COVID-19 – Il Decreto Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale
AlimentazioneAmbienteANAP PensionatiArtigianato Artistico...Dopo ben 7 giorni dall’approvazione del Consiglio dei Ministri e il suo annuncio da parte del Premier Conte, il Decreto Rilancio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella serata di ieri e prevede un pacchetto di misure da 55 miliardi di indebitamento e 155 miliardi in termini di saldo netto da finanziare.
Rimandando ad una più attenta analisi delle misure, a seguire evidenziamo alcuni dei punti di più stretto interesse per le imprese.
Cassa integrazione: altre 9 settimane
I datori di lavoro possono utilizzare la cassa integrazione per l’emergenza Covid-19 per una durata massima di nove settimane per il periodo dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, ma solo dopo aver esaurito tutto il periodo concesso potranno ottenere ulteriori cinque settimane. Poi, una volta utilizzate tutte le 14 settimane, dal 1 settembre al 31 ottobre potranno chiedere, con una nuova procedura, ulteriori quattro settimane di trattamento. Per i settori del turismo, fiere, congressi e spettacolo le 4 settimane possono essere utilizzate anche prima del 1 settembre.
Trattamento in deroga più veloce
Diventa più veloce la procedura per la Cassa integrazione in deroga: il datore di lavoro, infatti, potrà rivolgersi direttamente all’Inps, senza doversi prima rivolgere alla Regione. L’Inps, in 15 giorni dall’arrivo dell’istanza, erogherà un anticipo dell’assegno del 40 per cento.
Stop licenziamenti
Proroga dello stop ai licenziamenti. Le imprese non potranno effettuare licenziamenti economici individuali e collettivi per altri tre mesi. Sospese anche le procedure dei licenziamenti collettivi e individuali per motivo oggettivo in corso.
Cancellato saldo e acconto Irap per tutti fino a 250 milioni di fatturato
La cancellazione della rata di giugno dell’Irap (saldo e acconto) riguarda tutte le imprese fino a 250 milioni di euro di fatturato e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi. Sono stati cancellati i vincoli previsti dalla prima versione della norma, che limitavano il beneficio alle imprese fra 5 e 250 milioni che avessero subito una perdita di almeno il 33% nel fatturato ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019. La norma prevede l’esenzione dal versamento del saldo Irap dovuta per il 2019 e della prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto dell’Irap dovuta per il 2020 dalle imprese con un volume di ricavi compresi tra 0 e 250 milioni e dai lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi. Rimane fermo l’obbligo di versamento degli acconti per il periodo di imposta 2019.
Rinvio pagamento tasse di marzo, aprile e maggio al 16 settembre
Scatterà dal 16 settembre e non dal 20 maggio la ripresa dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio per le imprese che hanno subito cali di fatturato, rientrano tra le filiere maggiormente colpite o sono nelle province dichiarate zona rossa all’inizio della pandemia. Si potrà pagare in unica soluzione o dilazionando il versamento in quattro rate di pari importo a partire sempre dal mese di settembre. Sono poi sospesi fino al 31 agosto 2020 i pignoramenti su stipendi, salari e pensioni effettuati dall’agente della riscossione. Prevista, inoltre, la sospensione dei pagamenti per avvisi bonari e avvisi di accertamento: per i pagamenti in scadenza tra l’8 marzo e il giorno antecedente all’entrata in vigore del decreto, i versamenti potranno essere effettuati entro il 16 settembre.
Indennizzi a fondo perduto per le piccole imprese
Per le piccole imprese (inclusi lavoratori autonomi titolari di partita Iva o di reddito agrario), il decreto Rilancio prevede un contributo a fondo perduto con una doppia condizione d’accesso e una tempistica precisa: per ottenere l’indennizzo i soggetti interessati devono presentare un’istanza, esclusivamente online, all’agenzia delle Entrate entro 60 giorni dall’avvio della procedura telematica per la trasmissione delle domande. Quanto ai due paletti per accedere al beneficio, il provvedimento prevede un giro d’affari annuo nel 2019 inferiore ai 5 milioni di euro e una perdita del fatturato o dei compensi, tra aprile 2020 e lo stesso mese del 2019, di almeno un terzo. Con un ammontare dell’indennizzo calcolato applicando una percentuale alla differenza di fatturato registrata: 20% per i soggetti che nel 2019 hanno registrato ricavi o compensi al di sotto dei 400mila euro; 15% sopra i 400mila euro e fino a un milione di euro; 10% oltre un milione e fino a 5 milioni (il contributo nel caso di indennizzo più alto può arrivare così a 41mila euro).
Bollette più leggere per le Pmi
Il decreto prevede bollette più leggere per tre mesi per le PMI. Il taglio passa attraverso una rimodulazione delle componenti fisse della bolletta, come i costi di trasporto e gestione del contatore e gli oneri generali, per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione.
Contratti a termine
Il decreto Rilancio stabilisce che, fino al 30 agosto, le causali non servono nei casi di rinnovo o proroga dei contratti a termine (anche a scopo di somministrazione) in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del provvedimento stesso.
Bonus partite Iva
A maggio sono riconosciuti 1000 euro ai liberi professionisti titolari di partita Iva che hanno perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e ai Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro.