SANI IN VENETO – Con l’adeguamento della quota dal 1° giugno, nuove prestazioni e maggiori rimborsi per lavoratori e titolari artigiani
Assistenza Sanitaria IntegrativaPaghe e PersonaleRelazioni sindacali - ContrattualeNuove prestazioni, maggiori risorse da destinare ai rimborsi: con questi e altri obiettivi Sani In Veneto, il fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori dell’artigianato, ha dato corso all’accordo interconfederale, stipulato il 30 dicembre 2021, che prevedeva l’adeguamento della quota di contribuzione.
Le parti sociali costituenti Sani In Veneto, ossia le Federazioni regionali dell’Artigianato e i Sindacati dei lavoratori, hanno concordato di adeguare la quota a partire dal 1° giugno 2022, prevedendo un limitato incremento di 1,67 euro al mese per dipendente rispetto alla quota corrisposta sino ad oggi dalle imprese, passando da 8,75 euro a 10,42 euro mensili. A regime, la contribuzione al Fondo Sanitario sarà pari a 125 euro su base annua, come previsto dall’accordo istitutivo del fondo, siglato nel lontano 2013. Il primo versamento del nuovo importo avverrà con il modello B02 di competenza giugno 2022, che sarà trasmesso a luglio.
L’adeguamento riguarda, oltre alla quota pagata dal titolare per le coperture dei dipendenti (Sani in Veneto), anche l’iscrizione volontaria del solo titolare (Sani in Azienda). Resta invariata la tariffa di 90 euro per iscrivere i familiari dei titolari e dei dipendenti.
“E’ importante ricordare che il versamento della quota da parte dei titolari di imprese artigiane è obbligatorio – spiega Valeria Bosco, Segretario di Confartigianato Imprese Verona e componente del CdA di Sani In Veneto – e rappresenta la possibilità per i loro dipendenti, e non solo, di ottenere il rimborso delle spese per le prestazioni mediche. Se l’azienda non aderisce e non versa al Fondo, al dipendente non dovranno essere erogati i 25 euro previsti dall’accordo nazionale del 28 febbraio 2013, ma egli matura nei confronti dell’impresa il diritto all’erogazione diretta delle medesime prestazioni che vengono erogate dal Fondo”.
“Le parti sociali – prosegue Bosco – sono impegnate ad individuare nuove prestazioni a valere sia per i lavoratori sia per gli imprenditori e loro famigliari e a verificare eventuali sovrapposizioni tra le prestazioni sanitarie presenti in Ebav, al fine di trasferirne l’erogazione in capo a Sani In Veneto. Questo potrà liberare nuove risorse che il Fondo potrà dedicare a nuovi servizi nell’ambito della bilateralità artigiana veneta”.
“Vale la pena sottolineare che, grazie alla quota versata dal datore di lavoro – sottolinea il Segretario di Confartigianato Imprese Verona –, i lavoratori possono fruire delle prestazioni erogate dal Fondo sanitario anche per i figli fino a 2 anni di età e per i coniugi o conviventi se fiscalmente a carico. Per inserire tali soggetti nella copertura sanitaria è necessario rivolgersi agli sportelli Sani.In.Veneto presenti nelle nostre sedi per compilare l’apposito modulo di iscrizione. Se il dipendente intende, invece, garantire la copertura anche ai figli con più di due anni di età e fino ai trenta, se fiscalmente a carico, e al coniuge o convivente non fiscalmente a carico, potrà aderire alla tutela Sani.In.Famiglia, versando una quota annua pari a 90 euro a familiare”.
Lo Sportello Sani.In.Veneto di Confartigianato Imprese Verona è a disposizione per ogni informazione, come il Settore Paghe e Gestione del Personale, che offre un servizio completo di gestione degli adempimenti relativi all’amministrazione del personale, delle paghe e dei rapporti di lavoro in senso generale. Basta richiedere un preventivo per valutare prestazioni ed eventuale convenienza.