PULITINTOLAVANDERIE – Nuova classificazione Ateco per lavanderie self-service. Lunardon: "Attività del tutto distinte. Finalmente riconosciuta la differenza"
17 Gennaio 2022

PULITINTOLAVANDERIE – Nuova classificazione Ateco per lavanderie self-service. Lunardon: “Attività del tutto distinte. Finalmente riconosciuta la differenza”

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Confartigianato lo ha affermato e dimostrato in tutte le occasioni possibili, all’incontro con l’Associazione dei Comuni ANCI, nei confronti avuti con Unioncamere Nazionale e con il Ministero delle Attività Produttive: le lavanderie a secco tradizionali nulla hanno a che vedere con le lavanderie self service. Diverso il servizio offerto, diversa la clientela, diverse le norme che sottostanno alle due attività e diversa la qualifica professionale delle persone che vi lavorano oltre che il regime fiscale.

Una battaglia di coerenza che Confartigianato ANIL ha portato avanti per quasi due decenni a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di settore 84/2006 e che ha introdotto la nomina, per ogni Tintolavanderia tradizionale, di un responsabile tecnico.

“La concorrenza sleale che fanno alcuni imprenditori di lavanderie self service – spiega Carla Lunardon Presidente nazionale e regionale veneta di mestiere – erogando nei loro locali servizi aggiuntivi come lo stiro, il ritiro, la consegna etc, parte anche da una “confusione” innescata dalla classificazione ATECO che con lo stesso codice indentificava appunto due attività che sono invece lontane tra loro. Unicità di codice che portava, ad esempio, gli Sportelli Unici per le attività produttive a non distinguere, all’atto di iscrizione, una attività self da una tradizionale”.

“Da questa considerazione – prosegue – è partita la nostra azione sindacale che ha portato alla nuova classificazione dei Codici Ateco riferiti alle lavanderie self-service. Un passo deciso verso la distinzione tra lavanderie tradizionali, con la presenza di un responsabile tecnico, e self. Il Comitato ATECO ha infatti scorporato dalle tradizionali quelle a gettone che avranno un loro codice specifico. Si tratta di un risultato strategico, raggiunto anche grazie al lavoro svolto dai rappresentanti della Confartigianato all’interno del Comitato di revisione dei Codici ATECO e in linea con oltre otto anni di attività di denuncia da parte di Confartigianato agli enti preposti delle condizioni di irregolarità nelle quali operano molte lavanderie self service”.

La classificazione diventa:

96.01.20 Attività di lavanderie, tintorie tradizionali

  • servizi destinati al pubblico di: lavaggio, pulitura a secco, stiratura eccetera, di qualsiasi tipo di capo di abbigliamento (inclusi quelli in pelliccia) e di articoli tessili, a macchina (escluse le macchine selfservice) a mano, incluse le piccole riparazioni di articoli tessili connesse al lavaggio;
  • ritiro e consegna di biancheria e vestiario per conto delle lavanderie.

96.01.30 Attività di lavanderie self-service

  • gestione di macchine self-service destinate al pubblico per il lavaggio, l’asciugatura e la sanificazione, di qualsiasi tipo di capo di abbigliamento (inclusi quelli in pelliccia) e di articoli tessili.