DONNE IMPRESA – Le imprenditrici al Sottosegretario Manzella: “Azioni mirate per imprese femminili con risorse da Recovery Fund”
Donne impresaLe donne imprenditrici di Confartigianato più che mai attive e protagoniste negli ultimi giorni. Dopo il confronto di giovedì 5 novembre, con il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e l’On. Sara Moretto, capogruppo di Italia Viva alla Commissione Attività Produttive della Camera, oggi un altro incontro istituzionale on-line, per portare avanti le proposte dell’imprenditoria femminile:
le risorse del Recovery Fund devono essere utilizzate anche per azioni mirate a rafforzare la partecipazione femminile all’imprenditoria, incentivando la creazione di micro e piccole imprese e sostenendone la competitività e l’accesso al credito. E’ la principale richiesta che Donne Impresa Confartigianato, il Movimento che rappresenta 84.630 imprenditrici artigiane, ha rivolto oggi al Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella, nel corso di un incontro in videoconferenza.
All’incontro hanno preso parte quasi cento imprenditrici da tutta Italia. Per il Veneto hanno partecipato la Presidente Ivana Del Pizzol, il direttivo regionale quasi al completo, con Elena Favero, Presidente di Confartigianato Donne Impresa Verona, e una rappresentanza dei gruppi provinciali.
La Presidente nazionale di Donne Impresa Confartigianato, Daniela Rader, ha ricordato il valore aggiunto realizzato dalle imprese guidate da donne, pari a 290,3 miliardi di euro. “Ma – ha spiegato – sono ancora molti gli ostacoli che impediscono alle donne di esprimere la loro vocazione imprenditoriale. Per questo il contributo femminile all’economia italiana deve essere sostenuto con l’introduzione di misure accompagnate da una preventiva misurazione dell’impatto di genere”. Rosa Gentile, Delegata di Confartigianato ai Movimenti Donne Impresa e Giovani Imprenditori, ha insistito sulla “necessità di puntare alla semplicità e alla rapidità nell’attuazione delle misure per sostenere le imprese, verificando l’efficacia degli interventi già messi in campo e facendo tesoro delle buone pratiche”.
Tra le proposte al Sottosegretario Gian Paolo Manzella, Donne Impresa Confartigianato ha indicato una nuova legge sull’imprenditoria femminile che preveda anche un Fondo cofinanziato da Stato e Regioni per sostenere l’imprenditrice in caso di maternità. E ancora, Donne Impresa sollecita incentivi a fondo perduto per sostenere l’avvio dell’impresa e progetti di accompagnamento e monitoraggio nei primi cinque anni di attività.
Per le aziende già attive, le imprenditrici di Confartigianato hanno sottolineato la necessità di un credito d’imposta per le spese di investimenti, consulenza e coaching, incentivi alle amministrazioni locali che promuovono progetti di welfare insieme alle associazioni imprenditoriali e alle imprese stesse finalizzate a sostenere la cura dei figli e dei familiari, iniziative per la formazione imprenditoriale, agevolazioni per l’accesso al credito. A questo proposito, Donne Impresa Confartigianato chiede di potenziare l’utilizzo del Fondo di garanzia delle Pmi riservato all’imprenditoria femminile, prevedendo che la garanzia statale per importi fino a 30.000 sia resa strutturale o duri almeno 5 anni, che l‘erogazione del credito avvenga tramite canali alternativi rispetto al sistema bancario e che la durata e l’incidenza finanziaria della misura si estenda dal 2021 al 2024.
Il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella ha sottolineato che “ci sono ancora troppe poche imprenditrici in Italia. E troppo poche nei settori ad alta tecnologia, quelli in cui il nostro Paese si gioca molta parte del proprio futuro. Per questo va ripresa la legge 215 del 1992 e va attualizzata ai giorni nostri. Con risorse per supportare le donne nell’avviare un’impresa e nel farla crescere; con la collaborazione con il Fondo Nazionale Innovazione per sostenere le startup ‘al femminile’ nei settori ad alta tecnologia; con programmi di formazione ed assistenza tecnica e con iniziative di comunicazione per far conoscere alle donne italiane le potenzialità che ci sono nel mondo dell’impresa, per incentivare la presenza femminile nelle facoltà scientifiche (quelle che si conoscono sotto l’acronimo STEM). E, poi, bisogna fare dell’imprenditoria femminile un grande tema nazionale, come accade in altri Paesi in cui, ad esempio, c’è la giornata nazionale dell’imprenditoria femminile. il momento per agire, ci sono proposte sul tavolo e sono convinto che questa legge di bilancio e il NextGenerationEU saranno l’occasione per dare un impulso cruciale a questa questione importantissima per il nostro futuro: e che è economica, sociale e culturale”.
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