COVID-19 – Da lunedì in “zona gialla”, ma Zaia anticipa tutti con l’ordinanza che rimette le mascherine anche all’aperto
AttualitàIl ministro della Salute, Roberto Speranza, nella giornata di venerdì 17 dicembre 2021, ha firmato l’ordinanza con cui dispone il passaggio dalla “zona bianca” a quella gialla per il Veneto e per Marche, Liguria e Provincia Autonoma di Trento. L’ordinanza entrerà in vigore da lunedì, ma nel frattempo il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha emanato l’ordinanza n. 172, in vigore già da oggi (sabato 18 dicembre 2021), che anticipa quella ministeriale e introduce alcune novità rispetto alla routine degli ultimi mesi, senza però sostanziali variazioni o stravolgimenti.
L’unica novità di rilievo del provvedimento riguarda l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici, anche all’aperto, ad eccezione dei bambini di età inferiore ai 6 anni e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e per coloro che, per interagire con queste persone, versano nella stessa incompatibilità. Un obbligo, peraltro, che era già previsto sul territorio comunale di Verona e in alcuni altri comuni della provincia.
Per chi ha il Super Green Pass non cambia nulla rispetto alla zona bianca. Chi non è vaccinato o guarito non può (come ora) sedersi all’interno di bar e ristoranti, andare al cinema, teatri, concerti, stadi, discoteche, feste e cerimonie, ma può entrare, rimanere in piedi e consumare al bancone. Inoltre: rimangono aperti cinema, teatri e musei, sale da concerto; la capienza resta al 100%, ma entra solo chi ha il Super Green Pass. Per lavorare resta l’obbligo di green pass “base”, ossia derivante da vaccinazione, guarigione da Covid, o tamnpone.
I contenuti dell’ordinanza del Presidente della Regione del Veneto n. 172 del 17 dicembre 2021.
Misure relative al comportamento personale.
- Al di fuori dell’abitazione, è obbligatorio l’uso corretto della mascherina a protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi all’aperto, pubblici o aperti al pubblico, ad eccezione dei bambini di età inferiore a sei anni e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché per coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità, salve le ulteriori disposizioni previste dall’articolo 1 del DPCM 2 marzo 2021, ove applicabili.
Misure per lo screening degli operatori sanitari delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, in deroga al nuovo piano “Test e screening per SARS-CoV-2 e rafforzamento della campagna vaccinale COVID-19”.
- Per tutti gli operatori in servizio presso strutture sanitarie ospedaliere e socio-sanitarie territoriali pubbliche e private (residenziali e semi-residenziali) deve essere aumentata la frequenza di testing dei programmi di screening, prevedendo un test ogni 4 giorni, indipendentemente dallo stato di vaccinazione, al fine di intercettare tempestivamente eventuali casi positivi, fermi restando gli ulteriori obblighi previsti dalla stratificazione del rischio in capo all’Azienda Sanitaria o alla Struttura socio-sanitaria o socio-assistenziale;
- è fatto obbligo di sottoporre a test per SARS-CoV-2 i degenti al momento dell’accesso alle strutture sanitarie e ogni 4 giorni, indipendentemente dallo stato di vaccinazione, al fine di intercettare tempestivamente eventuali casi positivi.
Misure per l’accesso/uscita degli ospiti, dei familiari e visitatori delle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali residenziali.
- E’ fatto obbligo di consentire ad una sola persona l’accesso per accompagnare pazienti ed utenti all’interno delle strutture sanitarie, fatto salvo quanto disposto dalla normativa in tema di obbligo di possesso di certificazione verde COVID-19;
- è fatto obbligo di consentire ad una sola persona l’accesso per far visita a pazienti ed ospiti delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali residenziali, fatto salvo quanto previsto dalla normativa in tema di obbligo di possesso di certificazione verde COVID-19;
- sono sospese le visite agli ospiti delle strutture residenziali per anziani e non autosufficienti da parte di minori di anni 12;
- sono sospesi i rientri in famiglia degli ospiti delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali residenziali. Nel caso di situazioni specifiche valutate dalla Direzione della struttura, le uscite devono essere limitate ai soggetti asintomatici e in regola con il ciclo vaccinale, inclusa la somministrazione della dose booster secondo i tempi previsti dal calendario vaccinale, prevedendo al rientro in struttura un periodo di quarantena della durata di 7 giorni con effettuazione di un test al rientro ed uno al 7° giorno;
- è fatto obbligo, per l’ingresso di nuovi ospiti all’interno della struttura socio-sanitaria o socioassistenziale residenziale, di prevedere un periodo di quarantena della durata di 7 giorni con effettuazione di un test all’ingresso ed uno al 7° giorno.
Scuola.
- E’ fatto obbligo, nei contesti per cui il protocollo nazionale prevede la “sorveglianza con testing”, di quarantena di tutti i contatti scolastici in attesa di effettuazione del primo test di sorveglianza e della relativa comunicazione di esito negativo.
Raccomandazioni.
- Auto-isolamento domiciliare in caso di sintomatologia respiratoria e/o febbre;
- adesione alla campagna vaccinale delle persone non ancora vaccinate o con vaccinazione incompleta;
- adesione, nell’intervallo minimo previsto, alla somministrazione della terza dose (dose booster) per tutti i soggetti per i quali è prevista;
- adozione, da parte delle Amministrazioni locali, di tutte le misure possibili per prevenire gli assembramenti nei luoghi pubblici;
- rispetto di tutte le misure di prevenzione quali: utilizzo della mascherina, igiene delle mani, igiene respiratoria, distanza interpersonale, aerazione frequente degli ambienti chiusi;
- sottoporsi all’effettuazione di un test per la ricerca di SARS-CoV-2, anche in autoprelievo, prima di incontrare amici e familiari in particolare nei luoghi chiusi, soprattutto in presenza di persone anziane e/o fragili;
- promozione dello smart working in tutti i contesti lavorativi, ove possibile;
- limitare feste, manifestazioni, eventi pubblici e privati che comportano assembramenti.