SUPERBONUS – Il Sistema-Confartigianato si mobilita sui crediti incagliati: lettera al Prefetto, ai Parlamentari e a tutte le Istituzioni locali
CostruzioniImpiantiLegno e ArredoMetalmeccanica di Produzione...Il Sistema-Confartigianato si mobilita sui “crediti incagliati” e, di concerto con Confartigianato nazionale ed ANAEPA Confartigianato Edilizia, apre da oggi (giovedì 16 marzo) una campagna di invio di lettere indirizzate al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e, dai territori, a Prefetti, Sindaci, Presidenti di Provincia e Parlamentari dei rispettivi territori.
“Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 febbraio sulla cessione dei crediti – spiega Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona – ha interrotto inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, ma non ha risolto il problema dei ‘crediti incagliati’ legati ai bonus edilizi. Secondo le stime del Governo, si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati, che, tradotto per il nostro Veneto significano 1 miliardo e 843 milioni di euro, mentre a livello provinciale si stimano oltre 349 milioni rimasti ‘in pancia’ a imprese e famiglie che, se non pagati, lasceranno nel limbo migliaia di cantieri di ristrutturazione di abitazioni: solo in provincia di Verona si stimano a rischio circa 2.800 posti di lavoro nel solo settore costruzioni. Ad oggi sono oltre 48 mila le asseverazioni autorizzate tra condomini e villette nelle sette province della regione”.
La sottovalutazione di questo problema rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e ad un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta infatti creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento. I posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia.
Gli effetti si estenderanno a tutti i settori collegati, ma colpiranno anche le famiglie beneficiarie degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le Autorità preposte ai controlli. La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, una misura resa ora possibile anche dal recente Manuale Eurostat del 1° febbraio 2023, che ha fatto definitivamente cadere l’alibi dell’impatto sui conti dello Stato. Secondo Eurostat, infatti, il pregresso è già interamente conteggiato nel deficit italiano.
“Per sbloccare i crediti pregressi – afferma il Presidente Iraci Sareri –, proponiamo tre soluzioni, illustrate nella lettera che abbiamo inviato al Prefetto Donato Giovanni Cafagna e che raggiungerà anche tutti i 98 Sindaci del nostro territorio, il Presidente della Provincia e i Parlamentari veronesi: un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza, anche coinvolgendo le grandi imprese partecipate; invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende; ma soprattutto consentire immediatamente agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo. Qualsiasi altra soluzione parziale – conclude il Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, come l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel Decreto, non risolve la questione, in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi. Il decreto approvato interviene anche sul blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti i cantieri di ristrutturazione ancora non avviati alla data del 17 febbraio. Sul futuro della politica di riqualificazione degli edifici, dopo la risoluzione del blocco dei crediti pregressi ed alla luce della recente approvazione da parte del Consiglio Europeo della roadmap per la casa green, è necessario aprire al più presto un confronto per definire gli strumenti fiscali e finanziari idonei a raggiungere questi ambiziosi obiettivi”.