SISTEMA CASA – Bonus edilizi: stop definitivo a cessione del credito e sconto in fattura
4 Aprile 2024

SISTEMA CASA – Bonus edilizi: stop definitivo a cessione del credito e sconto in fattura

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Il Decreto Legge 39/2024, entrato in vigore lo scorso 30 marzo 2024, impone una nuova e repentina svolta per il Superbonus. L’esigenza di monitorare costantemente l’impegno di spesa legata al capitolo detrazioni fiscali per interventi edili e di efficientamento sismico ed energetico, unita alla prerogativa del Governo di evitare un aggravamento del deficit pubblico riconducibile a queste forme di incentivi, sono sfociate nell’ennesima stretta alla regole da applicare per usufruire dei bonus in parola.

Si segnalano alcune tra le modifiche più impattanti per le nostre imprese, anche se, in buona sostanza, si può affermare come cali definitivamente il sipario sulle opzioni per lo sconto in fattura o la cessione del credito applicabili alle detrazioni edilizie.

  • La novità più significativa riguarda il caso dei lavori per i quali era stata presentata la Cilas entro il 16 febbraio 2023, ossia, la deadline che era stata fissata dal Decreto 11/2023 di appena un anno fa. In quest’ultimo era stabilito che con Cilas entro quella data, appunto, veniva mantenuto il diritto ad effettuare le cessioni dei crediti e lo sconto in fattura per i lavori da superbonus ma anche per altri interventi, come ad esempio il sismabonus. Ora questa possibilità viene cancellata per chi, al 30 marzo 2024, non ha pagato nemmeno una fattura collegata a lavori effettivamente realizzati. Quindi, il decreto esclude anche la scappatoia dell’anticipo delle fatture per interventi ancora da effettuare. Si può ben immaginare come questo decreto comporti l’ennesima criticità per famiglie ed imprese, di fatto, escludendoli dalle agevolazioni con i lavori in corso. Un caso tipico di perdita dei benefici può essere quello di lavori avviati a inizio 2024 sulla base di Cilas precedente al 16 febbraio 2023, con neanche una fattura presentata al 30 marzo 2024 per le opere realizzate.

 

  • Altra novità che appesantisce ulteriormente la procedura per l’ammissione ai bonus, è il nuovo adempimento con il quale devono essere comunicate le spese sostenute nel 2024 (e anche nel 2025 se i lavori proseguono) per gli interventi che danno diritto al superbonus, siano essi volti alla riqualificazione energetica o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Questo nuovo obbligo riguarda coloro che al 31 dicembre 2023 non hanno concluso i lavori superbonus e che entro la stessa data avevano presentato la CILAS, ovvero l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo previsto per la demolizione e la ricostruzione degli edifici. Dovranno inoltre provvedere a trasmettere la nuova comunicazione tutti coloro che hanno presentato questi documenti dal 1° gennaio 2024. Dimenticare questa incombenza potrebbe significare una sanzione da 10.000 euro o l’esclusione dalla detrazione fiscale.

 

  • Un altro importante paletto viene imposto per quanto riguarda la necessaria comunicazione all’AdE, della cessione del credito o sconto in fattura relativamente alle spese sostenute nel 2023 (o delle rate residue delle spese sostenute negli anni 2020, 2021 e 2022), da eseguirsi entro il termine del 4 aprile 2024. Al contrario di quanto avvenuto sinora per le spese sostenute negli anni passati, viene esclusa ogni possibilità di remissione in bonis, ossia, di successivo adempimento, rispetto a questa data.