COVID e SANI.IN.VENETO – #Maicosìvicini: entro il 31 marzo le domande di rimborso per alcune spese 2020. Bosco: “Aiutati migliaia di artigiani e lavoratori”
Assistenza Sanitaria IntegrativaScadranno il 31 marzo i termini per la presentazione delle domande relative al 2020 per una serie di sostegni economici agli imprenditori e ai loro familiari e ai lavoratori dell’artigianato, che Sani.In.Veneto, il Fondo regionale di assistenza sanitaria per l’artigianato veneto costituto da Confartigianato Imprese e le parti sociali venete degli imprenditori artigiani e dei lavoratori, ha messo fin da subito a disposizione in risposta all’emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia da Covid-19.
“Sani In Veneto, subito dopo l’apertura della crisi – spiega Valeria, Bosco, Segretario di Confartigianato Imprese Verona e membro del CdA di Sani.In.Veneto – ha avviato la campagna di prevenzione #Maicosìvicini, alla quale, nel corso dei mesi, ha via via affiancato una serie di iniziative di sostegno concreto dedicate agli artigiani e ai piccoli imprenditori e ai loro dipendenti. Per quanto riguarda le spese sanitarie e per azioni di prevenzione sostenute nel corso del 2020, la scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31 marzo 2021, quindi consigliamo agli iscritti al Fondo di attivarsi presso lo Sportello Sani.In.Veneto di Confartigianato Imprese Verona, per non perdere i rimborsi e le opportunità di sostegno messi a disposizione”.
Si parte dalle visite specialistiche, gli esami di laboratorio e gli altri esami diagnostici legati al Coronavirus e svolti a pagamento, per i quali sono previsti rimborsi con massimale: 1.000 euro per le visite specialistiche e 8.750 per gli esami di laboratorio e diagnostici. C’è poi la diaria giornaliera di 38,25 euro per ogni giorno di isolamento o ricovero fino ad un massimo di 437,50 euro annui per tutti i lavoratori iscritti a Sani.In.Veneto e per i relativi familiari a carico, e per gli aderenti a Sani in Azienda, il settore dedicato ai titolari d’impresa, e a Sani In Famiglia, per i familiari degli imprenditori.
“Con la garanzia Covid19 Diaria, nata come prestazione temporanea e successivamente rinnovata e ampliata nelle risorse a disposizione – afferma Valeria Bosco –, il Fondo di assistenza sanitaria regionale per l’artigianato ha aiutato oltre 1.600 iscritti che si sono ritrovati a fronteggiare la malattia in isolamento fiduciario o in ospedale a partire dal febbraio 2020”.
Vi è inoltre, sempre con scadenza presentazione domande al 31 marzo per le spese sostenute nel 2020, il rimborso a beneficio dei datori di lavoro, in regola con i versamenti Sani.In.Veneto, dei costi sostenuti per l’acquisto e la fornitura ai dipendenti dei dispositivi individuali di sicurezza e di altri dispositivi di protezione dagli agenti biologici, nello specifico: mascherine, guanti, occhiali e visiere protettive, termometri, disinfettanti, gel per l’igienizzazione delle mani e altri detergenti.
Il 29 gennaio 2021 è stato inoltre firmato un verbale di accordo e chiarimento (dopo l’Accordo di Riforma Ebav del 4 dicembre 2020) degli obblighi di prestazioni alternative a carico delle aziende che non versano la bilateralità (Ebav e Sani.In.Veneto). Tali situazioni, di fatto, non si sanano con la corresponsione della quota alternativo di 25 euro mensili al lavoratore, bensì obbliga a una informativa ai lavoratori, in forza o al momento dell’assunzione, in ordine alle prestazioni di cui hanno diritto.
“Un’altra opportunità molto importante, come abbiamo visto, ad esempio, con quanto è accaduto a causa dei regolamenti di ingresso, con tamponi obbligatori, imposti al Brennero dal Tirolo austriaco agli autotrasportatori – continua il Segretario di Confartigianato Verona –, è quella che riguarda i rimborsi delle spese sostenute per i tamponi, sia molecolari sia rapidi antigenici e test sierologici IGC e IGM, per dipendenti, titolari artigiani e loro familiari, ai quali si aggiungono anche i vaccini antinfluenzali ordinari. Insomma, le prestazioni sanitarie e di prevenzione per le quali imprese e lavoratori possono beneficiare di un contributo economico, più che mai utile in questo momento, sono numerosi. Senza dimenticare che tutte le prestazioni continuano anche per le stesse spese sostenute nel 2021, per le quali i termini di presentazione delle domande arrivano fino al 31 giugno, ma ovviamente non sono esclusi rinnovi che Sani In Veneto sta valutando anche in relazione all’andamento dell’emergenza”.
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Sani In Veneto è il Fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori delle imprese artigiane del Veneto, costituito da Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, CGIL, CISL e UIL del Veneto. Il contratto collettivo nazionale di lavoro degli artigiani e l’accordo interconfederale regionale prevedono l’assistenza sanitaria integrativa a carico delle imprese. Questa assistenza è completamente gratuita per i lavoratori dipendenti. Il Fondo è costituito sulla base del verbale d’intesa del 12 giugno 2013 e ha natura bilaterale. La sua sede è situata in Veneto, dove conta 200 sportelli distribuiti sul tutto il territorio. Nel 2019 Sani In Veneto ha rimborsato 180.000 prestazioni per oltre 140.000 iscritti in tutto il Veneto; in provincia di Verona si contano 16.664 aderenti, che nel 2019 hanno beneficiato di oltre 1 milione e 20mila euro di rimborsi.
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