
AUTOBUS NCC – Confartigianato: “Urgente abrogazione legge regionale che ferma gli autobus con più di 15 anni, o chiuderanno molte aziende”
Trasporti - Logistica - Mobilità“Siamo arrivati ormai a scadenza ed è urgente che la Regione acceleri l’iter una volta per tutte per l’abrogazione dell’art. 5 della L.R. 11 del 2009 che vieta la circolazione di autobus che abbiano più di 15 anni di immatricolazione. Il rischio è che la maggior parte dei mezzi in dotazione alle nostre imprese, da quest’anno, resti inutilizzata nei depositi, causando un disservizio senza precedenti e mettendo moltissime aziende in gravi difficotà”. Daniele Rigato, Presidente regionale e nazionale degli Autobus Operator di Confartigianato, è molto preoccupato. “Dopo la pandemia, le associazioni di categoria erano riuscite a ottenere una proroga che estendeva il limite d’età dei mezzi a 19 anni – afferma Rigato –, dando alle imprese il tempo necessario per riprendersi dalle restrizioni imposte dal Covid. Ora che tale proroga è scaduta, Confartigianato Imprese Veneto torna a sollecitare la Regione per arrivare ad una soluzione definitiva”.
In Veneto sono 2.825 gli autobus immatricolati prima del 2010 che viaggiano per le strade ed esercitano servizio a noleggio, sia pubblico sia privato. Rappresentano il 40,8% del parco veicolare totale del settore, in linea con quanto avviene a livello nazionale, nel quale si supera il 46% dei mezzi immatricolati prima del 2010.
“Per la provincia di Verona, la percentuale arriva addirittura a quasi il 50% del parco autobus circolante – spiega Paolo Brandellero, Presidente di Confartigianato Trasporti Verona –, per un totale di 635 veicoli, pubblici e privati, immatricolati prima del 2010 sui 1.285 totali. La cosa vergognosa è che i mezzi pubblici potranno circolare in deroga, mentre quelli privati no, per una legge, dunque, che non è uguale per tutti. Inconcepibile! Se si vieta la loro circolazione non solo si arreca danno a coloro che questi mezzi li usano, quindi alla cittadinanza, ai lavoratori e ai turisti, ma si mette in ginocchio quasi la metà delle imprese che operano nel settore e al servizio della comunità. Senza adeguati incentivi o un piano graduale per l’adeguamento imposto dalla transizione green, molte aziende non avranno altra scelta che chiudere”.
La normativa veneta, inoltre, crea una disparità concorrenziale rispetto ad altre regioni italiane, dove non esistono restrizioni simili. “Se il blocco verrà confermato – spiega Rigato – gli operatori di altre regioni potranno comunque lavorare in Veneto con mezzi altrettanto datati, sottraendo mercato alle aziende locali, che invece si troveranno in una condizione di svantaggio competitivo”.
Per evitare il collasso del settore, Confartigianato Imprese Veneto ha intensificato il pressing sulla Regione, chiedendo una urgente revisione della normativa.
“L’obiettivo non è eludere le politiche ambientali – conclude Brandellero, presidente provinciale di Confartigianato Trasporti – ma renderle compatibili con la realtà di un settore già messo a dura prova da crisi, rincari e aumenti dei costi di gestione. Dovremmo cercare di trovare un equilibrio tra le esigenze di sostenibilità ambientale e la necessità di salvaguardare un comparto strategico come il nostro per la mobilità e il turismo”.
ALTRE NOTIZIE INTERESSANTI


TRASPORTO MERCI – Accordo containers: dal 1° aprile 2024 avvio ufficiale della nuova release del distanziere
