EMERGENZA CORONAVIRUS – Sito INPS off line, Iraci Sareri: “Situazione si poteva prevedere e attuare le misure informatiche necessarie per evitarla”
AlimentazioneAmbienteANAP PensionatiArtigianato Artistico...Un totale di 29.050 artigiani stimati i provincia di Verona (esclusi quelli che dovrebbero percepire una pensione), tra titolari (16.978), soci (5.980), amministratori (5.536) e altre cariche (557). A tanto ammonta il numero, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato regionale, dei lavoratori autonomi (con o senza personale) che possono accedere alla misura di sostegno al reddito di 600 euro netti come stabilito dal Decreto Legge del 18 marzo.
“Il crash del sistema informatico INPS già in atto alle prime luci dell’alba di oggi – afferma Agostino Bonomo Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – era del tutto prevedibile. I numeri degli aventi diritto e il bisogno di avere anche quel piccolo aiuto da un lato e la confusione generata prima da incaute dichiarazioni del Presidente INPS in merito ad un click day – subito ritirate – e dopo da note informative notturne sul sito INPS che parlavano di ordini cronologici – anche queste prontamente rimosse – hanno portato ad un assalto insopportabile per il sistema”.
“Si è parlato anche di un attacco hacker – aggiunge il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri –, ma che ciò sia vero o meno, la situazione si poteva prevedere e attuare le misure informatiche necessarie per evitarla. Chi prende decisioni politiche e gli enti o istituzioni che le concretizzano per gli utenti, devono rendersi conto, non solo dell’impatto economico e sociale che sta avendo e che avrà sulle nostre imprese il fenomeno che stiamo tutti vivendo, ma anche pensare alla situazione di uomini e donne, con le loro famiglie, che, da settimane, sono disperatamente senza lavoro, assieme ai loro dipendenti”.
“Le micro e piccole imprese, gli autonomi, le partite Iva, se non lavorano non vivono: hanno quindi necessità di sostegni economici e finanziari che abbiano un impatto burocratico vicino allo zero. Anche nel caso del bonus di 600 euro, che riteniamo veramente inadeguato e svilente per il lavoro e il contributo all’economia del nostro Paese di decine di migliaia di persone, auspichiamo che e ci auguriamo sia solo un primo intervento di emergenza, che venga sostituito da misure di sostegno concrete e strutturali”.