
DONNE IMPRESA – 8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna: Confartigianato investe nella governance al femminile
AttualitàDonne impresaConfartigianato Imprese, in Veneto e in particolare a Verona, fanno della parità di genere non solo un’enunciazione di principio, ma un valore che viene espresso in ogni forma del loro agire.
L’associazione, a livello nazionale, regionale e provinciale, Infatti. non si limita a promuoverla, ma la concretizza ogni giorno, mettendo le donne al centro della propria governance e della vita associativa, attraverso un percorso concreto che ha portato all’affermazione di leadership femminili a tutti i livelli, a partire da figure di vertice come il Segretario Generale di Confartigianato Imprese Veneto, Tiziana Pettenuzzo, e, per Verona, la Segretaria provinciale, Giorgia Speri. Ci sono poi la Presidente di Confartigianato Belluno e altre tre, su sette, segretarie generali territoriali che gestiscono le associazioni di Padova, Treviso e Rovigo, oltre a 14 imprenditrici che ricoprono il ruolo di presidenti di categoria.
Nel sistema associativo di Confartigianato, la parità di genere è un valore consolidato e riconosciuto, testimoniato non solo dalla presenza di donne in ruoli strategici, ma anche da un impegno strutturato nel garantire equità retributiva, accesso alle carriere e un ambiente di lavoro realmente inclusivo.
“Non si tratta di una questione di quote rosa – afferma il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto –, ma di un reale riconoscimento delle capacità, delle competenze e della valorizzazione del talento femminile, che diventa valore aggiunto e non quindi solo una mera questione di equità.
“Un sistema – aggiunge Devis Zenari, Presidente di Confartigianato Imprese Verona – che offre alle donne le stesse opportunità di realizzazione è un sistema più forte, più innovativo e più competitivo”.
In seno a Confartigianato Imprese Verona, tra i vertici dirigenziali, ci sono: Cristina Barboni, presidente di Confartigianato Legno Arredo e del gruppo di mestiere Legno per Edilizia; Carolina Calmetta, presidente del comprensorio territoriale Confartigianato Verona Est; Nadia Cugildi, presidente di Confartigianato Impianti Verona e del gruppo di mestiere Frigoristi; Isabella Cumerlato, presidente di Confartigianato Imprese Pulizia; Cristina Scurtu, presidente della categoria Benessere e del gruppo di mestiere Estetica.
Il ruolo della donna si sta affermando anche nel mondo imprenditoriale veneto e veronese, in particolare in quello artigiano, confermandosi come una realtà consolidata e in crescita. Alla fine del 2024, nella regione si registrano 94.666 imprese femminili, pari al 7,2% del totale delle imprese femminili italiane, con un’incidenza sul totale delle imprese venete (20,6%) leggermente inferiore alla media nazionale (22,2%). Per la provincia di Verona, si parla di 18.894 aziende in rosa, corrispondenti al 20,7% del totale delle imprese.
Ma è nel settore artigiano che le imprenditrici venete e scaligere si distinguono con una presenza particolarmente marcata. In regione, le imprese artigiane femminili sono 20.332, corrispondenti al 9,3% del totale nazionale e al 17% del totale delle imprese artigiane regionali, un valore in linea con la media nazionale (17,5%). In provincia di Verona si contano 4.145 attività artigiane al femminile, che rappresentano il 17,8% del totale delle imprese artigiane e il 21,9% del totale aziende femminil, una percentuale ben superiore alla media nazionale del 16,7%.
“E ci sono margini di crescita – afferma convinto il presidente provinciale Zenari –: per rafforzare il ruolo delle imprenditrici venete servono misure di sostegno mirate. Percorsi di formazione, finanziamenti agevolati e reti di supporto potrebbero incentivare ulteriormente la presenza delle donne nel mondo imprenditoriale. Spesso nel ricambio generazionale troviamo donne a capo delle imprese, anche in settori solitamente guidati da uomini, in cui sanno dimostrare capacità non solo gestionali, ma anche di visione e innovazione”.
Guardando alle sole imprenditrici artigiane, in provincia si contano 6.522 donne con cariche nell’artigianato, che rappresentano il 22% del totale degli imprenditori artigiani. Ben il 53,5% delle donne artigiane ricopre la carica di titolare, il 25,8% quella di socio ed il 17,6% quella di amministratore. Rispetto al 2023, le titolari sono rimaste pressoché invariate, mentre le socie registrano un calo del 4,2%.
A livello nazionale osserviamo che il 49,8% delle imprenditrici artigiane è attivo nei servizi alla persona; segue il manifatturiero con il 27,5%. Il 13,0% delle imprenditrici artigiane italiane opera nel comparto dei servizi alle imprese, mentre una fetta più ristretta nelle costruzioni (9,2%).
In provincia di Verona la quota di imprenditrici artigiane attive nel manifatturiero è pari al 24,7%. L’incidenza di donne artigiane veronesi alla guida di imprese di costruzioni corrisponde al 10,2% del totale. L’13,4% delle donne artigiane scaligere è attiva nei servizi alle imprese e il 50,8% nei servizi alla persona.
“Le donne imprenditrici artigiane, spesso più consapevoli delle necessità di equilibrio tra lavoro e vita privata – aggiunge Giorgia Speri, Segretaria Provinciale di Confartigianato Verona –, possono contribuire a sviluppare modelli di business che rispettano la dignità del lavoro e che contribuiscono al benessere delle loro comunità. In questo senso, l’imprenditoria femminile può rappresentare non solo una forma di indipendenza economica, ma anche un motore di cambiamento sociale e culturale, che incoraggia una maggiore inclusività e parità di genere”.
“Da una recente indagine condotta dal movimento Donne Impresa di Confartigianato Veneto – evidenzia il Presidente Devis Zenari – è emerso come il capitale proprio continui a rappresentare la principale, e spesso unica, fonte di finanziamento per le nostre imprenditrici; a questo si associa una non piena conoscenza delle opportunità e delle misure a favore dell’imprenditoria femminile. L’impegno, come Associazione, sarà quindi quekki du potenziare il nostro ruolo di catalizzatori e di sensibilizzazione sui temi del finanziamento e del credito. La conciliazione casa-lavoro rimane, poi, uno dei principali ostacoli alla competitività e su questo continueremo a lavorare cercando di portare proposte e azioni concrete, anche attraverso la nostra bilateralità artigiana, poiché ad oggi la famiglia continua ad essere talvolta l’unico supporto”.
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