3 Maggio 2019

LAVORO – Nel 2018 anche il Veneto recupera i livelli pre-crisi del tasso di occupazione: 66,6% (+0,2% rispetto al 2008)

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Nel 2018 salgono a dieci le regioni e province autonome che sono uscite dal lungo tunnel della crisi, presentando un tasso di occupazione che ha recuperato i livelli pre-crisi. L’analisi, svolta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, confronta il valore del rapporto tra occupati e popolazione del 2018 con il massimo pre-crisi, in gran parte dei casi collocato tra il 2007 e il 2008.

Nel 2018 il tasso di occupazione nel Veneto risale al 66,6%, 0,2 punti in più rispetto al livello del 2008, in Sardegna arriva al 52,7%, in linea con il massimo del 2007 mentre nelle Marche sale al 64,7% – grazie al balzo di due punti e mezzo nel 2018 – collocandosi in linea con il valore del 2008 e solo un decimo di punto inferiore al livello del 2007.

tabella Confartigianato tasso occupazione rispetto situazione pre crisi
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Questi tre territori si aggiungono ai sette che già nel 2017 risultavano aver recuperato i livelli pre-crisi (Confartigianato, 2018): nel dettaglio la Provincia Autonoma di Bolzano migliora di 3,1 punti il tasso di occupazione del 2008 arrivando al 73,5%, la Provincia Autonoma di Trento migliora di 1,5 punti il tasso di occupazione del 2008 arrivando al 68,2%, la Toscana migliora di 1,3 punti il tasso di occupazione del 2008 arrivando al 66,5%, il Friuli-Venezia Giulia migliora di 1,1 punti il tasso di occupazione del 2008 arrivando al 66,3%, la Lombardia migliora di 0,8 punti il tasso di occupazione del 2008 arrivando al 67,7%, il Piemonte migliora di 0,7 punti il tasso di occupazione del 2008 arrivando al 65,9%, il Lazio migliora di 0,7 punti il tasso di occupazione del 2008 arrivando al 60,9%.

Le dieci regioni che hanno recuperato i livelli pre-crisi concentrano il 62,9% degli occupati totali, con una accentuazione del 68,6% degli occupati della manifattura.

Tra le altre regioni, in due casi il recupero è quasi completato: in Basilicata il tasso di occupazione è del 49,4%, di 0,2 punti inferiore al livello del 2008 e in Valle d’Aosta il tasso di occupazione è del 67,9%, di 0,3 punti inferiore al livello del 2007. Un ritardo inferiore od uguale al punto percentuale si rileva per Emilia-Romagna con -0,6 punti rispetto al 2007, Molise con -0,7 rispetto al 2008, Liguria con -0,7 punti rispetto al 2008, Abruzzo con -0,8 punti rispetto al 2008 e Puglia con -1,0 punti rispetto al 2007.

Forte ritardo, con gap del tasso di occupazione superiore ai due punti percentuali, in Umbria con -2,3 punti rispetto al 2008, Sicilia con -2,7 punti rispetto al massimo registrato nel 2006, antecedente di due anni al picco rilevato a livello nazionale. In coda due regioni che hanno visto la crisi del lavoro iniziare ben prima della “grande crisi”: la Campania registra un tasso di occupazione di 3,6 punti inferiore al livello del 2004 e la Calabria di 4,0 punti inferiore al livello del 2004. In queste due regioni, anche considerano i valori del tasso di occupazione più prossimi, relativi al 2007, il ritardo rimane di 2,0 punti per la Campania e di 2,7 punti per la Calabria.