COSTRUZIONI – Contrasto frodi sui bonus edilizi: pubblicato il nuovo decreto. "Applicazione del CCNL per affidamento lavori: una buona notizia"
1 Marzo 2022

COSTRUZIONI – Contrasto frodi sui bonus edilizi: pubblicato il nuovo decreto. “Applicazione del CCNL per affidamento lavori: una buona notizia”

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto contro le frodi commesse sui bonus edilizi e che riscrive le regole d’ingaggio per le cessioni dei crediti fiscali. Dal superbonus ai bonus casa ordinari, con il DL n. 13 del 25 febbraio 2022, tornano le cessioni multiple, ma limitate e vigilate; dal 1° maggio stop alle cessioni parziali e affidamento di lavori che generano detrazioni fiscali per diversi bonus edilizi soltanto alle aziende che applicano il contratto collettivo nazionale del settore.

“Il decreto legge pubblicato è un buon risultato, a cui siamo arrivati con una mobilitazione sia territoriale sia a livello nazionale – afferma Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto –. Il Governo ha recepito le nostre sollecitazioni per modificare la stretta sulla cessione dei crediti contenuta nell’articolo 28 del Decreto Sostegni ter che, di fatto, ha paralizzato il mercato delle costruzioni. La nuova strada individuata dall’Esecutivo rappresenta una scelta equilibrata, anche per colpire le frodi che danneggiano tutti, a cominciare proprio dalle imprese del settore costruzioni. In particolare, appoggiamo con convinzione l’introduzione dell’obbligo di rendere conto del contratto collettivo nazionale applicato dall’impresa affidataria dell’opera, se questa supera i 70.000 euro. Purché lo scopo sia effettivamente quello di garantire, o aumentare, gli standard di sicurezza applicati nei luoghi di lavoro”.

“Ci auguriamo, infatti, che tale requisito non si traduca in un nuovo balzello burocratico – specifica il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri –, diventando solo una nuova zavorra per l’agevolazione degli interventi e portando, alla fine, a disincentivare i lavori. Purtroppo, ravvisiamo già delle difficoltà interpretative per capire, praticamente, come applicare la nuova norma. Innanzitutto, pare che la mera indicazione del CCNL nei contratti di affidamento delle opere sopra i 70.000 euro, serva solo in caso di superbonus 110%, sconto in fattura o cessione del credito a terzi, bonus mobili, nuovo bonus barriere architettoniche, bonus facciate e bonus verde. Ci si chiede, poi, come operare nei casi di subappalto dei lavori. Infine, seppur giuste nell’intento, non giovano a iniettare nuova fiducia tra i soggetti coinvolti, la stretta sulle sanzioni penali e i nuovi adempimenti assicurativi in capo ai progettisti e asseveratori confermati nel nuovo decreto. Non dimentichiamo che è in corso di pubblicazione un nuovo provvedimento del MITE sulla valutazione della congruità delle spese agevolabili, che rivoluziona nuovamente le carte di lavoro di questi ultimi e, di riflesso, le scelte dei committenti e il lavoro delle imprese”.

Il Veneto, al 31 gennaio 2021, secondo i dati ENEA e MiTE, è la regione che in Italia ad oggi ha più utilizzato il superbonus 110% in termini relativi, ovvero pesando il numero di interventi rispetto al totale delle famiglie: 6,64 interventi ogni 1.000 famiglie, contro una media nazionale di 4,11. Complessivamente, sono stati attivati 13.933 interventi con il superbonus 110%, pari al 13% del totale nazionale per un totale di 1 miliardo e 851 milioni di euro di investimenti (10,1% del totale).

“Sono numeri non banali – riprende il Presidente regionale Boschetto –, che stanno scaricando a terra investimenti e lavoro, entrambi di qualità”.

Edilcassa Veneto, l’ente bilaterale paritetico privato che deriva direttamente dall’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, e che trova una disciplina specifica nel Contratto Regionale Integrativo di lavoro, ha registrato, nell’ultimo anno edile 2021, incrementi del 20% rispetto al 2020, sia per le ore lavorate (superata la soglia dei 18 milioni 200 mila) sia per la massa salari che ha raggiunto quasi la soglia dei 200 milioni di euro. Anche le imprese iscritte (stiamo parlando di aziende strutturate con dipendenti) sono cresciute dal 2019 del +9,3% (+366 va) e i lavoratori del +17% (+2.119).

“L’edilizia artigiana è un settore che fa della sicurezza uno dei suoi punti di forza – conclude il veronese Roberto Iraci Sareri –. Quindi, da parte nostra c’è totale condivisione sulla necessità di incrementare la sicurezza nei luoghi di lavoro, stando però attenti che le regole siano applicate a tutto il comparto senza esclusioni di sorta. Elementi che potranno comunque essere considerati e risolti nell’ambito dell’esame parlamentare”.