MECCANICA – Siglato il nuovo Contratto regionale, che si applica anche a imprese artigiane settori Orafo/Argentiero ed Affini e Odontotecnico
Metalmeccanica di ProduzioneIl 1° dicembre 2022 le Organizzazioni Artigiane del Veneto e le OO.SS di categoria hanno siglato il CCRL dell’Area Meccanica, il cui testo definitivo è stato sottoscritto dalle parti il 6 dicembre 2022.
“La firma sul nuovo contratto regionale – dichiarano i Presidenti Federico Boin (metalmeccanica) Dario Dalla Costa (impianti) e Massimo Speri (autoriparazione)-, in Veneto si applica ad oltre 14.500 imprese e a circa 70 mila lavoratori, ed è giunta al termine una difficile trattativa che ha impegnato le Parti su questioni di rilevante interesse come la Bilateralità, la Previdenza Complementare, il trattamento economico complessivo e la gestione degli orari di lavoro. Tema questo, sul quale abbiamo chiesto e ottenuto di introdurre la possibilità di distribuzione dell’orario di lavoro settimanale su 4 giornate a fronte del momento di difficoltà legato al caro energia”.
“Particolare attenzione è stata posta al tema della Bilateralità, -continuano i tre Presidenti- che per noi rimane un elemento qualificante del sistema contrattuale artigiano. A tal proposito si è deciso di adeguare le quote di secondo livello per garantire al Fondo la continuità delle prestazioni. In questo modo, si è voluto dare un segnale di particolare attenzione a favore dei lavoratori e delle imprese in questo momento di difficoltà”.
“Un elemento di novità del Contratto Regionale -aggiungono Pietro Marangon e Giancarlo Bullo rispettivamente Presidenti del gruppo regionale orafi ed odontotecnici- è l’estensione della sfera di applicazione anche alle imprese artigiane del settore Orafo/Argentiero ed Affini e alle imprese del settore Odontotecnico. Si tratta di un risultato importante per le nostre categorie, sia perché in questo modo ci allineiamo alla contrattazione nazionale, sia perché si dà continuità alla contrattazione di secondo livello, che per i nostri settori era ferma da circa 10 anni”.
“Possiamo sostenere, -concludono i cinque dirigenti all’unisono-, che la sottoscrizione del Contratto Regionale, pur in un momento complicato a causa di diversi fattori esterni che stanno condizionando l’attuale contesto economico, è un risultato importante che dà una risposta concreta e responsabile a imprese e lavoratori, confermando la validità e la solidità del sistema delle Relazioni Sindacali nell’artigianato Veneto”.
Come accennato, il CCRL porta novità importanti in tema di orario di lavoro. Nel confermare la gestione flessibile su base plurimensile e l’accantonamento annuo in compensazione (banca ore), già disciplinati dalla precedente regolamentazione contrattuale, tenuto conto del contesto di difficoltà legato all’incremento sensibile dei costi dell’energia, il nuovo contratto prevede la possibilità di attivare una diversa distribuzione dell’orario di lavoro settimanale, con un massimo di 9 ore giornaliere ordinarie, prevedendo una fermata settimanale, che potrà essere di 4 oppure di 8 ore, anche in deroga a quanto previsto dalla contrattazione nazionale. Di fatto viene prevista la possibilità di distribuire l’orario di lavoro su 4 giorni settimanali, con recupero delle eventuali ore mancanti utilizzano gli
strumenti di flessibilità previsti dalla contrattazione (banca ore, accantonamento annuo di compensazione).
Altri temi di rilevante interesse riguardano la Bilateralità, la Previdenza complementare, il trattamento economico complessivo e la gestione degli orari di lavoro, con l’introduzione della possibilità di distribuzione dell’orario di lavoro su 4 giornate.
In merito alla bilateralità, il contratto prevede un adeguamento delle quote di secondo livello per garantire la continuità delle prestazioni erogate da Ebav, prevedendo nel contempo l’accorpamento della categoria Metalmeccanici e Odontotecnici nell’unico fondo denominato Area Meccanica; resta escluso dall’unificazione nel Fondo unico il settore Orafo/Argentiero ed Affini, che in questa fase mantiene inalterate le quote di versamento al secondo livello.
Per quanto riguarda la parte economica il contratto regionale prevede un percorso articolato e diversificato per i tre settori di riferimento: per Orafi/Argentieri ed Affini e Odontotecnici viene introdotto il nuovo Elemento Regionale Veneto, già in vigore per il settore Metalmeccanico, Installazione di Impianti e Autoriparatori, con corrispondente cessazione degli elementi regionali previsti dai precedenti integrativi dei due settori; si prevede un meccanismo di riallineamento progressivo per entrambi i settori al fine di adeguare l’importo dell’Elemento Regionale Veneto ai valori già riconosciuti per il settore Metalmeccanico dall’Accordo Regionale del 2020.
Viene confermata la scelta già fatta con l’accordo del 2020 di prevedere il riconoscimento ai lavoratori di soluzioni di welfare aziendale, anche in questo con un percorso diversificato tra i settori; per il settore Metalmeccanico di produzione, Installazione di Impianti e Autoriparatori l’accordo conferma e rende strutturale l’importo di 80 euro già riconosciuto dal precedente accordo; in aggiunta, per i tre anni di vigenza del Contratto vengono riconosciuti ulteriori importi a titolo di welfare fino al limite massimo di 145 euro nel 2024, comprensivi degli 80 euro.
Operativamente vengono favorite le soluzioni welfare sotto forma di beni di cui all’art.51 comma 3 del TUIR (buoni spesa, buoni benzina, ecc.); per il 2022 l’importo di welfare potrà essere utilizzato anche per rimborsare al lavoratore le spese per le utenze domestiche, purchè siano rispettate le condizioni previste dalla legge ed il lavoratore esibisca la relativa documentazione.
In alternativa all’utilizzo delle soluzioni di welfare il lavoratore può optare per conferire l’importo in un Fondo di previdenza complementare cui si iscrive o risulta già iscritto.
Per quanto riguarda i settori Orafo/Argentiero ed Affini e Odontotecnici, il contratto regionale prevede il riconoscimento solo degli 80 euro di welfare aziendale, ma a decorrere dal 2024.
In merito alla Previdenza Complementare, il contratto regionale intende favorire l’adesione del lavoratore alle forme di previdenza complementare negoziale, anche in considerazione dell’elevato costo della rivalutazione del TFR che viene mantenuto in azienda, prevedendo che il contributo a carico del datore di lavoro sia pari a 1,4% della retribuzione tabellare vigente a favore dei lavoratori che si iscrivono ad un fondo negoziale dopo la stipula del presente accordo o per quelli che a tale data siano già iscritti ad un fondo negoziale.
Sempre al fine di favorire l’adesione esplicita ad un Fondo di Previdenza Complementare viene introdotta una nuova prestazione EBAV in favore dell’azienda e una in favore del lavoratore.