IMPIANTI – Allarme delle Associazioni degli ascensoristi. Dal Molin: “A rischio utilizzo bonus barriere architettoniche”
ImpiantiLe Associazioni del comparto ascensori riunite nel CUNA – Coordinamento Unitario Nazionale Ascensoristi, con Confartigianato Impianti in prima linea, hanno espresso disappunto per il Decreto legge “Salva Conti”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 marzo, che, con un inaspettato dietro front, “abolisce” cessione del credito e sconto in fattura, strumenti che avrebbero consentito ai cittadini di poter usufruire in maniera efficiente ed efficace del bonus barriere architettoniche e di provvedere alla ristrutturazione di buona parte degli edifici di vecchia costruzione presenti sul territorio, migliorandone l’accessibilità anche attraverso l’installazione o l’ammodernamento di impianti elevatori.
“Nel marzo 2023 – spiega Daniele Dal Molin, Presidente degli Ascensoristi di Confartigianato Imprese Verona –, di fronte alla decisione del Governo di estendere l’utilizzo degli strumenti di cessione del credito e sconto in fattura, avevamo già posto l’accento sull’importanza anche sociale e sulla sostenibilità dell’iniziativa di abbattimento delle barriere architettoniche. Le nostre Associazioni ritengono, infatti, che interventi legati al miglioramento dell’accessibilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche, quantificati in circa 250 milioni di euro/anno, con un credito fiscale generato inferiore a 200 milioni di euro, possano essere fattibili se supportati da questi incentivi. Il nuovo provvedimento, essendo gli interventi di ‘svecchiamento’ rivolti soprattutto ai condomini, rende tale opportunità utopistica: il rischio che famiglie meno abbienti non possano sfruttare il bonus barriere architettoniche diventa sempre più una certezza”.
Per gli ascensoristi artigiani ciò significa impedire a migliaia di cittadini italiani una facilità di accesso agli edifici, attualmente preclusa dalla mancanza di impianti elevatori soprattutto in edifici di vecchia costruzione.
Per le Associazioni del settore sarebbe un’occasione persa, proprio nell’anno del G7 dedicato all’accessibilità che si terrà in Italia ad ottobre, non poter presentare un solido sostegno alla misura di accessibilità confermata fino al 2025. Sostegno che è orientato al miglioramento della qualità della vita per almeno una parte dei 3,5 milioni di cittadini, pari al 7,2% della popolazione con più di 15 anni, in particolare a quelli più fragili, con disabilità motoria e/o gli anziani.
“Le nostre Associazioni, all’unanimità, e Fiaba – conclude Dal Molin – chiedono quindi al Governo di riconsiderare la misura e di continuare a permettere la cessione del credito e lo sconto in fattura per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche: un costo sostenibile per una misura dall’impatto sociale estremamente utile”.