29 Ottobre 2019

ECOBONUS – Comunicato unitario: “Abrogare sconto in fattura”. Bissoli: “Lottiamo da mesi, molti ci appoggiano, ma la misura rimane legge”

CostruzioniImpiantiLegno e Arredo

“Va abrogata la norma del Decreto Crescita che prevede lo sconto immediato in fattura per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus”. Lo hanno nuovamente chiesto, questa volta unitariamente, i rappresentanti di Confartigianato, Cna e Casartigiani intervenuti oggi (martedì 29 ottobre) all’audizione della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, nell’ambito dell’esame dell’affare assegnato sulle ricadute dei sistemi di incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici sulle filiere produttive di settore.

La misura contestata dalle tre Confederazioni prevede che, chi effettua lavori di riqualificazione energetica o antisismici possa chiedere, in alternativa alla detrazione fiscale dal 50% all’85% spalmabile in 10 anni, uno sconto immediato sulle fatture da parte dell’impresa che ha realizzato i lavori. Sconto che l’impresa potrà farsi rimborsare dallo Stato in 5 anni tramite un corrispondente credito d’imposta da utilizzare in compensazione. Inoltre, l’impresa potrà scegliere di cedere il credito così acquisito ai suoi fornitori di beni e servizi. Non potrà invece cederlo ad istituti di credito e intermediari finanziari.

“Secondo Confartigianato e le altre associazioni artigiane – sono le parole di Andrea Bissoli, Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, tale meccanismo distorce la concorrenza ed esclude dal mercato le migliaia di piccole imprese del ‘Sistema Casa’ (costruzioni, installazione impianti, serramenti) che non dispongono della capacità finanziaria per anticipare lo sconto al cliente e non sono in grado di sopportare l’onerosità dell’operazione di cessione del credito”.

L’abrogazione dello sconto in fattura, sostengono le Confederazioni, consentirà di restituire equilibrio ed efficacia ad un sistema di incentivi (ecobonus e sismabonus) che rappresenta un valido strumento per la riqualificazione energetica e la sostenibilità del patrimonio immobiliare e per il rilancio del settore costruzioni.

Una battaglia che Confartigianato sta portando avanti da mesi, ottenendo l’appoggio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il cui pronunciamento ha rilevato che la norma in esame, nella sua attuale formulazione, appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni.

“A nome delle circa 11.300 imprese artigiane della provincia di Verona – conclude Bissoli – operanti nelle categorie Edilizia e Impianti che non possono fare da bancomat anticipando lo sconto, la scorsa estate ci siamo rivolti direttamente ai nostri politici, inviando una lettera ai 18 parlamentari veronesi, alla quale si è poi aggiunta un’analoga iniziativa regionale rivolta ai 73, tra deputati e senatori, eletti in Veneto, per sollecitare una loro azione bi-partisan su tale vicenda. Fino ad ora abbiamo incassato l’appoggio e dichiarazioni di buone intenzioni da parte delle forze politiche, comprese quelle che formavano la scorsa maggioranza di Governo, ma intanto la misura che contestiamo rimane legge e alle piccole imprese viene richiesto di applicarla, con il risultato che, se qualcuna non può farlo e rifiuta, rischia di perdere il cliente e il lavoro”. ecobonus