
AUTOTRASPORTO – Vertenza Autotrasporto: Rixi stabilisce calendario incontri per esaminare con Ministero i provvedimenti normativi definiti “risolutivi”
Trasporti - Logistica - MobilitàNel corso dell’incontro tenutosi ieri, mercoledì 26 febbraio 2025, al Ministero dei Trasporti, tra il coordinamento delle associazioni Unatras, tra le quali in prima fila Confartigianato Trasporti, e i rappresentanti del Governo, tenuto conto delle gravi problematiche che vive il comparto, il Viceministro Rixi ha promosso un calendario di incontri serrati nei quali saranno esaminati gli affinamenti sui provvedimenti normativi già predisposti dall’amministrazione per la definitiva attuazione.
Il primo di questi è stato fissato per l’11 marzo, al fine di esaminare le norme sui tempi di attesa al carico/scarico e sui tempi di pagamento, le norme attuative del pacchetto mobilità, partendo dal serio contrasto all’illegalità nel mercato, con conseguente cancellazione delle imprese senza veicoli dall’Albo Autotrasporto.
In ordine al grave taglio di 12 milioni sulle risorse strutturali, il viceministro Rixi ha annunciato che sono in corso le verifiche con il Ministero dell’Economia e Finanze per il recupero della dotazione originaria, ossia 240 milioni, auspicando addirittura la possibilità di un incremento dei fondi, ricorrendo ai 55,9 milioni residui dei crediti d’imposta degli anni precedenti.
Infine. il Viceministro ha prospettato l’istituzione del tavolo tecnico sulle modifiche introdotte dalla riforma del codice della strada per evitare penalizzazioni all’attività dell’autotrasporto professionale, senza compromettere la sicurezza stradale e sociale.
Confartigianato Trasporti, assieme alle altre rappresentanze di categoria riunite in Unatras, preso atto del programma definito, monitorerà costantemente lo stato di avanzamento dei provvedimenti attesi dalla categoria.
Alcuni dei temi che l’autotrasporto ritiene prioritari per la ricerca di soluzioni
- Il taglio dei fondi strutturali dell’autotrasporto imposto dalla Legge di Bilancio 2025, che va controcorrente rispetto alle richieste delle associazioni di aumentare alcune voci, anche in modo consistente, come quella dei contributi per investire nel rinnovo delle flotte.
- Incontrollati aumenti dei costi per l’acquisto di veicoli, il pagamento dei pedaggi, i noli marittimi, l’energia, ecc., non compensati da adeguamenti delle tariffe di trasporto.
- Il recepimento in Italia del Regolamento UE 1055/2020, che obbliga chi vuole fare l’autotrasportatore ad avere un numero di veicoli e di addetti “proporzionato” al volume dell’attività svolta. Ciò per evitare forme di subappalto che spesso si traducono in intermediazione parassitaria, svolta anche dai colossi della logistica.
- La carenza di autisti, con soluzioni che potrebbero essere trovate attraverso l’avvio di relazioni con i Paesi dai quali potrebbero arrivare importanti risorse professionali e di manodopera, anche attraverso il superamento delle restrizioni imposte dal Decreto Flussi.
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