STUDI – Con la guerra +22,7% del prezzo gasolio in 26 giorni. Sconto carburanti, intervento necessario sulle accise più alte d’Europa
AttualitàSportello EnergiaIl Dl Contrasto crisi in Ucraina varato venerdì scorso ha l’obiettivo di attenuare il pesante impatto sulle piccole imprese dei rincari di energia e carburanti. Un intervento assolutamente necessario e che dovrà essere affiancato da altre misure più incisive, come indica l’analisi dell’indice elaborato di QE-Quotidiano energia su dati dell’Osservaprezzi del Mise, il quale evidenzia che tra il 23 febbraio e il 21 marzo 2022 il prezzo del gasolio (self service) è salito del 22,7%: l’aumento di 0,393 euro al litro in solo un mese è più della metà (58,1%) dell’aumento cumulato nell’ultimo anno (0,677 euro al litro, pari a +46,9%).
L’intervento è reso ancora più cogente dall’elevata tassazione energetica, poco rispettosa del principio ‘chi inquina paga’, uno dei paradossi della politica energetica italiana, amplificati dallo scoppio della guerra in Ucraina.
L’analisi dell’ultimo Weekly Oil Bulletin della Commissione europea evidenzia le conseguenze di questa distorsione del sistema fiscale, con l’Italia che si colloca al 13° posto in Ue per prezzo industriale del gasolio – inferiore del 6% della media Ue – ma sale al 1° posto per livello delle accise sul gasolio che, prima dell’intervento del Governo di venerdì scorso, ammontavano a 62 centesimi di euro al litro, superando del 23,7% la media dei paesi dell’Eurozona (50 centesimi) e del 32,3% la media Ue a 27 (47 centesimi) e rappresentando oltre un terzo (35,0%) del prezzo pagato dalle imprese, 7,4 punti percentuali in più rispetto al 27,5% della media Ue. A seguito dell’alta pressione fiscale, l’Italia sale al 7° posto in Ue per prezzo pagato dalle imprese (Iva esclusa) e al 5° posto in Ue per prezzo alla pompa.
Il peso della fiscalità complessiva – Iva e accise – per ogni litro di gasolio in Italia è pari a 1,01 euro, il valore più alto in Ue, superiore del 24,9% alla media Ue di 0,81 euro e del 16,4% alla media Uem di 0,86 euro. Le imposte rappresentano il 46,7% del prezzo alla pompa, peso secondo solo al 54,3% di Malta dove però un litro di gasolio costa solo 1,21 euro, quasi la metà del prezzo praticato in Italia.
Tornando al confronto internazionale dei prezzi del gasolio, al 14 marzo 2022 – media settimanale – il prezzo per le imprese in Italia è di 1,77 euro per litro, con il prezzo alla pompa che arriva a 2,15 euro e quello industriale a 1,15 euro, toccando i massimi dall’inizio delle rilevazioni a gennaio 2005. L’ultima rilevazione del Mite, al 21 marzo, indica un ritracciamento, con il prezzo alla pompa a 2,12 euro al litro. Come anticipato, il prezzo industriale del gasolio in Italia è inferiore del 6,0% rispetto alla media Ue (1,15 euro vs. 1,22 euro) ma la situazione si inverte nel caso del prezzo pagato dalle imprese, che in Italia diventa superiore del 4,2% alla media europea (1,77 euro vs. 1,69 euro), un gap che sale al 6,2% nel caso del prezzo pagato alla pompa (all inclusive di 2,15 euro vs. 2,03 euro medio Ue).
Gasolio auto: prezzo alla pompa, prezzo industriale e prezzo pagato dalle imprese in Italia dal 2005
3 gennaio 2005-14 marzo 2022. Euro per 1 litro. Imposte=accise ed Iva (applicata sia sul prezzo industriale sia sulle accise) – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea