AUTOTRASPORTO – Confartigianato Trasporti: “No al limite e successivo divieto di compensazione dei crediti d’imposta sulle accise nel Ddl Bilancio”
14 Novembre 2025

AUTOTRASPORTO – Confartigianato Trasporti: “No al limite e successivo divieto di compensazione dei crediti d’imposta sulle accise nel Ddl Bilancio”

Trasporti - Logistica - Mobilità

Confartigianato Trasporti e Cna Fita lanciano l‘allarme contro l’articolo 26 del Ddl Bilancio 2026 che blocca la compensazione dei crediti d’imposta, colpendo duramente il settore dell’autotrasporto di merci per conto terzi, ma anche tutti coloro che recuperano l’accisa sul carburante per autotrazione come le manifatture con veicoli in conto proprio.

“Tra i crediti di imposta non più compensabili dal 1° luglio 2026 rientra infatti – si legge in un comunicato congiunto – anche il rimborso delle accise sul gasolio utilizzato dalle imprese di autotrasporto sia per conto terzi sia in conto proprio. Di conseguenza, la categoria del trasporto professionale vedrebbe bloccata la compensazione per un valore potenziale di quasi 1,8 miliardi di euro di crediti delle accise”.

In misura minore, ma solo come numero di imprese, anche il trasporto conto proprio si vedrà pesantemente penalizzato da questa misura.

L’effetto della conversione da credito immediatamente compensabile a credito esigibile in tempi futuri, dal controvalore medio di circa 56mila euro l’anno per azienda artigiana, provocherebbe una grave crisi di liquidità al comparto.

Migliaia di imprese sarebbero costrette a versare integralmente e immediatamente quanto dovuto per gli aspetti previdenziali (INPS) ed assicurativi (INAIL), mentre dovrebbero attendere il rimborso in denaro del credito delle accise, una procedura che richiede tempi lunghi, con conseguenze drammatiche su numerose piccole imprese.

“Apprezziamo quindi le dichiarazioni del ministro Giancarlo Giorgetti e del viceministro Maurizio Leo, che sostengono esserci la volontà di rivedere la norma – afferma Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti – ma chiediamo di abrogare la disposizione contenuta all’articolo 26 del Ddl Bilancio in discussione o, in alternativa siamo disposti a considerare l’introduzione di una specifica deroga che escluda l’uso del credito d’imposta maturato per il recupero dell’accisa gravante sul gasolio professionale dal divieto di compensazione con quanto da versare per gli enti previdenziali (INPS) ed assicurativi (INAIL)”.

Da Verona, Paolo Brandellero, Presidente degli autotrasportatori artigiani di Confartigianato sottolinea che la misura, così come concepita, non colpisce coloro che impiegano fraudolentemente crediti non spettanti con intento di frodare, ma scarica l’onere della verifica e la carenza di cassa sulle aziende oneste che vantano un credito reale spettante per legge. Il settore dell’autotrasporto, strategico per l’Italia, non può subire una paralisi finanziaria a causa di una misura antifrode male indirizzata.

Dal canto suo, Devis Zenari Presidente della Confartigianato scaligera, ricorda come “la riduzione dell’ambito di compensazione – spiega – rischia di rendere inutilizzabili, in tutto o in parte, le rate dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi, con conseguente perdita e danni economici e finanziari per le imprese. L’articolo 26, se non modificato, colpirebbe e depotenzierebbe anche gli strumenti messi in campo per sostenere gli investimenti, come i crediti d’imposta Industria 4.0, Transizione 5.0 e ricerca e sviluppo e la cultura come il Tax credit cinema. Si tratta di una norma che rischia di compromettere la pianificazione finanziaria di migliaia di imprese, con il pericolo di omissioni nei versamenti contributivi, soggette a sanzioni, e una drastica riduzione della liquidità disponibile. Auspichiamo un intervento in sede di approvazione del disegno di legge, mantenendo invariata la disciplina vigente, al fine di preservare la liquidità e la stabilità economica delle imprese”.