18 Gennaio 2019

CENTRI REVISIONE – Le azioni di tutela di Confartigianato su problematiche di settore: formazione per ispettori e tariffe

AutoriparazioneSERVIZI IMPRESE

Diamo conto di alcuni interventi e attività sindacali a tutela delle imprese di Autoriparazione, in particolare dei Centri di Revisione, relativamente alle criticità di più stretta attualità per il settore.

Problematiche Centri di Revisione: lettera al Ministro Infrastrutture e Trasporti Toninelli

Poiché da parte della Direzione Generale della Motorizzazione perdura l’assenza di un confronto con la categoria e di risposte risolutive al quadro di problematiche da lungo tempo sollecitate e avendo, quindi, esauriti tutti i possibili tentativi a livello ministeriale, senza ottenere segnali di attenzione, si è reso necessario intervenire in sede politica per cercare di sbloccare la situazione di stallo che rischia di pregiudicare il futuro dei centri di revisione.

Con una lettera a firma del Presidente Giorgio Merletti, Confartigianato si è attivata nei confronti del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli per rappresentare lo stato di grave disagio della categoria, ormai insostenibile, e sollecitare la soluzione delle molteplici questioni aperte, non più procrastinabili.

In particolare, è stato richiesto che venga riavviato il confronto con la categoria per affrontare nel merito le criticità e arrivare, con urgenza, alla positiva definizione dell’intera partita delle revisioni, attraverso misure condivise in grado di rispondere alle aspettative delle imprese associate.

Tra le priorità di intervento imprescindibili che abbiamo rimarcato, evidenziamo in sintesi:

  • > la necessità di regole più efficaci e maggiori controlli, contro abusivismo e concorrenza sleale;
  • > indicazioni certe circa la tariffa e il problema della sostenibilità economica dei centri di revisione, anche alla luce del recente parere dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato;
  • > il superamento delle criticità legate al recepimento dalla Direttiva 2014/45/UE;
  • > la definizione della nuova disciplina degli ispettori dei centri di controllo, nonché del problema della capacità finanziaria, etc.

Standard formativi per ispettori centri di controllo: intervento su Conferenza Stato Regioni

A seguito delle sollecitazioni da parte di Confartigianato, è stato rinviato, per mancanza di condivisione, l’esame dell’Accordo sui criteri di formazione dell’ispettore dei centri di controllo privati autorizzati all’effettuazione della revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi (ex art. 13 del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 19 maggio 2017, n. 214), posto all’ordine del giorno della Conferenza Stato Regioni del 20 dicembre 2018.

Abbiamo riproposto le nostre osservazioni sul programma di formazione degli ispettori e contiamo in una consultazione della categoria per poter illustrare nel merito le richieste, affinché possano essere tenute in considerazione nel testo dell’accordo, prima che sia sottoposto all’approvazione definitiva della Conferenza Stato Regioni.

Come è noto, ricordiamo che Anara Confartigianato aveva già sollecitato la complessiva rivisitazione del programma di formazione dell’ispettore dei centri di controllo proposto dal Ministero Trasporti, poiché contiene varie criticità, e aveva inviato alla Direzione Generale Motorizzazione un documento dettagliato con osservazioni e richieste di correttivi che tiene conto delle sollecitazioni pervenute dal territorio.

Tra le priorità riportate nel documento, evidenziamo in sintesi:

  • > punto fermo di tutta l’impostazione del programma deve essere il riferimento alla Legge n. 122/1992 per l’esercizio dell’attività di revisione, a tutela delle imprese associate del settore;
  • > la formazione per rispondere ai più elevati parametri previsti dalla Direttiva 2014/45/Ue deve prevedere meccanismi graduali, compatibili con la struttura e le caratteristiche dei centri revisione, distinguendo tra chi deve intraprendere l’attività (che dovrà essere sottoposto al percorso completo) e chi è già attivo (che dovrà seguire, invece, un percorso ridotto);
  • > l’esame per il corso di aggiornamento va eliminato, poiché la Direttiva 2014/45/UE pone l’esame in alternativa alla Formazione iniziale o all’Aggiornamento e non come componente di valutazione;
  • > occorre una drastica riduzione della durata delle 60 ore indicate dal Ministero per la formazione continua, poiché eccessiva e insostenibile per le nostre imprese, con altre necessarie modifiche all’impostazione prevista;
  • > la revisione del programma di formazione deve avvenire d’intesa con la categoria, quale interlocutore direttamente interessato;
  • > il testo finale rivisto va condiviso con la categoria stessa prima che sia posto in approvazione della Conferenza delle Regioni.

Con riserva di fornire tempestive notizie sui futuri sviluppi dell’argomento il Settore Categorie di Confartigianato Verona è disposizione per qualsiasi chiarimento.

Tariffe revisioni: Parere Autorità Garante Concorrenza e Mercato, analisi e parere legale di Confartigianato

Su richiesta presentata dalla Città Metropolitana di Napoli, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha fornito un proprio parere sulla fissazione delle tariffe obbligatorie per le operazioni di revisione dei veicoli (art 2 DM 161/2007), evidenziando la propria la contrarietà alle misure di liberalizzazione emanate nel 2011.

