SUPERBONUS – Confartigianato: “Il Governo esclude che la rateizzazione dei crediti in 10 anni sia retroattiva. Bene, altrimenti misura devastante per cittadini e imprese”
CostruzioniImpiantiLegno e ArredoMetalmeccanica di Produzione...“La normativa sui bonus edilizi ha subìto, da maggio 2020 ad oggi, ben 283 modifiche e chiarimenti, un elenco che Confartigianato tiene costantemente aggiornato – le parole di Devis Zenari, Presidente di Confartigianato Imprese Verona –. Tutto ciò ha destabilizzato il mercato, la pianificazione dei lavori e l’impegno finanziario per la loro copertura, con inevitabili ripercussioni sull’esecuzione”.
“Possiamo anche concordare che si sia trattato di un provvedimento nato e modificato male, anzi malissimo – continua Zenari –, ma imprese e cittadini non hanno fatto altro che applicare una legge dello Stato e non è ammissibile che a farne le spese siano loro. Il Ministro Giorgetti ha annunciato l’ennesimo intervento di modifica, adottato senza un preventivo confronto con le Associazioni del settore, cambiando nuovamente le regole ‘in corsa’, riducendo ulteriormente le deroghe alle opzioni per sconto e cessione dei crediti e accentuando le difficoltà operative di migliaia di imprese e committenti. Ribadiamo di comprendere le comprensibili esigenze di tenere sotto controllo i conti pubblici, ma abbiamo già evidenziato al Ministero come il provvedimento non debba nella maniera più assoluta incidere pesantemente, sia nel metodo sia nel merito, su accordi contrattuali già conclusi”.
“In particolare – spiega Pietro Paolo Fattori, Presidente di Confartigianato Costruzioni Verona –, l’introduzione dell’obbligo di spalmare da 4 o 5 a 10 anni il periodo di utilizzo dei crediti e il blocco di ogni emendamento parlamentare riguardante le deroghe, sono misure penalizzanti per le imprese del settore, che già stanno affrontando gravi problemi a causa della situazione economica nazionale. Le parole del ministro Giorgetti in Commissione Finanze pare che escludano la retroattività dell’obbligo a 10 anni e noi lo auspichiamo e chiediamo fermamente, perché sarebbe una misura devastante per cittadini e imprese”.
“Auspichiamo che trovino riscontro nell’emendamento del Governo al Decreto legge Superbonus, le dichiarazioni del Sottosegretario all’Economia Federico Freni, secondo le quali l’obbligo di spalmare in 10 anni l’utilizzo dei crediti maturati per interventi superbonus viene limitato alle spese sostenute nel 2024. In caso contrario, il Parlamento, in sede di conversione del decreto-legge n. 39/2024, si assumerebbe la grave responsabilità di ledere il principio del legittimo affidamento, garanzia imprescindibile per ogni Stato di diritto”.
Questo anche il giudizio di Confartigianato nazionale sugli ulteriori interventi legislativi in materia di superbonus.
Secondo Confartigianato, con le ipotesi di rendere obbligatoria la dilazione in 10 anni dei crediti del superbonus con effetto retroattivo, le imprese che, legittimamente, hanno applicato ai propri clienti lo sconto in fattura, vedrebbero venir meno i loro piani finanziari, con la grave conseguenza che, pur vantando crediti nei confronti dell’erario, sarebbero obbligate, comunque, a versare imposte e contributi. Tale situazione determinerebbe inevitabilmente un incremento delle situazioni debitorie non onorate e l’applicazione delle conseguenti sanzioni.