ANAP – L'incontro di ANAP Veneto, per parlare di sanità e servizi alla persona alla luce dell’autonomia differenziata. Premiata la veronese Mariarosa Signorini
31 Ottobre 2024

ANAP – L’incontro di ANAP Veneto, per parlare di sanità e servizi alla persona alla luce dell’autonomia differenziata. Premiata la veronese Mariarosa Signorini

ANAP Pensionati

Non si è parlato di cosa cambierà con l’autonomia differenziata, ma soprattutto delle problematiche e criticità che questa nuova normativa dovrà risolvere nel mondo degli anziani, in ambito sociale e sanitario. Perché se è vero che la popolazione sta invecchiando e che l’età media di vita si è molto allungata, è necessario mantenere sane le persone e i pensionati che oggi più che mai diventano una risorsa per la società.

Se ne è discusso oggi all’incontro annuale ANAP, l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato Veneto, al ristorante Al Bosco di Cervarese Santa Croce, al quale ha preso parte anche la delegazione di ANAP Verona, capitanata dal presidente Gianni Peruzzi.

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Un esempio è il “Pronto anziano”, adottato proprio dal comune che ha ospitato il convegno, in cui alcuni volontari pensionati prestano un servizio di trasporto verso le strutture sanitarie o altre necessità per chi non ne ha la possibilità. “Riceviamo 500 richieste al mese – ha detto il sindaco Massimo Campagnolo – ed è un’iniziativa che ci stanno copiando in altri Comuni”. C’è un patrimonio di persone da valorizzare e tra queste anche “i nostri maestri artigiani – ha aggiunto Gianluca Dall’Aglio, Presidente Confartigianato Imprese Padova – recentemente premiati, che ancora lavorano in azienda, nei loro negozi o botteghe e che possono trasmettere ai giovani le loro capacità ed esperienze per far fronte al problema del ricambio generazionale. Devono essere le persone al centro della nostra azione politica”.

I focus su cui puntare per migliorare la qualità della vita degli anziani li ha individuati nel suo intervento il presidente nazionale Anap Guido Celaschi: “Come associazione promuoviamo la motricità, un’alimentazione sana, la socialità e la sicurezza sociale. Siamo riusciti – ha ricordato – ad inserire per la prima volta in Italia un sistema di welfare per la non autosufficienza riconosciuto nella legge delega 33 del 2023 ma ancora non ci sono i decreti attuativi. Servirebbe una programmazione integrata dei servizi, implementando l’assistenza domiciliare e riqualificando le residenze assistenziali. La manovra di bilancio ha introdotto misure per diminuire le liste d’attesa nella sanità e per aumentare il personale ma non sono sufficienti. Ë importante oggi investire sulla prevenzione, sulle sinergie tra pubblico e privato. Come Anap abbiamo adottato recentemente una mutua integrativa che sarà operativa con l’inizio anno”. “Noi non siamo solo un’anagrafica dell’Inps – ha fatto notare Lino Fabbian, presidente dell’Anap di Padova – ma per rappresentare davvero una risorsa dobbiamo essere riconosciuti nella territorialità e dalle istituzioni, non relegati solo come un peso sociale”.

Una stilettata ai politici è stata sferrata dal presidente Anap Veneto Severino Pellizzari: “Ci dicono che stanno lavorando, ma non ne vediamo i frutti. Ci dicono che ci sono le risorse, ma noi continuiamo a pagare le tasse senza vederne i benefici, abbiamo bisogno di una visita e dobbiamo aspettare mesi, manca il personale sanitario. Siamo una delle Regioni più ricche d’Italia, lo vediamo dalle infrastrutture, dalle nostre aziende d’eccellenza, dalle offerte turistiche, ma poi gli anziani sono costretti a pagare privatamente le visite mediche perché il servizio pubblico non garantisce. Se vogliamo un invecchiamento attivo, devono assicurarci la salute come recita l’art. 32 della nostra Costituzione: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite (…)”.”.

Non è solo un problema di invecchiamento della popolazione, ma anche di natalità. “Abbiamo distrutto un modello – ha sostenuto Massimo Cavazzana, in rappresentanza di Anci Veneto e sindaco di Tribano -, l’Italia è in concordato pre-fallimentare. Nel mio paese nel 2023 sono nati 18 bambini e abbiamo una scuola dove per metà sono aule e per l’altra metà laboratori perché non ci sono studenti. Se vogliamo avere una speranza, dobbiamo metterci tutti attorno ad un tavolo e cambiare le regole. Nel 2030 mancheranno 700mila posti di lavoro, non avremo più idraulici, elettricisti, manutentori, i nostri giovani non vedranno mai la pensione. Quindi se ci sono più anziani che giovani dobbiamo valorizzarli, perché sono i propulsori dell’Italia e dobbiamo mantenerli in forma fino all’ultimo giorno della loro vita”.

La realtà però è ben diversa. Nel Centro Servizi Sociali Villa Serena, la casa di riposo di Valdagno, a chiedere ospitalità per non autosufficienti sono circa una ventina al giorno, che vengono rifiutati per mancanza di posti letto. “Hanno creato una legge ma non ci sono risorse – ha sbottato la direttrice Silvia De Rizzo -, nemmeno per la patologia della demenza senile. Nel Pnrr non un euro è stato destinato al miglioramento tecnologico delle strutture residenziali, il concetto di cohousing non convince gli stessi anziani, poco propensi a lasciare la propria abitazione e quello di caregiver non sarà più attuale tra 20 anni perché le famiglie sono sempre più composte da una sola persona”.

Non convince nemmeno la distribuzione della case di comunità. Come ha fatto notare Domenico Crisarà, presidente dell’Ordine dei Medici di Padova, “non sarà la panacea di tutti i mali. Sulle 99 da realizzare in Veneto, 4 saranno a Belluno e 5 in provincia di Rovigo, dove, per la morfologia dei territori ce ne sarebbe più bisogno. Le altre 99 nelle province dove l’età media della popolazione è più bassa e l’offerta sanitaria più alta. È evidente che ci vogliono portare alla privatizzazione della sanità. E intanto i Veneti si rivolgono alla Lombardia o all’Emilia, che, con l’autonomia differenziata, si porteranno via anche i medici migliori”.

Al termine dell’incontro sono state premiate le Donne Artigiane che si sono distinte nell’ambito associativo e lavorativo, tra le quali anche la veronese Mariarosa Signorini,  assieme alle “colleghe” di altre province venete: Sonia Rigato, Renata Melchiori, Rosella Da Ros, Gabriella Codroicoe Mirella Andriolo.

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MARIAROSA SIGNORINI (Metalmeccanica)
Mariarosa è titolare, con il figlio, di una ditta che si occupa di vendita di carrelli elevatori e assistenza post-vendita. Da alcuni anni sta dando il suo contributo al “passaggio generazionale”, favorendo la crescita manageriale del figlio Martino. Vicina alle persone con difficoltà, ha definito una politica aziendale di costante sostegno a varie associazioni di volontariato veronesi. È consigliera della Giunta ANAP di Verona, distinguendosi per spirito propositivo e attività nel suo comune, Soave, disponibile all’ascolto e organizzatrice di momenti di crescita e aggregazione.