Secondo l’Autorità, infatti, per effetto delle norme di cui alla legge n. 214/2011 (Salva-Italia), che hanno previsto l’eliminazione di tutti i vincoli e le restrizioni imposte dalle norme vigenti all’esercizio delle attività economiche, anche le tariffe sottese al regime autorizzatorio previsto per l’esercizio dell’attività di revisione dei veicoli da parte di soggetti privati, dovrebbero considerarsi come una restrizione all’attività e pertanto implicitamente abrogate; identica opinione contraria è stata espressa sull’esigenza di garantire un “prezzo minimo” volto a garantire la qualità del servizio e la tutela della sicurezza stradale.

A nostro avviso, tale interpretazione desta forti perplessità, anche in ragione del fatto che le tariffe di revisione non costituiscono un “prezzo minimo”, ma, al contrario, sono un prezzo che serve alla sostenibilità economica dei centri revisione, in relazione alle attività da svolgere inderogabilmente.

Pertanto, su tale parere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato abbiamo richiesto un approfondimento giuridico al Settore Legislativo della Direzione Relazioni Istituzionali di Confartigianato.

In sintesi il Settore Legislativo di Confartigianato esclude che il parere possa avere come effetto immediato l’abrogazione della tariffa delle operazioni di revisione come indicato dal DM s DM 161/2007 e diversamente considera che la norma che stabilisce la tariffa per le revisioni auto sia da considerarsi vigente ed attiva. Conseguentemente, saranno valutate e messe in atto tutte le azioni sindacali necessarie per sostenere le nostre argomentazioni, a tutela delle imprese associate considerato che per una valutazione complessiva di questa partita sarà necessario attendere che si pronunci il Ministero Infrastrutture e Trasporti (che peraltro percepisce la medesima tariffa per le revisioni effettuate presso le sedi MOT).

IL PARERE INTEGRALE LO POTETE TROVARE CLICCANDO QUI, ma di seguito se ne fa una sintesi dei passaggi più significativi


Revisioni auto: finalità del servizio e individuazione della tariffa

Considerazioni preliminari relativamente alla composizione della tariffa e alla tipologia di servizio svolto dai centri di revisione.

L’art. 2 del DM n. 161/07 fissa la tariffa per le revisioni svolte presso le officine autorizzate in € 45,00 che l’utente deve corrispondere all’impresa. A questa si aggiunge l’IVA al 22% (pari a € 9,90) e l’ulteriore tariffa per l’annotazione dell’esito della revisione sulla carta di circolazione, che l’utente versa direttamente sul conto corrente postale del Dipartimento trasporti terrestri.

In totale, si arriva ad un costo di circa 66,88 euro, di cui solo 45,00 € rimangono come corrispettivo della revisione al Centro autorizzato.

Tali importi non vengono, peraltro, aggiornati da più di dieci anni.

Il servizio di revisione è regolato dalla direttiva europea 2014/45, recepita in Italia con il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 19/05/17, che all’allegato 1 stabilisce nel dettaglio quali attività devono essere svolte in fase di revisione di un veicolo.

In questo stringente quadro normativo i Centri di revisione non possono modificare le attività previste dalla legge, né operare proprie innovazioni nel servizio.

In questo si evidenzia la natura di servizio pubblico (che infatti è svolta anche direttamente e allo stesso costo dalla Motorizzazione civile) che praticamente annulla lo spazio di libertà imprenditoriale.

Alla luce di tali considerazioni la tariffa stabilita dalla legge non rappresenta in alcun modo un “prezzo minimo”, così come interpretato dall’Autorità, in quanto i Centri di revisione non potrebbero applicare “tariffe minori” se non venendo meno allo svolgimento dei compiti fissati dalla stessa legge.

Funzione della tariffa in esame non è infatti calmierare il mercato, ma garantire che la revisione sia effettuata correttamente e che non vengano fissati prezzi al ribasso che non garantirebbero lo svolgimento della revisione prevista dalla legge, con conseguente minore sicurezza della circolazione stradale.

A ben vedere, infatti, la tariffa di 45 € è stata stabilita nel 2007 per “coprire i costi” del servizio ed assicurare un utile d’impresa. Così è, infatti, riconosciuto dal citato decreto del 2007 ove in premessa si ritiene che l’espletamento delle revisioni da parte delle imprese (…) debba consentire alle stesse un equo utile, connesso all’esercizio della loro attività.

Pertanto, non appare corretto considerare la tariffa delle revisioni come un mero “prezzo” da rimettere all’incontro tra domanda e offerta in quanto, come sopra esposto, il servizio è fortemente vincolato dalla legge in ambo i lati.

Alla luce delle considerazioni sin qui esposte si ritiene che – nelle more dell’intervento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – la norma che stabilisce la tariffa per le revisioni auto sia da considerarsi vigente.