ALIMENTAZIONE – Registro telematico delle farine: nuovo balzello per le piccole imprese. La denuncia di pastai e panificatori
15 Febbraio 2021

ALIMENTAZIONE – Registro telematico delle farine: nuovo balzello per le piccole imprese. La denuncia di pastai e panificatori

SERVIZI IMPRESE

Interessa tutti coloro che trattano le farine: fornai, pastai, pizzerie, piadinerie, pasticcerie ed è il nuovo registro telematico delle farine introdotto con l’ultima finanziaria di fine anno dal Governo Conte.

Per Alessandro Cella e Carlo Zampieri rispettivamente Presidenti regionali veneti dei panificatori e dei Pastai di Confartigianato è l’ennesimo laccio al collo delle imprese. “All’insaputa di tutti – denunciano i due dirigenti – è comparsa questa prescrizione nascosta nella Finanziaria di fine anno, un bocconcino avvelenato contenuto nei commi che vanno da 139 a 143 dell’art. 1. Prevede che chiunque usi un quantitativo di farina superiore alle 5 tonnellate annue debba dotarsi di questo registro telematico, il che significa che il lavoro burocratico cresce ancora e un piccolo imprenditore la sera, dopo il lavoro, dovrà passare diverso tempo ad occuparsi di questo. Pena multe salate che vanno fino a 20 mila euro. Una spada di Damocle su oltre 3 mila 500 imprese artigiane venete sulle 6 mila 500 del comparto alimentazione”.

Per capire meglio quanto la nuova norma impatterà sulle piccole aziende, Cella e Zampieri hanno fatto due conti e risulta che 5 tonnellate di farina si traducono in un quantitativo giornaliero di 19-20 chilogrammi. “Significa – spiegano – che questa norma impatterà anche sulle aziende più piccole. I fornai, ad esempio, ci rientrano tutti, perché anche il forno più piccolo impasta più di 20 chili di farina al giorno. Ma anche i pastai, i pizzaioli, le piadinerie ecc. rientrano facilmente in questa previsione, che si traduce in un ulteriore balzello, per di più inutile perché la tracciabilità delle farine c’era già. Ma non bisognava ridurre la burocrazia?  Invece, qui si studiano tutte per aumentare gli adempimenti. Avevamo appena finito di lavorare per dotarci dell’attrezzatura necessaria alla lotteria degli scontrini e anche l’aggiornamento della trascrizione telematica degli scontrini, che ogni sera viene spedito al Ministero a Roma, e ora ci piomba fra capo e collo anche questo”.

La norma andata in pubblicazione il primo gennaio prevede l’entrata in vigore dopo 60 giorni, dunque ai primi di marzo.

“Ci auguriamo – concludono i due Presidenti Cella e Zampieri – che il nuovo Governo faccia tesoro della richiesta che abbiamo avanzato per iscritto già qualche settimana fa come Confartigianato Alimentazione e che, in sede di attuazione del decreto ministeriale, si modifichino le modalità attuative, anche ridefinendo il perimetro del nuovo obbligo, in coerenza con le finalità dichiarate dal legislatore, aumentando sicuramente la soglia delle cinque tonnellate annue e consentendo una proroga perché l’inizio di marzo ormai è alle porte e nessuno è in grado di ottemperare anche a questo nuovo balzello in un tempo così breve”.

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