AUTOTRASPORTO – Il Mit pubblica decreto su valori indicativi di riferimento costi di esercizio. “Finalmente per le imprese una giusta retribuzione”
Trasporti - Logistica - MobilitàIl Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finalmente provveduto all’attesa pubblicazione del decreto contenente i valori di riferimento dei costi di esercizio dell’autotrasporto. Lo aveva annunciato in anteprima, durante i lavori del Consiglio direttivo nazionale di Confartigianato Trasporti, la Ministra dei Trasporti Paola De Micheli. Il settore dell’Autotrasporto aspettava da molto tempo un nuovo piano di valori indicativi, sul quale il Mit si è impegnato con una procedura complessa che ha portato i risultati sperati.
“E’ una gran bella notizia per l’autotrasporto, ringraziamo la Ministra De Micheli per aver mantenuto l’impegno con la categoria su una misura fondamentale per il recupero di competitività e la tutela della dignità delle imprese di autotrasporto”. Esprime così la propria soddisfazione il Presidente nazionale di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani.
“Da anni perseguiamo questo obiettivo e adesso le nostre imprese tornano ad avere uno strumento che, se utilizzato correttamente, permetterà loro di ricevere la giusta retribuzione per i servizi svolti. Siamo convinti che l’applicazione dei valori – aggiunge Paolo Brandellero, Presidente di Confartigianato Trasporti Verona – andrà a vantaggio della regolarità del mercato e della concorrenza leale tra operatori del settore, oltre che a salvaguardia della sicurezza sociale e stradale”.
La pubblicazione avviene a conclusione di una vicenda che ha visto il decisivo contributo della Corte Costituzionale e dell’Autorità Antitrust, con il coinvolgimento degli stakeholders e che ha impegnato il MIT in una procedura complessa di rilevazione dei valori di riferimento dei costi che definisce un sistema di forcelle con aggregate le singole voci di costo omogenee.
L’impostazione metodologica utilizzata distingue quattro classi di veicoli con riferimento alla massa complessiva massima di ciascun veicolo (fino a 3,5 tonnellate, oltre 3,5 e fino a 12 tonnellate, oltre 12 e fino a 26 tonnellate, oltre 26 tonnellate) ed individua quattro voci di costo da associare alle forcelle di valori minimo-massimo, distribuite su 3 sezioni.
Inoltre, per quanto riguarda i veicoli di massa complessiva fino a 3,5 tonnellate, utilizzati per lo più nel trasporto di ultimo miglio in ambito urbano e con percorrenza inferiore ai 100 Km, pur essendo stati valorizzati i costi di riferimento, la remunerazione del servizio potrebbe essere riferita, vista la peculiarità dello stesso, al fattore tempo impiegato.
Il decreto ribadisce anche la natura non cogente dei valori dei costi di esercizio e fa comunque riserva, dove necessario, di procedere con eventuali aggiornamenti dei valori dei costi.
A seguire: