COVID-19 – Decreto Natale: Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni prefestivi e festivi e in zona arancione nei giorni lavorativi
AttualitàTutta Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni prefestivi e festivi, e in zona arancione nei giorni lavorativi. Questa la strada scelta del governo e annunciata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella tarda serata di venerdì 18 dicembre, dopo che il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al cosiddetto Decreto Natale (decreto legge, non Dpcm) contenente le restrizioni anti-covid per le festività natalizie, di fine anno e fino all’Epifania.
Si ricorda, inoltre, che da sabato 19 dicembre entra in vigore l’Ordinanza del Presidente della Regione Veneto n. 169, la quale, fino al 6 gennaio 2021, dopo le ore 14 non ammette lo spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o dimora, salvo che per comprovate esigenze lavorative, per studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, o per svolgere attività non sospese o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune |
Riassumiamo i punti salienti del Decreto Natale, n. 172 del 18/12/2020, del quale riportiamo anche le slide predisposte dal Consiglio dei Ministri
SLIDE DECRETO NATALE
Il calendario dei divieti
L’Italia, dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 vedrà una nuova rigorosa stretta: nei giorni prefestivi e festivi tutte le Regioni saranno zona rossa, mentre nei giorni feriali tutte le Regioni saranno zona arancione.
Le misure generali dal 21 dicembre al 6 gennaio
- Vietato ogni spostamento tra Regioni, da e verso altre Province Autonome.
- Vietati gli spostamenti verso le seconde case fuori dalla propria Regione (salvo ulteriori restrizioni per i giorni in zona arancione e in zona rossa).
Italia zona rossa
Nei giorni: 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021.
Le regole:
- Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, situazioni di necessità e salute.
- È possibile ricevere nella propria abitazione sino a due persone non conviventi (parenti o amici) dalle ore 5 alle ore 22, che potranno portate con sé anche i figli minori di 14 anni. Sono inoltre escluse dal computo delle due persone non conviventi in visita, anche i soggetti con disabilità e le persone conviventi non autosufficienti.
- È consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto in forma individuale.
- Sono chiusi i bar, i ristoranti ed anche i negozi, tranne quelli definiti necessari, ma chiuderanno anche i centri estetici. Consentita la ristorazione d’asporto fino alle ore 22 ed il servizio a domicilio.
- Sono aperti: Supermercati, beni alimentari e prima necessità, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccherie, lavanderie, parrucchieri e barbieri.
- Le chiese e i luoghi di culto saranno aperti fino alle ore 22.
Italia zona arancione
I giorni: 28, 29 e 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021.
Le regole:
- Ci si potrà spostare solo all’interno del proprio Comune di abitazione e residenza senza dover giustificare il motivo.
- Dai piccoli Comuni (con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti) ci si potrà spostare, nei giorni con l’Italia in zona arancione, anche in altri comuni entro però un raggio di 30 chilometri al massimo. Non sarà comunque possibile raggiungere i capoluoghi di provincia.
- I bar e i ristoranti saranno chiusi anche nei giorni in cui l’Italia sarà zona arancione. Resta consentito il servizio d’asporto fino alle ore 22 e il servizio a domicilio senza restrizioni.
- I negozi saranno aperti fino alle ore 21.
Sostegno a bar e ristoranti
In arrivo un fondo da oltre 600 milioni di euro per sostenere bar, ristoranti e attività costretti a chiudere durante le festività per effetto delle restrizioni del nuovo decreto. Si tratta di nuovi contributi a fondo perduto da erogare subito agli esercenti danneggiati dal lockdown natalizio.
I nuovi aiuti economici verranno erogati direttamente con meccanismi veloci. In particolare, viene disposto un immediato ristoro per ristoranti e bar che dal 24 dicembre al 6 gennaio siano costretti alla chiusura. Il ristoro sarà del 100% sulla base di quanto ricevuto con il Decreto Rilancio.
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