WELFARE – Welfare Aziendale e “fringe benefit” per collaboratori imprese: nessun raddoppio per il 2022. Contattaci per attivare i tuoi piani di welfare aziendale
Paghe e PersonaleRelazioni sindacali - ContrattualeLe scorse settimane, in attesa dell’approvazione della Legge di Bilancio 2022, il Parlamento era al lavoro su alcuni emendamenti finalizzati a rendere stabile il “raddoppio” dell’importo dei cosiddetti “fringe benefit”, ossia una delle soluzioni a disposizione delle imprese per incentivare i collaboratori, motivarli e aumentare la loro soddisfazione, diffondendo benessere e qualità della vita. Il significato letterale dell’espressione inglese fringe (marginale) benefit (beneficio) è, dunque, “beneficio secondario”, che nel linguaggio comune viene spesso utilizzata in alternativa a “compenso in natura” che un’impresa sceglie – o concorda attraverso la contrattazione individuale o collettiva – di offrire ai collaboratori in aggiunta alla retribuzione stabilita dal contratto di lavoro.
L’obiettivo degli emendamenti era quello di permettere alle aziende di offrire ai loro dipendenti una serie di servizi di welfare aziendale per un valore massimo di 516,46 euro, il doppio rispetto ai 258,23 euro previsti dalla normativa, totalmente esenti da tassazioni. Tali emendamenti, però, non hanno trovato spazio all’interno della Manovra.
“La scelta di non riconfermare questa misura – afferma Valeria Bosco, Direttore di Confartigianato Imprese Verona –, introdotta nel 2020 e confermata nel 2021, può rappresentare un’occasione mancata, soprattutto nelle micro e piccole imprese dove dimensioni, difficoltà organizzative e poca conoscenza della materia, riducono la possibilità di adottare interventi di welfare. I fringe benefit rappresentano infatti uno strumento facile da utilizzare, sia per le aziende sia per i lavoratori”.
Essi comprendono una vasta gamma di beni e soluzioni che, per la normativa, godono di benefici fiscali. Ne fanno parte: buoni carburante, polizze assicurative, carte acquisto ed il fatto che possono essere utilizzati tramite voucher (cartacei o digitali) rappresenta per le aziende un modo semplice per “entrare in contatto” con il welfare aziendale ed iniziare a comprenderne le potenzialità.
E’ però altresì doveroso ricordare i limiti dei fringe benefit, che nella maggior parte dei casi sono utilizzati con un minor valore di natura sociale: questi strumenti sono infatti comunemente utilizzati da imprese e lavoratori come benefit accessori per integrare la normale retribuzione; è più raro che con essi si vadano invece ad acquistare servizi per istruzione, sanità, assistenza per anziani e bambini.
In altri termini i “fringe” rappresentano di fatto la componente del welfare aziendale che meno ha a che fare con il welfare in senso stretto. Questo può sicuramente dipendere dal loro limite annuo di 258,23 euro: con un importo più alto sarebbe sicuramente più facile accedere a misure dal risvolto sociale che, molto spesso, richiedono un impegno economico più elevato rispetto a quello necessario per acquistare i voucher.
“Ad ogni modo, in un contesto storico così anomalo, complesso ed incerto – conclude Bosco –, non vi è dubbio che sarebbe stato importante e significativo per ogni cittadino poter contare su maggiori risorse economiche da spendere in servizi di natura sociale”.
Confartigianato Imprese Verona, grazie a WelFare Insieme Srl, impresa sociale per la concretizzazione di piani di welfare aziendale alla quale ha aderito il Sistema Confartigianato, è a disposizione delle imprese per lo studio e l’attivazione di soluzioni di welfare che vadano a favore dei loro collaboratori. Per corrispondere, ad esempio, servizi di welfare aziendale come i fringe benefit, gli imprenditori possono contattare l’Associazione:
- tel. 0459211555
- info@confartigianato.verona.it