COMPARTO CASA – Appello al Governo: proroga cessione credito e sconto in fattura anche per ecobonus e bonus ristrutturazioni
Legno e ArredoNella Legge di Bilancio 2022 la proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura sarebbe applicata solo al Superbonus mentre non riguarderebbe l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni. Se tale interpretazione venisse confermata gli effetti per l’intero comparto Casa, che comprende le imprese Edili, gli Installatori di Impianti, la categoria Legno Arredo e Serramenti e la Meccanica di produzione, sarebbero deleteri. Dopo i primi allarmi suonati da Confartigianato e le sollecitazioni avanzare al Governo, si aggiunge una lettera che Confartigianato LegnoArredo e altre 7 Associazioni della filiera italiana dei serramenti hanno inviato al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Economia, dello Sviluppo economico, della Transizione ecologica.
Le 8 Associazioni, che rappresentano le realtà industriali e artigianali della filiera italiana dei serramenti e delle schermature solari, hanno attentamente letto le bozze circolanti del DL Bilancio 2022 e hanno molto apprezzato la proroga dell’Ecobonus 50% e del Bonus Ristrutturazioni fino al 31 dicembre 2024.
“Al tempo stesso – si legge nella lettera inviata al Governo – le nostre Associazioni e le migliaia di Imprese del settore sono estremamente perplesse su un punto: il testo del DL attualmente circolante avrebbe esteso la proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura solo al Superbonus escludendo di fatto questa possibilità per l’Ecobonus e per il Bonus Ristrutturazioni. Se venisse confermata questa interpretazione limitativa del comma 2 dell’articolo 8 della bozza del DL Bilancio gli effetti sul comparto sarebbero deleteri”.
“Tutte le imprese industriali e artigianali della filiera – scrivono gli 8 Presidenti – hanno infatti investito cifre considerevoli dei propri bilanci in campagne di comunicazione, in piattaforme finanziarie e in accordi con il settore del credito o delle multiutilities volte a comunicare e offrire la cessione del credito o lo sconto in fattura ai consumatori italiani. Senza questi due strumenti, nei fatti, sia l’Ecobonus, sia il Bonus Ristrutturazioni subirebbero un depotenziamento sostanziale provocando gravi conseguenze sui bilanci delle imprese e rischiando di provocare una brusca frenata al circolo virtuoso della riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano verso il quale il comparto di serramenti e schermature solari ha fornito un contributo straordinario negli ultimi anni. Sconto in fattura e cessione del credito sono strumenti da poco tempo a disposizione del mercato e interromperli proprio quando stanno sedimentandosi fra i consumatori italiani e dopo un impegno gravoso dell’intera filiera (dal settore industriale alla più piccola realtà artigianale) significherebbe vanificare il raccolto dopo la semina”.
“L’intervento unitario delle Associazioni di settore ha l’obiettivo di impegnare il Governo a fornire una chiave interpretativa estensiva del testo che sta circolando, per arrivare alla proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura fino al 31 dicembre 2024. In alternativa, Governo e Parlamento potrebbero dare il via libera ad un apposito emendamento per l’introduzione di tale proroga. Gli strumenti per agganciare la ripresa non possono essere a disposizione solo di qualcuno e tagliare fuori altri operatori economici”, è il commento unito di Luca Bonafini, Nadia Cugildi, Pietro Paolo Fattori e Pierluigi Zanini, rispettivamente presidenti provinciali di Confartigianato Meccanica, Impianti, Costruzioni, e Legno Arredo.
“Il mercato si stava riprendendo dopo le immani difficoltà causate dai provvedimenti di contenimento dell’emergenza pandemica – continuano i presidenti di categoria di Confartigianato Imprese Verona – e proprio nel momento più importante, le speculazioni senza scrupoli di chi governa la finanza e l’industria mondiale hanno iniziato a ‘bastonare’ imprese e consumatori con rincari senza precedenti delle materie prime, con l’accaparramento delle stesse facendole diventare introvabili, e con aumenti fuori controllo di carburanti ed energia. Il Governo italiano dovrebbe comprendere che anche queste misure di incentivazione nel comparto Casa potrebbero venire inserite nelle azioni di risposta a questa situazione che sta tarpando le ali alla ripartenza. I bonus dedicati all’edilizia sono le misure più utili per consolidare la ripresa delle attività produttive e dell’occupazione, soprattutto delle piccole imprese, e la riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green”.