COVID-19 – Campagna vaccinale in Veneto: lettera congiunta a Zaia delle organizzazioni artigiane, del commercio e dei sindacati dei lavoratori. “La campagna sia in capo alla sanità regionale senza dispersioni e con criteri precisi”
AttualitàIn riferimento alla campagna vaccinale le organizzazioni Confartigianato Imprese Veneto, Cna Veneto Casartigiani del Veneto, Confcommercio Veneto e Confesercenti Veneto assieme a CGIL CISL e UIL del Veneto hanno inviato stamani una lettera congiunta al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e al Direttore Prevenzione e Sanità Pubblica Michele Mongillo ponendo in evidenza la necessità di agire con tempestività e con un’organizzazione che ponga al primo posto l’universalità della somministrazione del vaccino prioritariamente per il principio di tutela della salute e poi per la necessità di ripresa delle realtà economiche, soprattutto con riguardo a quei settori che, dall’inizio della pandemia, hanno dovuto chiudere o ridurre al minimo l’attività.
“Con questa presa di posizione unitaria – sottolinea Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – chiediamo che la gestione della campagna vaccinale rimanga in capo alla responsabilità del Servizio Sanitario Regionale, non abbia dispersioni e che i criteri siano precisi e non derogabili. Ogni deviazione dal percorso individuato infatti può rallentarne il processo. Ciò non deve precludere ad un mero supporto operativo attuato anche con soggetti terzi afferenti al sistema sanitario privato accreditato. Altre iniziative, come la vaccinazione nei posti di lavoro, non devono intaccare i contingenti di dosi vaccinali già destinate a categorie prioritarie, per non configurare violazioni ai principi costituzionali di uguaglianza e di diritto alla salute. La vaccinazione in siti aziendali dovrà avvenire a fronte della disponibilità generale di dosi”.
“Nella lettera, chiediamo inoltre – aggiunge Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona e Vicepresidente regionale – che vengano potenziati i punti pubblici vaccinali di prossimità nei territori, a livello intercomunale, anche utilizzando palestre o altri spazi pubblici, e che siano pianificate fasce orarie diversificate, anche serali, per poter vaccinare i lavoratori. Per il mondo dell’artigianato veneto significa 128.635 titolari e soci e 169.707 lavoratori dipendenti, per un totale di 298.324 persone, mentre per la provincia di Verona si tratta di 24.631 aziende che occupano 57.345 addetti. Ribadiamo, come parti sociali, la disponibilità e la volontà di sensibilizzare e coinvolgere i lavoratori e le aziende nella partecipazione attiva alla campagna, anche con il contributo del sistema della bilateralità, e ad individuare spazi idonei alla vaccinazione, laddove possibile, anche presso le nostre sedi associative. A tal proposito abbiamo proposto alla Regione Veneto un incontro organizzativo ed un tavolo di gestione per dare attuazione a quanto proposto”.