CRISI GOVERNO – Il Presidente Iraci Sareri: “Siamo allibiti! Va garantita la governabilità. Con crisi a rischio 49,5 mld e 253mila occupati”
15 Luglio 2022

CRISI GOVERNO – Il Presidente Iraci Sareri: “Siamo allibiti! Va garantita la governabilità. Con crisi a rischio 49,5 mld e 253mila occupati”

Attualità

“Gli appelli alla responsabilità sono caduti nel vuoto – afferma Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona – e si è arrivati comunque ad una crisi di Governo che per il momento il Presidente della Repubblica Mattarella ha congelato. Cosa pensare? Che probabilmente per questa classe di politici conti più il ‘gioco’ della politica, rispetto ai problemi reali del Paese, alla drammaticità di una situazione economica che andrebbe affrontata con coesione e senso civico, nel contesto di un patto tra tutte le forze politiche, unite nell’affrontare quella che è già una vera e propria emergenza. Non capisco, gli italiani non capiscono, e lo dimostrano ad ogni appuntamento elettorale, disertando le urne in percentuale sempre maggiore. La politica si interroghi e inizi a ragionare davvero sul significato di ‘res publica’, perché le tensioni sociali che stanno per prospettarsi, basti pensare a cosa sta accadendo in questi giorni a Roma con i tassisti, vanno anticipate e disinnescate con soluzioni concrete, serietà, lungimiranza”.

“Un tasso di inflazione corrispondente a quello di più di trent’anni fa – aggiunge il Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, materie prime introvabili e proposte a prezzi indecenti, costi dell’energia e dei carburanti fuori controllo, speculazioni vergognose su ogni prodotto e servizio, mercati bloccati, fiducia di imprese e consumatori ai minimi storici. Di fronte a tutto ciò, noi piccoli imprenditori siamo allibiti e, questa volta va detto, vicini al limite ultimo dell’insofferenza, perché l’Italia affonda, mentre l’orchestrina politica continua a suonare la stessa identica canzone di sempre”.

“Sono a rischio – sottolinea ancora – gli impegni per risollevare gli imprenditori da questi due anni di crisi, per realizzare il Pnrr e le riforme, per affrontare il drammatico impatto della guerra in Ucraina su famiglie e imprese”.

Confartigianato ha calcolato le conseguenze che potrebbero essere provocate dalla crisi di governo.

Gli otto differenti effetti mettono a rischio 49,5 miliardi di euro, pari a 2,5 punti di PIL e delineano un rischio occupazione per 253mila lavoratori.

In particolare, secondo l’analisi di Confartigianato la crescita degli investimenti si ridurrebbe di 5 miliardi di euro, verrebbero meno circa 11 miliardi di interventi contro il caro-energia per famiglie e imprese che pagherebbero anche 3 miliardi in più per il rialzo dei tassi di interesse sui prestiti bancari, dovremmo rinunciare a 3,9 miliardi di effetto espansivo della legge di bilancio 2023, mentre peserebbe per 3,6 miliardi la deviazione dal sentiero di riduzione della pressione fiscale.

E ancora, un incompleto raggiungimento degli obiettivi del Pnrr metterebbe a rischio 17,8 miliardi di finanziamenti Ue, il blocco dei crediti fiscali per i bonus edilizia peserebbe per 5,2 miliardi sulle imprese con la perdita di 47mila occupati e la minore domanda di lavoro e i mancati effetti espansivi della politica fiscale potrebbero mettere a rischio oltre 206mila persone, con un effetto recessivo complessivo su 253mila posti di lavoro.