ACCISE GASOLIO – Confartigianato Trasporti: “Bene la conferma del Ministro De Micheli sul no ad ipotesi di aumenti”
SERVIZI IMPRESETrasporti - Logistica - Mobilità“Il comparto dell’autotrasporto apprezza il no deciso del Ministro dei Trasporti Paola De Micheli a qualsiasi ipotesi di aumento delle accise sui carburanti”. Il Presidente di Confartigianato Trasporti ed Unatras, Amedeo Genedani, commenta così le affermazioni del Ministro che ha finalmente sgombrato il campo da alcune proposte scellerate avanzate da un altro esponente di Governo nelle scorse settimane. che avrebbero coinvolto non solo il mondo dell’Autotrasporto, ma anche tutte le imprese con autocarri pari o superiori a 7,5 ton e il trasporto viaggiatori a mezzo bus.
Proprio negli ultimi confronti con il Ministero, Confartigianato Trasporti aveva dimostrato con dati oggettivi i motivi per cui era assurdo, oltre che controproducente per l’economia italiana, portare avanti l’aumento delle accise sul gasolio che avrebbe pesato sui costi del trasporto, da un lato aggravando il gap di competitività con gli operatori esteri e dall’altro incidendo sull’aumento dei beni al consumo e rischiando così di compromettere la già debole domanda interna.
“La proposta di aumento delle accise, fin da subito, escludeva il gasolio per uso commerciale – spiega Paolo Brandellero, Presidente di Confartigianato Trasporti Verona –, quindi, la presa di posizione di Confartigianato è stata motivata dalla volontà di escludere ogni variazione, modifica o ripensamento in quest’ambito. La nostra posizione è stata ben compresa dal Ministro De Micheli che ha pubblicamente confermato la linea di partenza, negando interventi previsti in materia di accise, soprattutto a seguito dell’azzeramento, prima del Covid-19, delle clausole di salvaguardia nella legge di bilancio 2020, che consentirà di non correre rischi per trovare eventuali coperture nella legge di bilancio 2021”.
Com’è noto, nell’UE a 27, l’Italia è il Paese con il più elevato livello di tassazione sul gasolio ad uso commerciale, superiore all’85%, con l’accisa che incide per il 60% sul prezzo del combustibile oltre all’Iva al 22%. Il costo del gasolio in Italia è dunque tra i più alti e ciò determina un forte svantaggio competitivo per l’intero Paese.
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