AMBIENTE – Obbligo assicurazioni anti-calamità: per Confartigianato lacune e incertezze da chiarire. “Provvedimento inapplicabile”
Attualità“Troppe lacune e incertezze, per un provvedimento che al momento risulta inapplicabile”, il primo commento di Devis Zenari, Presidente di Confartigianato Imprese Verona, in merito all’introduzione, da gennaio 2025, dell’obbligo per le imprese di sottoscrivere una polizza assicurativa per i danni causati da eventi come catastrofi e calamità naturali.
Confartigianato ha già presentato le proprie perplessità a Roma, durante un incontro svoltosi presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy.
“Su troppi aspetti – continua Zenari –, come la definizione dei premi e dei danni, il provvedimento mostra lacune e necessità di chiarimenti per evitare di lasciare mano libera alle compagnie di assicurazione e garantire agli imprenditori la certezza di stipulare polizze efficaci e a condizioni trasparenti. A questo proposito, Confartigianato riterrebbe anche necessario istituire un portale analogo a quello per l’energia, tramite il quale gli imprenditori abbiano la possibilità di conoscere e confrontare le diverse offerte delle compagnie. Tra gli aspetti da approfondire ulteriormente segnalati da Confartigianato vi è poi l’ambito degli eventi catastrofali da assicurare: andrebbe esteso a fenomeni estremi sempre più frequenti come trombe d’aria, mareggiate, grandinate”.
Ancora, Confartigianato ha segnalato la necessità di esentare i premi assicurativi dall’imposizione fiscale del 22,25%, senza dimenticare che pur trattandosi di un obbligo, al momento non è prevista alcuna sanzione. “Ciò significa che l’imprenditore e libero di assicurarsi o meno – spiega il Presidente Zenari –, ma non stipulando la polizza, in caso di effettivo evento catastrofico in grado di mettere in ginocchio l’azienda, gli sarebbe precluso un eventuale percorso di detassazione o di accesso alla cassa integrazione per i dipendenti”.
Impossibile, al momento, fare una stima attendibile di quanto potrebbe venire a costare, annualmente, ad un’impresa-tipo dell’artigianato, la polizza in questione, fanno sapere dalla sede di Confartigianato Verona. Le variabili sono moltissime, ma tra le principali c’è la questione territoriale legata al rischio. Per fare un esempio, una polizza stipulata in Trentino Alto Adige, oggi, potrebbe costare anche la metà rispetto a quella di un’azienda dell’Emilia Romagna.
“Su tutto – conclude il Presidente della Confartigianato di Verona –, la nostra Confederazione ha richiamato il Governo all’impegno nella prevenzione, per mettere in sicurezza il territorio, i cittadini e le imprese. Dalle pur indispensabili risposte all’emergenza bisogna passare all’utilizzo delle risorse del Pnrr per azioni di tutela dell’ambiente, soprattutto nelle zone colpite dal dissesto idrogeologico, con la realizzazione di opere e infrastrutture adeguate, la manutenzione ordinaria con controlli costanti per verificarne tenuta ed efficienza”.