AMBIENTE – TARI: come comunicare a Comune e gestore il conferimento al servizio privato dei rifiuti “simili ai domestici” e ottenere la riduzione della tariffa
12 Maggio 2021

AMBIENTE – TARI: come comunicare a Comune e gestore il conferimento al servizio privato dei rifiuti “simili ai domestici” e ottenere la riduzione della tariffa

Ambiente

Una comunicazione particolarmente importante per le aziende che intendono (a maggior ragione se già lo stanno facendo) avvalersi di aziende private per l’avvio a recupero dei propri rifiuti urbani – simili ai domestici.

Dal 1° gennaio 2021 sono in vigore le nuove disposizioni in materia di rifiuti introdotte dal D.Lgs 116/2020, che hanno introdotto importanti novità derivanti dal recepimento delle norme comunitarie sull’economia circolare.

È stato infatti eliminato il concetto di “assimilabilità” dei rifiuti speciali agli urbani ed è stata introdotta una nuova classificazione di rifiuti, che esula dalle singole discrezioni comunali: sono considerati rifiuti urbani i rifiuti domestici e, da ora per normativa nazionale, i rifiuti simili ai domestici, prodotti dalle attività di cui all’Allegato L-Quinques se inserite nelle tipologie elencate nell’Allegato L-Quater del D.Lgs 116/2020; i rifiuti della produzione sono esclusi dalla definizione di rifiuti urbani e pertanto rimangono rifiuti speciali non gestibili tramite servizio pubblico.

Le utenze non domestiche possono conferire al di fuori del servizio pubblico i propri rifiuti simili agli urbani, previa dimostrazione di averli avviati ad operazioni di recupero tramite ditte autorizzate: per questa “autonomia di gestione” (si lascia alla singola Attività la valutazione del beneficio economico e burocratico che diversifica le due tipologie di servizio) sarà ridotta la componente tariffaria in rapporto alla quantità dei rifiuti recuperati privatamente.

Occorre evidenziare che il Testo Unico Ambientale prevede esclusivamente che il produttore dimostri di aver avviato al recupero i rifiuti, ma non prevede esplicitamente alcun vincolo di comunicazione né preventivo né periodico, se non nel solo caso di rientro nel servizio pubblico: questo per le regole del libero mercato.

Pertanto, pur non condividendo la previsione dell’obbligo di comunicazione introdotto dal DL Sostegni (art. 30, comma 5) in base alla quale le imprese devono comunicare entro il 31 maggio l’intenzione di avvalersi di privati o meno, indicando la tipologia e la quantità di rifiuti simili ai domestici oggetto di avvio al recupero, al tempo stesso si nutre il timore che la mancanza di questa comunicazione possa inficiare una richiesta di riduzione della TARI per gli anni 2021 e 2022.

Per tali ragioni Confartigianato ha presentato una proposta di emendamento per l’eliminazione di tale obbligo nella fase di conversione in Legge del DL Sostegni, iter ad oggi ancora in corso che dovrà necessariamente concludersi entro il 22 maggio prossimo (60 giorni), e nel frattempo, visto l’avvicinarsi della scadenza del 31 maggio, al fine di fornire indicazioni a quelle attività che intendono gestire i propri rifiuti urbani al di fuori del servizio pubblico, si allega un modello fac-simile della comunicazione che consente alle imprese di rispettare, entro il 31 maggio prossimo, l’obbligo introdotto dall’art. 30, comma 5 del DL 41/2021: si invita a verificare che il proprio Comune o Ente Gestore non abbiano già inviato opportuna comunicazioni in tal senso.

Il modello di comunicazione allegato dovrebbe essere compilato unicamente dalle aziende che intendono avvalersi di privati per l’avvio a recupero dei propri rifiuti simili ai domestici. Nel modello è previsto l’invio della comunicazione via PEC al Comune e al gestore del servizio pubblico.

Si ricorda infine che non è prevista alcuna sanzione per il mancato invio, ma potrebbe non essere riconosciuta la riduzione della Tari per gli anni 2021 e 2022 prevista dal regolamento Comunale.

Qualora nella fase di conversione in legge del DL sostegni la nostra proposta di emendamento dovesse essere accolta, decadrebbe tale obbligo.

Per informazioni:

Ufficio Ambiente: tel. 0459211555paolo.cipriano@confartigianato.verona.it