AUTOTRASPORTO – Le misure compensative che hanno portato alla sospensione del fermo. Genedani: "Ottenuti stanziamenti e regole per il settore, ma non abbassiamo la guardia: verificheremo i contenuti"
19 Marzo 2022

AUTOTRASPORTO – Le misure compensative che hanno portato alla sospensione del fermo. Genedani: “Ottenuti stanziamenti e regole per il settore, ma non abbassiamo la guardia: verificheremo i contenuti”

Trasporti - Logistica - Mobilità

Oltre un centinaio di autotrasportatori collegati, questa mattina, per l’assemblea on-line che Confartigianato Imprese Verona e Confartigianato Trasporti Verona, a livello interprovinciale assieme alle Confartigianato di Vicenza e Trento, avevano convocato per discutere della vertenza di settore e del fermo dell’autotrasporto proclamato prima dell’accordo con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

Oltre agli interventi dei presidenti di Confartigianato Trasporti Verona, Paolo Brandellero, di Vicenza, Igor Sartori, e Trento, Roberto Bellini, molto atteso quello del Presidente nazionale di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, che detiene anche la presidenza di UNATRAS, il quale ha sostenuto la lunga e impegnativa trattativa con il Viceministro Teresa Bellanova, al termine della quale si è giunti alla soluzione della vertenza, con la firma del protocollo d’intesa.

“Desidero ringraziare il Presidente Genedani – ha affermato Brandellero – per il risultato ottenuto, assieme a tutti i presidenti regionali, provinciali e ai funzionari di Confartigianato, che per mesi hanno lavorato duramente per arrivare al traguardo tanto atteso. Dopo anni di richieste a governi sordi e assenti, dovremmo finalmente aver ottenuto regole che tutelano il presente e il futuro dell’autotrasporto italiano. Il nostro unico scopo è quello di difendere la nostra attività e dignità imprenditoriale. Il lavoro della categoria mai come ora ha bisogno di un’unica voce: se saremo uniti riusciremo ad uscire da questo maledetto momento storico”.

Nel suo intervento principale, il Presidente di Confartigianato Trasporti e Unatras, Genedani, ha ripercorso i passi che hanno portato alla sigla dell’intesa con il Ministero, scongiurando così il fermo proclamato a partire dal 4 aprile.

“Vorrei ricordare che il primo documento di proposte presentatoci da Bellanova lo abbiamo considerato carta straccia – le parole di Genedani –. Le misure non erano sufficienti, basti pensare ai 15 centesimi per litro di gasolio messi sul piatto, in una situazione in cui i nostri pagano ben più di un euro di extracosti dovuti ai rincari scellerati. Da qui la scelta di proclamare il fermo: subito dopo il nostro comunicato, è arrivata convocazione ufficiale del Governo, che ci ha tenuti al tavolo con i rappresentanti del Ministero per oltre 8 ore. Abbiamo verificato le misure proposte, le abbiamo modificate e discusse, e solo alla fine abbiamo firmato”.

Tre i fronti: economico, normativo e per i ristori. “Abbiamo ottenuto – ha elencato il Presidente nazionale – 70 milioni di euro per la deduzione forfettaria delle spese non documentate, 140 milioni di euro per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali, 5 milioni di euro per la formazione professionale delle imprese di autotrasporto, 25 milioni di euro per gli investimenti per lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica e la sostituzione e ammodernamento del parco veicolare delle imprese; 20 milioni di euro cosiddetti ‘a pioggia’, dei quali 15 per i pedaggi autostradali e 5 per le deduzioni forfettarie, oltre agli 80 milioni del Decreto Energia”.

Sul tema più caldo e stringente, quello del caro-gasolio, Genedani ha rivelato che “proprio la scorsa notte – ha detto – ci è stato comunicato lo stanziamento di 560 milioni per mitigare i rincari dei carburanti, anche se non sappiamo ancora sotto quali forme verranno distribuiti ed utilizzati. Al momento sappiamo che dai 15 centesimi di taglio sul gasolio professionale, siamo arrivati a 25. C’è poi la partita delle regole di settore, forse la più importante, per la quale stiamo lottando da anni, e che abbiamo sbloccato in due giorni di confronto serrato. Possiamo dire che siamo soddisfatti al 90%: non abbasseremo la guardia, nei prossimi giorni valuteremo, ci saranno forniti i dettagli dell’intesa, vedremo come modificarla e poi arriveremo alla vera ratifica del documento”.

Il responsabile delle categorie di Confartigianato Verona, Luca Baldani Guerra, ha chiarito che “la riduzione generale dell’accisa sui carburanti, al momento temporanea, per poi puntare a renderla strutturale, è un buon inizio per ragionamenti più ampi a tutela della categoria. Il risparmio ci sarà e si vedrà, ben oltre i 15 centesimi proposti inizialmente dal governo”.

“Abbiamo sviluppato un’ipotesi – ha spiegato Maurizio Petris, funzionario di categoria per Confartigianato Vicenza – di adeguamento delle tariffe da contrattare con la committenza, misurata sulla base del caro-gasolio, in attesa che si perfezioni il provvedimento del Ministero”, fornendo poi i suggerimenti concreti per adeguare il costo del servizio, in fattura, al costo del carburante.

