ELEZIONI REGIONALI – I vertici di Confartigianato Veneto incontrano il candidato de centrosinistra Manildo: “Zaia autoreferenziale, serve cedere una parte di sovranità per crescere”
11 Novembre 2025

ELEZIONI REGIONALI – I vertici di Confartigianato Veneto incontrano il candidato del centrosinistra Manildo: “Zaia autoreferenziale, serve cedere una parte di sovranità per crescere”

Attualità

“Per troppo tempo il Veneto è rimasto immobile, bloccato nella ricerca del consenso. Una Regione guidata da un racconto autoreferenziale, che ha preferito conservare anziché innovare”. È da qui che, secondo Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione del Veneto, bisogna ripartire: da un cambio di passo e dalla capacità di “cedere una parte della sovranità” per costruire un governo partecipato, in cui le associazioni di categoria, come corpi intermedi, diventino vere protagoniste delle politiche pubbliche.

“Quando mi sono candidato ho detto che dobbiamo passare dal Veneto di uno al Veneto di tutti – ha dichiarato Manildo durante l’incontro di oggi con i vertici di Confartigianato Imprese Veneto, nell’ambito del ciclo di confronti con i candidati alle elezioni del 23 novembre  –. L’ossessiva attenzione del presidente Zaia al proprio consenso personale non ha permesso di fare scelte coraggiose per far crescere il territorio. Ora serve un Veneto che valorizzi chi ogni giorno crea valore, lavoro e innovazione”.

 

Un assessorato alla partecipazione e un assessorato alle aree interne

Il candidato ha proposto la creazione di un “assessorato alla partecipazione”, con il compito di rendere stabile il dialogo con categorie economiche, enti locali e terzo settore. Ha sottolineato la necessità di affidare gli assessorati a figure tecniche, senza “casacche politiche”, per riportare nella macchina regionale competenze reali e visione di sistema.

“Chi vive ogni giorno le difficoltà del territorio sa di cosa c’è bisogno. La Regione deve valorizzare queste esperienze, non temerle”, le sue parole.

Tra le proposte anche la nascita di un assessorato alle aree interne, piuttosto che un assessorato alla montagna, per garantire attenzione continuativa alle zone montane e rurali, superando la logica frammentata dei singoli assessorati tematici.

 

Welfare, sanità e coesione sociale

Manildo ha rilanciato l’idea di un welfare di comunità, che unisca lavoro dignitoso, inclusione e servizi territoriali: “Una sanità pubblica che funziona è la più alta forma di giustizia sociale. La sanità convenzionata può avere un ruolo, ma solo con una forte regia pubblica che stabilisca chiaramente quali prestazioni possono e devono essere affidate in convenzione.”

Ha inoltre rimarcato la necessità di rafforzare la rete delle cure primarie, investire sulla prevenzione e riportare al 5% la quota di spesa sanitaria regionale dedicata alla salute mentale, oggi ferma al 2,8%.

 

Giovani, imprese e sviluppo sostenibile

Sul fronte economico, il candidato ha riconosciuto la distanza che separa il Veneto dall’Emilia-Romagna, “dove imprese, università e istituzioni hanno saputo fare rete” e si è investito sul valore di alcune filiere. Ha proposto un salario di ingresso per i giovani da integrare nel contratto di apprendistato, una riforma condivisa dell’IRAP (“introdotta senza concertazione con le categorie”), e un piano di efficientamento energetico del patrimonio pubblico che generi lavoro, benefici ambientali e aiuti la residenzialità.

Accogliendo alcune proposte del position paper presentato da Confartigianato Veneto e da tutte le Confartigianqto provinciali della regione, ha inoltre indicato la necessità di una legge per la rigenerazione urbana e la mobilità sostenibile, con un sistema ferroviario metropolitano di superficie e biglietto unico integrato.

 

Le sollecitazioni dei territori

Stimolato dalle domande dei presidenti provinciali, tra i quali il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Devis Zenari, Manildo ha toccato anche temi specifici:

  • Rovigo e il basso Polesine: “Area da troppo tempo dimenticata. Serve preservare agricoltura e pesca, rafforzare i consorzi di bonifica e contenere la risalita del cuneo salino.”
  • Autonomia regionale: “È stato un errore chiedere troppe materie nel referendum. Bisogna concentrarsi su quelle funzioni che il livello regionale può davvero gestire, con un approccio empirico e pragmatico.”
  • Veneto Sviluppo: “Va ripensata e potenziata, oggi funziona come una SGR, ma serve che torni ad essere un vero motore di sviluppo regionale.”
  • Sul tema immigrazione, Manildo ha definito superata la logica dei click day, chiedendo di modificare il decreto flussi per renderlo più aderente ai fabbisogni reali delle imprese e ha invitato a non lasciare sole le aziende nella formazione dei nuovi lavoratori stranieri.
  • Interpellato su nucleare e fonti rinnovabili, Manildo ha chiarito: “non siamo contrari al nucleare, ma serve serietà: gli small modular reactors richiedono tempo e ricerca. È giusto studiare le opportunità, come sostiene anche Legambiente.”
  • Ha confermato l’intenzione di incentivare gli investimenti in FER, conciliandoli con le esigenze paesaggistiche e ambientali, e ha rilanciato la proposta di Confartigianato sul superamento del monopolio di Enel attraverso gare pubbliche per la distribuzione.
  • Il politecnico chiesto a più riprese dagli artigiani è in programma, sul tema dell’attrattività bisogna muoversi come ecosistema.

 

“Le nostre sette mosse per il Veneto”

“I vostri sette tavoli rappresentano un patrimonio di conoscenza e concretezza – ha concluso Manildo – le mie sette mosse per il Veneto partono dallo stesso principio: un governo che ascolta, coinvolge e costruisce insieme”.

Il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto, ha ringraziato il candidato per la disponibilità al confronto: “Abbiamo trovato un interlocutore attento e pragmatico. Il nostro obiettivo è che le proposte delle imprese artigiane diventino patrimonio comune, indipendentemente dal colore politico di chi governerà. Le piccole imprese sono il motore dello sviluppo, hanno bisogno di essere guidate, il territorio ha bisogno di un  vero piano industriale”.