alle aziende che lavorano i metalli, dall’azienda di autotrasporto che paga uno sproposito il gasolio, fino all’ampia varietà delle imprese impegnate nella subfornitura, l’allarme è generalizzato. Il problema riguarda sì tutte le imprese con una forte dipendenza produttiva dal consumo di energia, ma in realtà tutti, ma proprio tutti gli imprenditori, come del resto le famiglie, devono fare i conti con bollette mai viste prima. Il CAEM, che è il consorzio di nostro riferimento per le forniture di energia elettrica e gas che riesce ancora a garantire consistenti risparmi per diverse migliaia di piccole imprese, ha fatto alcune simulazioni sugli aumenti nel 2022, sulla base dell’attuale andamento del prezzo della borsa elettrica sia sul gas sia sull’energia. Ne emerge uno scenario davvero impressionante”.
Rispetto al 2021 un’azienda della plastica che utilizza annualmente 2,5 milioni di kWh avrà un aumento della spesa della materia prima del 289%, passando da 186.257 euro a 725.761 euro; un’azienda meccanica con 1,2 milioni di kWh/anno subirà un aumento del 287%, passando da euro 88.034 euro a 341.320 euro. L’aumento per un’azienda della ceramica con 20.790 kWh annui sarà del 254%, passando da un costo materia prima di 1.798 euro a 6.372 euro, mentre per il gas con 1.921 mc mensili l’aumento sarà del 358%, passando da un costo medio mensile di 436 euro a 2.076 euro. Un caseificio che consuma 594.462 KWh/anno avrà un aumento del 281%, con costi che passeranno da 42.225 euro a 160.864 euro, mentre per il gas a fronte di un consumo mensile di 20.112 mc avrà un aumento del 398%, passando da una spesa media mensile di 4.188 ero a 20.882 euro. Un molino con 1.454.494 kWh annui passerà da un costo del 2021 di euro 99.338 a euro 388.615 con un aumento del 291%.
“L’intervento delle istituzioni è urgente – conclude Iraci Sareri –, perché la situazione è davvero emergenziale. I provvedimenti messi in atto dal Governo fino ad ora possiamo anche considerarli positivi, ma del tutto insufficienti ad affrontare il problema. Servono interventi immediati e concreti per tagliare le bollette e politiche che rendano il nostro Paese meno dipendente dall’estero per l’approvvigionamento energetico. Mi rivolgo ai parlamentari veronesi, con un invito a non considerare questa situazione come transitoria e a sottovalutarla, chiedendo loro di impegnarsi al massimo delle loro possibilità per avviare una fase istituzionale di risposta immediata e concreta: qui si rischia il lockdown vero e definitivo per migliaia di imprese. E il Covid non c’entra”.
Sempre il CAEM ha sviluppato un “simulatore” per la verifica dei potenziali costi medi mensili 2022 dell’energia elettrica e del gas, per mettere in condizione gli imprenditori (il “calcolatore”, infatti, è attivo unicamente per le aziende) di poter fare le proprie previsioni di bilancio del 2022 sull’aspetto relativo ai costi energetici, anche in funzione della loro esigenza di strutturare i listini 2022.