13 Giugno 2019

SICUREZZA – Cobis: oltre 500 imprese formate nel progetto “Percezione del Rischio e Fattore Umano nella Sicurezza”. Bissoli: “Dal ’99 al 2017, infortuni calati del 64,3%, risultato straordinario”

Sicurezza

Negli ultimi 3 anni, il Cobis di Verona, emanazione territoriale dell’omonimo Comitato Paritetico Bilaterale per la Sicurezza del Veneto, costituito da un accordo interconfederale tra Confartigianato, Cna, Casartigiani del Veneto e CgilCislUil regionali, ha formato i titolari di oltre 500 imprese della provincia di Verona sul tema della Sicurezza, in particolare per quanto riguarda l’aggiornamento RSPP (Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione), nell’ambito di un progetto specifico denominato “Percezione del rischio e fattore umano nella sicurezza”.

Nel pomeriggio di mercoledì 12 giugno, nella splendida cornice del Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA di Ospedaletto di Pescantina, si è tenuto l’atto finale di tale progetto, con un convegno nel corso del quale, oltre ad illustrare i risultati, le attività svolte e le prossime opportunità che verranno messe a disposizione delle aziende artigiane e dei lavoratori della provincia da parte di Cobis Verona, si sono succedute, con alcune testimonianze, le imprese partecipanti all’iniziativa alle quali sono stati anche consegnati gli attestati di partecipazione alle attività formative.

progetto cobis verona sicurezza sul lavoro

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A condurre le danze sul piano organizzativo lo staff di Confartigianato Imprese Verona, che ha chiamato a raccolta i colleghi di Casartigiani e le organizzazioni sindacali dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil di Verona.

Con la moderazione del Prof. Giovanni Finotto, Direttore Master STePS Ca’ Foscari Challenge School, l’intervento introduttivo è stato affidato ad Andrea Bissoli, Presidente dell’Associazione artigiana, il quale ha colto l’occasione per affrontare un tema, in materia di sicurezza sul lavoro, che ha definito meritorio di chiarezza: la riduzione delle tariffe Inail pagate dagli artigiani. “Un obiettivo – ha spiegato Bissoli – che Confartigianato ha inseguito per oltre 20 anni, al fine di ottenere una revisione dei premi in linea con il reale andamento degli infortuni sul lavoro. L’ultima legge di bilancio ha fatto scattare dal primo gennaio 2019 il nuovo sistema tariffario Inail che abbatte di circa il 30% i tassi medi per le imprese. Tradotto in pratica: una positiva sforbiciata al costo del lavoro. Ebbene, su questo argomento abbiamo assistito alla levata di scudi da parte di chi, forse, non tiene conto del perché si sia arrivati a tale provvedimento. Noi artigiani non abbiamo mai chiesto nulla che non ci spettasse. Né sconti, né privilegi: abbiamo rivendicato sempre e soltanto che ci venisse riconosciuto il grande investimento per la sicurezza sul lavoro e per il miglioramento di tutte le misure antiinfortunistiche nelle imprese”.

Il servizio del TG di Telearena

Dichiarazioni accompagnate dai numeri di casa nostra: 21.000 incidenti nel 1999; poco più di 7.500 nel 2017, ossia -64,3% in 18 anni. Questo, secondo Bissoli, il traguardo straordinario raggiunto dalle imprese artigiane venete in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. In provincia di Verona, i 1.449 infortuni registrati nel 2017 nelle imprese artigiane avevano fatto scendere l’incidenza del -6,3% rispetto all’anno precedente, mentre per le imprese non artigiane si è verificato un aumento dello 0,7%, frutto di 11.070 infortuni.


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Il servizio del TG Veneto – Rai3

“Sappiamo che nel 2018 la situazione è cambiata – ha continuato il Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, con una ripresa del numero degli infortuni, ma l’Artigianato rimane comunque il meno colpito. Proprio questa è la discriminante: le imprese artigiane si sono date da fare, ottenendo ottimi risultati, certificati dai numeri, e per questo meritavano una riduzione delle tariffe”.

Risultati riconosciuti anche dal Dott. Pietro Mazzoccoli, dello Spisal ULSS 9 Scaligera, il quale ha comunque richiamato alla cautela nella valutazione dei dati. “Un conto sono le denunce di infortunio presentate dalle imprese – ha detto – un altro quelle effettivamente riconosciute dall’Inail. Ecco, bisogna dire che, per quanto riguarda l’artigianato, l’85% delle denunce viene poi certificato dall’Ente e questo è senz’altro un dato importante”.

Pierpaolo Mileto, del Settore Sicurezza di Upa Servizi e Confartigianato Verona, ha illustrato i risultati scaligeri del progetto “Percezione del rischio e fattore umano nella sicurezza a Verona”. “Se oggi macchinari e attrezzature sono sempre più tecnologici e sicuri – ha rivelato –, uno studio del Cobis individua nel fattore umano la responsabilità dell’80% degli eventi infortunistici: si sottovalutano i rischi, si pensa ‘ho sempre fatto così ed è sempre andata bene’. Ecco perché è stato studiato e avviato questo progetto, che oltre a proporre un tipo di formazione meno frontale e più interattiva, ha messo in contatto gli imprenditori e i dipendenti con gli Rtls della provincia, per avviare percorsi condivisi sulla strada della prevenzione”.

“Quello del Cobis è un modello che funziona – ha affermato Fabrizio Creston, Coordinatore Cobis di Verona – e che anche gli altri settori imprenditoriali dovrebbero meditare di adottare. Diamo la possibilità agli imprenditori di lavorare seriamente sulla sicurezza, utilizzando fondi che permettono loro di tagliare in maniera importate i costi. Da qui l’importanza della bilateralità, nonostante i messaggi contrari che stanno passando in questi giorni: basti pensare che solo gli sportelli bilaterali dei sindacati scaligeri hanno erogato quasi 1 milione e 76mila euro di sussidi per spese sanitarie, figli a carico, maternità ecc”.

“C’è ancora molto da fare – le parole di Alberto Misuri, Rappresentante Territoriale dei Lavoratori per la Sicurezza in provincia di Verona –, soprattutto sul piano della conoscenza e della consapevolezza da parte dei piccoli imprenditori, che in alcuni casi sono ancora legati al passato, quando il loro compito era quello di lavorare, senza aggiornarsi per saper gestire nella maniera più corretta le loro aziende”.

In conclusione, l’intervento di Ferruccio Righetto, Coordinatore del Cobis Veneto, il quale ha accennato ad un altro errore di valutazione che sta compiendo la politica, “misconoscendo il valore dei corpi intermedi – ha affermato –, che svolgono un lavoro fondamentale per i lavoratori e le imprese. Cobis ed Enti bilaterali sono modelli che, qui in Veneto, qui a Verona, funzionano e che continueremo a rilanciare tutti insieme: associazioni di categoria, sindacati e bilateralità. Non è più tempo di muoversi da soli”.

Al termine degli interventi sono stati consegnati agli imprenditori gli attestati di partecipazione alle attività formative, chiudendo con un rinfresco conclusivo allestito nei giardini di Villa Quaranta.

LE TESTIMONIANZE

 

Intervista a Luca Brandiele (Euroelettra – Monteforte d’Alpone)

Intervista a Stefano Righetti (Fustellificio Arena – Verona, Zai)