Il segretario nazionale di Confartigianato Trasporti, Sergio Lo Monte, ha poi approfondito il tema delle regole per la tutela del settore: “Siamo arrivati – ha spiegato – al rafforzamento della norma sui tempi di pagamento dei contratti di trasporto, con i controlli da effettuare anche mediante il coinvolgimento, in aggiunta a quanto già in essere, dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato e del Comitato Centrale per l’Albo nazionale degli autotrasportatori. Inoltre, abbiamo ottenuto l’avvio della revisione della regolamentazione dei tempi per il carico e lo scarico delle merci; le misure semplificative e agevolative legate all’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo 1055/2020 in materia di accesso al mercato e alla professione; l’impegno del Ministero a proseguire le iniziative a tutela delle imprese italiane contro i divieti unilaterali, e anti-concorrenziali adottati in questi anni dal Land del Tirolo, questione molto importante soprattutto per voi operatori del Triveneto; l’accelerazione per tutte le procedure di pagamento degli incentivi e dei contributi dovuti”.

In collegamento, per l’Assemblea di Verona, Vicenza e Trento, anche i rappresentanti di categoria di Confartigianato Piemonte e Novara, oltre ad uno scambio di ospiti avvenuto in diretta per l’omologo incontro organizzato da Confartigianato Puglia.

 

Di seguito una descrizione dei principali provvedimenti dell’Intesa raggiunta

  • Firmato anche dal Ministero Economia e Finanze, oltre che dal Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, il decreto interministeriale per la ripartizione delle risorse strutturali per il triennio 2022-2024, del fondo di 240 milioni di euro a favore dell’autotrasporto:
    • 70 milioni di euro per la deduzione forfettaria delle spese non documentate,
    • 140 milioni di euro per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali,
    • 5 milioni di euro per la formazione professionale delle imprese di autotrasporto,
    • 25 milioni di euro per gli investimenti per lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica e la sostituzione e ammodernamento del parco veicolare delle imprese.
    • Previste risorse aggiuntive per 20 milioni di euro (15 pedaggi, 5 deduzioni forfettarie) oltre gli 80 milioni del DL Energia.
    • Prevista la modifica degli 80 milioni di euro del Dl Energia con inclusione dei veicoli euro 5 e 6 per il credito d’imposta per l’AdBlue;
    • Aumento della dotazione per gli incentivi all’intermodalità (Marebonus e Ferrobonus) fino al 2026 con destinazione incentivo all’autotrasportatore.
  • Sul piano delle regole, su cui Confartigianato Trasporti ha sempre basato le proprie richieste per correggere alcune storture di mercato e che erano alla base della vertenza prima dell’avvento dell’emergenza dovuta al caro gasolio, vengono previste le misure oggetto delle serrate trattative di queste settimane. Si sottolinea che su questo versante il Governo ha scelto di seguire la linea tracciata dalla nostra organizzazione, vincendo le resistenze della committenza e nello specifico si tratta di norme atte a:
    • rafforzare la redazione del contratto in forma scritta di trasporto, prevedendo, quale elemento essenziale del contratto il rispetto della clausola di adeguamento del costo del carburante di cui al comma 5 dell’articolo 83-bis del decreto-legge 112/2008, in assenza della quale il contratto si considera in forma non scritta ed a cui si applicano obbligatoriamente i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio pubblicati ed aggiornati almeno trimestralmente dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (modifica dell’articolo 6 del decreto legislativo 286/2005)
    • rafforzare la disposizione di cui al comma 15 dell’articolo 83-bis del decreto-legge 112/2008 garantendo controlli sul rispetto dei tempi di pagamento dei contratti di trasporto, anche mediante il coinvolgimento dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato e del Comitato Centrale per l’Albo nazionale degli autotrasportatori;
  • per quanto riguarda il Regolamento Europeo 1055/2020 verrà promossa, sul piano normativo ed amministrativo, ogni soluzione ai fini:
    • del rispetto del requisito di cui all’articolo 5 c.1 lett. g) del Regolamento UE 1071/2009, cosi come modificato dal Regolamento UE 1055/2020, considerando le operazioni di trasporto effettuate con veicoli a motore nelle quali l’impresa svolga il ruolo di vettore materiale del servizio, nonché considerando il requisito soddisfatto con il possesso della autorizzazione generale di cui all’articolo 6 del decreto legislativo n. 261/1999 (servizi postali) per le imprese di trasporto che effettuano trasporti di collettame mediante raggruppamento di pi  partite e spedizioni ciascuna di peso non superiore a 50 quintali;
    • della previsione di uno specifico fondo – anche presso il MISE nell’ambito degli interventi del PNRR – per favorire la crescita della dimensione aziendale, anche mediante contributi per gli autotrasportatori monoveicolari che escono dal mercato, contributi proporzionati alla massa complessiva dei veicoli con cui si esercita l’attività. (da 5.000 euro a 10.000 euro forfettari);
    • della previsione della possibilità di conseguimento, in dispensa dall’esame, dell’attestato di idoneità professionale per l’esercizio del trasporto internazionale di merci dimostrando di aver svolto le relative funzioni presso imprese dello stesso tipo per un periodo continuativo di dieci anni precedenti il 20 agosto 2020, nel rispetto di quanto previsto dall’all’articolo 9 del Regolamento UE 1071/2009, cosi come modificato dal Regolamento UE 1055/2020;
    • della previsione di un esame semplificato e senza corso propedeutico per coloro che al 20 agosto 2020 siano in possesso dell’attestato di frequenza del corso di formazione preliminare di cui al decreto del Capo Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici protocollo n. 207/2012, per l’esercizio dell’attività con veicoli di massa complessiva fino a 3,5 tonnellate, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 8, paragrafo 7, del Regolamento UE 1071/2009, cos  come modificato dal Regolamento UE 1055/2020;
    • del rafforzamento del mercato, attraverso l’apertura immediata di contatti con la Commissione europea per verificare la possibilità di introdurre la necessità, per l’accesso alla professione, del possesso di almeno 1 veicolo di categoria ecologica Euro più recente.