17 Aprile 2019

AUTOTRASPORTO – Torna richiesta contributo da Autorità Regolazione Trasporti. Caregnato: “Stop allarmi! Non è dovuto dai ‘piccoli’ e presenteremo ricorso al Tar”

SERVIZI IMPRESETrasporti - Logistica - Mobilità

“Difenderemo l’intera categoria presentando ricorso al TAR del Piemonte, ma non spaventiamoci: gli autotrasportatori artigiani, e non solo loro, non dovranno pagare alcunché entro il 30 aprile”. La dichiarazione piuttosto chiara è di Lucia Caregnato, Presidente della categoria Trasporti di Confartigianato Verona, in merito ad un allarme immotivato che è tornato a circolare in questi giorni. E’ nuovamente d’attualità, infatti, la questione del pagamento del contributo per il funzionamento dell’ Autorità Regolazione Trasporti, che nei giorni scorsi, tramite Pec, ha inviato alle imprese del settore dell’autotrasporto e della logistica il sollecito di pagamento del contributo per l’anno 2019.

“Allarme sostanzialmente immotivato per le piccole aziende di autotrasporto – spiega Caregnato – semplicemente perché non c’è corretta informazione su un obbligo contributivo che, pur ampliato per quanto riguarda la platea di applicazione, non tocca comunque le imprese con un fatturato inferiore a circa 5 milioni di euro. Quanti sono i piccoli imprenditori del settore che di soli servizi di autotrasporto artigiano fatturano una cifra simile? Casi rari, che, in ogni caso, andremo a sostenere con il ricorso affinché anch’essi non debbano pagare”.

“Il barocco sistema di calcolo del contributo per gli oneri di funzionamento dell’ Autorità Regolazione Trasporti – prosegue Paolo Brandellero, Presidente dei Trasportatori di merci conto terzi di Confartigianato Verona – prevede che il contributo stesso sia pari allo 0,6 per mille del fatturato risultante dall’ultimo bilancio, purché la somma da pagare sia superiore a 3.000 euro. Il fatturato da considerare per il calcolo del contributo è quello che risulta dal conto economico alla voce A1 (ricavi delle vendite e delle prestazioni), sommato alla voce A5 (altri ricavi e proventi) o voci corrispondenti. Ma da tali ricavi potranno essere esclusi, a titolo di esempio: quelli eventualmente conseguiti a fronte di attività non ricadenti nei settori di competenza dell’Autorità, i contributi in conto impianti o investimento ricevuti e fatti transitare nel conto economico o i ricavi derivanti dalle attività svolte nel mercato postale per le imprese titolari di autorizzazione per il servizio postale. Un sistema barocco, per l’appunto!”.

“La totalità delle imprese con un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro – conclude Brandellero – è di fatto esclusa dal balzello, ma noi di Confartigianato Trasporti tuteliamo l’intera categoria, quindi è stata assunta la decisione di presentare ricorso presso il TAR del Piemonte contro gli atti dell’Autorità, ritenendo illegittima ed ingiustificata la richiesta di pagamento alle imprese di autotrasporto di merci per conto di terzi del contributo per il funzionamento dell’Autorità stessa, che nessuna ricaduta positiva ha per il nostro settore”.