IMPIANTI – Prorogato il Decreto Controlli: dal 25 settembre 2023 obbligatoria la qualificazione dei tecnici manutentori antincendio. Critica Confartigianato
27 Settembre 2022

IMPIANTI – Prorogato il Decreto Controlli: dal 25 settembre 2023 obbligatoria la qualificazione dei tecnici manutentori antincendio. Critica Confartigianato

Impianti

Il 24 settembre scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Interno che proroga di un anno l’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto controlli”, che prevede la qualificazione obbligatoria dei manutentori operanti sugli impianti/attrezzature antincendio.

Pertanto, l’entrata in vigore del nuovo obbligo è stata prorogata al 25 settembre 2023 (come da art. 1-bis. Le disposizioni previste all’art. 4 relative alla qualificazione dei tecnici manutentori entrano in vigore a decorrere dal 25 settembre 2023).

Si segnala, inoltre, che sono state apportate alcune modifiche presenti negli allegati A e B del nuovo decreto, in riferimento ai Contenuti minimi e alla durata dei corsi di formazione teorico-pratica per il tecnico manutentore qualificato per i Sistemi di evacuazione naturale di fumo e calore (SENFC), Sistemi di evacuazione forzata di fumo e calore (SEFFC), sistemi di ventilazione orizzontale del fumo e del calore (SVOF) e sistemi a polvere.

ALLEGATO

Proroga Decreto Controlli (15 settembre 2022)

 

Confartigianato, fin da subito, aveva denunciato come il nuovo provvedimento “rischi di mettere in crisi migliaia di imprese di installazione impianti. Non si garantisce così la sicurezza dei cittadini”.

Il nuovo decreto, in pratica, introduce la figura del Tecnico Manutentore Qualificato, rendendo obbligatoria la qualificazione dei manutentori antincendio. Secondo Confartigianato, però, non solo questa formazione obbligatoria non è prevista da nessuna disposizione di legge, ma va a sovrapporsi al D.M. 37/08, che contiene già una disciplina obbligatoria di selezione delle imprese abilitate a svolgere attività di manutenzione sugli impianti.

“Si tratta di un ulteriore e oneroso carico di formazione – la posizione di Confartigianato – che non aggiunge alcunché ai fini dell’acquisizione di nuove competenze. Le nostre imprese sono già autorizzate ad operare in base a severi e precisi requisiti di legge, per garantire l’efficienza e la funzionalità dei sistemi antincendio, ossia il rispetto delle norme di abilitazione in vigore da 30 anni, prima con la legge 46/1990 e poi con il D.M. 37/2008, e la nomina di un responsabile tecnico che si assume totalmente ogni responsabilità (penale e civile) della corretta esecuzione a regola d’arte del lavoro”.

“La sicurezza si garantisce con un efficace sistema di controlli e verifiche periodiche e la creazione di un catasto degli impianti antincendio – conclude Confartigianato Impianti –, non speculando sul mercato dei corsi di formazione a pagamento da caricare sulle spalle degli imprenditori. Abbiamo ottenuto la proroga e alcune modifiche, ma la misura continua a rimanere ingiustificata”.