SOCIETA’ – Via obbligo sindaci e revisore nelle piccole imprese. Confartigianato: “Bene, emendamento rispetta proporzionalità per i piccoli”
Avvio ImpresaConsulenza Fiscale e AziendaleConsulenza LegaleContabilità e Tributi...Confartigianato esprime giudizio positivo sull’emendamento al Decreto Crescita, presentato dalla Lega, che modifica i parametri che fanno scattare l’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore nelle piccole imprese, portandoli a 6 milioni di attivo patrimoniale, 12 milioni di ricavi e 50 dipendenti.
“La nostra Confederazione nazionale aveva sollecitato tale emendamento – afferma Andrea Bissoli, Presidente di Confartigianato Imprese Verona – e siamo soddisfatti che l’azione sia stata recepita con l’intento di rispettare il principio di proporzionalità di adempimenti rispetto alle diverse dimensioni d’impresa, evitando di caricare i piccoli imprenditori di un pesante onere burocratico che non tiene conto delle reali condizioni economico-finanziarie in cui versano oggi le micro e piccole imprese. Un onere che, oltre ad un aggravio dei costi, aumenta anche il rischio d’insolvenza ogni volta che un sindaco o un revisore segnali la presenza di un possibile stato di crisi”.
Confartigianato, ora auspica l’approvazione dell’emendamento che esenti dalla nomina dell’organo di controllo le Srl di ridotte dimensioni, permettendo così a tali forme aziendali un consistente risparmio annuale di costi.