ENERGIA – Addizionale provinciale su accise energia elettrica 2010 e 2011: è ancora possibile avviare azioni per il rimborso. Ecco il fac-simile
19 Novembre 2020

ENERGIA – Addizionale provinciale su accise energia elettrica 2010 e 2011: è ancora possibile avviare azioni per il rimborso. Ecco il fac-simile

Sportello Energia

Nel 2010 e nel 2011 le aziende pagavano le bollette per la fornitura di energia elettrica inclusive dell’addizionale provinciale sulle accise. Dal 01/01/2012, per effetto di apposita normativa, tale addizionale è stata abrogata, questo per intervento di una direttiva comunitaria che ha dichiarato l’inapplicabilità delle norme istitutive della stessa.

A fronte di tale situazione alcuni soggetti hanno chiesto il rimborso delle addizionali versate all’Agenzia delle Dogane, che ha resistito in giudizio fino alla sentenza definitiva della Corte di Cassazione che, pur riconoscendo la possibilità della richiesta di rimborso, ha chiarito che doveva essere fatta dal consumatore finale nei confronti del fornitore di energia elettrica di quel periodo (cioè quello che aveva effettivamente incassato le addizionali citate).

La richiesta all’Amministrazione finanziaria (Agenzia delle Dogane) può essere fatta, dice la Cassazione, “eccezionalmente, allorquando l’azione esperibile nei confronti del fornitore si riveli oltremodo gravoso (come accade, ad esempio, nell’ipotesi di fallimento del fornitore)”.

Per coloro che sono interessati ad attivare azioni per la restituzione di tali addizionali, la prima attività da realizzare è quella di interrompere il periodo di prescrizione decennale con apposita diffida (si tenga conto che per il 2010 sono già passati 10 mesi). Sappiamo che è molto probabile che i fornitori non daranno seguito alla richiesta di rimborso. In tal caso rimane la possibilità di avviare l’azione legale nei confronti dei fornitori.

Non si può però escludere la possibilità che venga emanata una disposizione legislativa che preveda la restituzione di quanto versato per l’addizionale in questione (tutta o in parte), visto anche l’importante azione di rappresentanza fatta da Confartigianato Imprese e da altre associazioni di categoria. Potrebbe quindi essere rilevante il blocco del termine dalla prescrizione. Pertanto, in tale ipotesi, diventerebbe importante avere almeno inviato apposita diffida (via pec) al fornitore di energia elettrica del 2010/2011 con la richiesta di restituzione di quanto corrisposto nei due anni. Al riguardo ci è stato messo a disposizione da CAEM (Consorzio Acquisti Energia & Multiutility) il fac-simile di diffida da utilizzare e inviare nei confronti del fornitore del 2010 e 2011, per coloro che lo desiderano, indipendentemente dalla cifra richiesta. Tale fac-simile viene riportato in fondo a questa notizia. Se utilizzato, lo stesso dovrà poi essere inviato al fornitore (di allora) con raccomandata A/R o PEC, cancellando i suggerimenti tra parentesi ( ).

Stimiamo che l’eventuale avvio di un’azione legale per la singola utenza possa essere considerata nel solo caso di un potenziale rimborso superiore a 8.000,00 euro, cioè per quelle realtà che hanno consumato circa un milione di kWh (per le forniture da novembre 2010 a dicembre 2011).

Per informazioni potete contattare il nostro Settore Energia ai seguenti recapiti:

 

Addizionali provinciali sulle accise dell’energia elettrica applicate per kWh nelle province riferite alle associazioni artigiane aderenti a Confartigianato Imprese, promotrici del consorzio CAEM (Consorzio Acquisti Energia & Multiutility)

Prov. €/kWh – 2010 €/kWh – 2011
Bari  0,0093 0,0093
Belluno 0,0114 0,0114
Benevento  0,01136 0,01136
Bolzano 0,0093 0,0093
Brindisi 0,01136 0,01136
Campobasso  0,01136 0,01136
Caserta 0,011362 0,011362
Chieti 0,011362 0,011362
Foggia 0,01136 0,01136
Gorizia  0,0114 0,0114
Isernia 0,0093 0,0093
L’Aquila 0,0093 0,01395
Napoli 0,0114 0,01425
Oristano 0,01136 0,01136
Padova  0,0093 0,0093
Pescara  0,011362 0,011362
Pordenone  0,0103 0,0103
Reggio Calabria  0,0093 0,0093
Rieti 0,011362 0,011362
Rovigo  0,011362 0,011362
Salerno  0,011362 0,011362
Sassari  0,01136 0,01136
Taranto  0,011362 0,011362
Teramo  0,011362 0,011362
Trento 0,0093 0,0093
Treviso 0,01136 0,01136
Trieste 0,01136 0,01136
Udine  0,01136 0,01136
Venezia  0,011362 0,011362
Verona 0,01033 0,01033
Vicenza  0,011362 0,011362

Solo nelle province di L’Aquila e Napoli l’addizionale provinciale sulle accise dell’energia elettrica era differente nel 2010 rispetto al 2011. Nelle altre province il corrispettivo 2010 e 2011 è rimasto invariato. Questo significa che moltiplicando l’importo riportato nella tabella sopra evidenziata per i kWh utilizzati nei due anni, si otterrà l’importo complessivamente pagato per l’addizionale provinciale sulle accise dell’energia elettrica. Tale importo (risultato dalla moltiplicazione citata) va inserito nella diffida e corrisponde alla cifra complessivamente pagata indebitamente nel 2010 e nel 2011.

Per informazioni:

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