SUPERBONUS – Approvato “a fatica” emendamento al Dl Semplificazioni che estende 4ª cessione ad operazioni precedenti al 1° maggio. “Atto di giustizia in favore delle imprese!”
CostruzioniImpiantiLegno e ArredoMetalmeccanica di Produzione...Nella serata del 27 luglio, dopo una giornata convulsa, è stato approvato il Dl Semplificazioni, contenente l’emendamento al decreto legge sulle semplificazioni fiscali che elimina la data del 1° maggio 2022 come termine dal quale far decorrere le cessioni facilitate dei bonus edilizi. “Per alcune ore abbiamo temuto che le solite logiche di ‘partito’ prevalessero sui bisogni delle imprese e dei lavoratori – commenta Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto –. Sarebbe stata una vera e propria ingiustizia. Grazie alla modifica invece, si apre una speranza per i 520 milioni di euro che stimiamo incagliati in Veneto, rimasti ‘in pancia’ a circa 6 mila imprese, affinché possano essere ceduti, evitando così la chiusura di centinaia di attività”.
“Ostacoli come questi – aggiunge Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona e Vicepresidente regionale – sono paradossali e autolesionisti, visto che sono proprio i bonus edilizi ad aver consentito la creazione di nuovo lavoro, il rilancio della domanda interna e che dovrebbero favorire la transizione ecologica del nostro Paese. Già perché, a leggere i dati dell’Ufficio studi della Confederazione regionale, è proprio il settore edile, grazie anche ai bonus edilizi, a trainare la ripresa”.
Nel 2021, il valore della produzione nelle costruzioni è aumentato di quasi il 25% rispetto al 2020, per una cifra pari a quasi 40 miliardi di euro. In decisa crescita anche il valore aggiunto, con un’impennata del +28% rispetto al 2019. Contemporaneamente si è alzato del 6,3% il livello di produttività del settore. Ma l’effetto migliore ottenuto con la spinta dei bonus edilizi lo si vede sull’occupazione. Secondo i dati Istat, infatti, tra il primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2022, in Veneto l’occupazione totale è scesa di 6mila unità (-0,3%). La tenuta è dovuta proprio all’aumento di 10mila addetti nell’edilizia (+8,9%) e 19mila nei servizi (+1,4%). Calano, invece, e non di poco: la manifattura che registra una perdita di 11mila posti di lavoro (-1,8%) e di 23mila nell’agricoltura (-26%).
“Un confronto tra i dati relativi al numero di imprese della sola categoria Edilizia in provincia di Verona, tra il 2016 e il 2021, è più che mai esemplificativo – spiega il Presidente di Confartigianato Verona –. Nel 2016 si registrò un -2,2% di aziende artigiane registrate, che arrivò a -1,7% nel 2017, passando poi al -0,7% del 2018, al +0,2% nel 2019, al +0,9% nel 2020 fino al significativo recupero del +2,1% nel 2021. Questo significa lavoro ed economia che gira, a beneficio di tutti”.
Di fronte a queste performances, Confartigianato non esita a chiedere, da subito, ai partiti che si apprestano alla campagna elettorale, di inserire nei loro programmi la prosecuzione di politiche anticicliche, come gli incentivi per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare. “Si tratta – conclude Iraci Sareri – di interventi importanti per contribuire al rilancio di un settore fondamentale come le costruzioni e per realizzare la transizione green del nostro Paese. Per il futuro degli incentivi nel settore edilizia, che la Commissione europea ha indicato tra le armi più efficaci per rilanciare lo sviluppo, mai più gli ‘stop and go’ normativi di questi ultimi mesi, che hanno vanificato le aspettative e gli sforzi di cittadini e imprenditori. Siamo pronti a dare il nostro contributo di proposte per individuare soluzioni equilibrate, che mettano al riparo dalle truffe dei finti imprenditori, e a definire provvedimenti certi, strutturali e sostenibili”.