BENESSERE – Indagine su comportamenti e bisogni dei consumatori verso acconciatori ed estetisti ai tempi della pandemia. In provincia, 2.481 imprese che desiderano ascoltare i clienti
14 Dicembre 2021

BENESSERE – Acconciatori ed Estetisti: indagine su comportamenti e bisogni dei consumatori ai tempi della pandemia. In provincia, 2.481 imprese che desiderano ascoltare i clienti. Sei Associato? Richiedi lo studio completo

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Per capire come la pandemia abbia mutato l’attenzione delle persone alla propria salute e benessere, come siano cambiati i bisogni del consumatore e, soprattutto, come tradurre questi nuovi bisogni in opportunità per le imprese del benessere (acconciatori, estetisti, barbieri, tatuatori ecc.), Confartigianato Imprese Veneto ha commissionato a Community – Research & Analysis una ricerca finanziata dal Comitato EBAV di categoria “Spazi di cura e pratiche di benessere ai tempi della pandemia”.

“Come tanti colleghi – le parole di Roberto Iraci Sareri, acconciatore, Presidente di Confartigianato Imprese Verona, intervenuto alla presentazione ufficiale del rapporto nella veste di Vicepresidente regionale – ho provato un senso di forte smarrimento all’arrivo della pandemia che ci ha costretto alla chiusura già ad inizio 2020 e a più riprese. La forza del nostro mestiere è quella di trasmettere benessere e quindi fiducia, e con questa prospettiva abbiamo tutta l’intenzione di guardare avanti: la pandemia ci ha insegnato molte cose e ci deve stimolare a migliorare, ad esempio osservando i nuovi bisogni dei nostri clienti. La ricerca di mercato che abbiamo commissionato ha il duplice scopo di comprendere cosa si aspettano i consumatori, alla luce dell’esperienza pandemica, e di suggerire come le nostre imprese debbano posizionarsi per essere pronte a cogliere le richieste del mercato”.

Sono 11.960 le imprese artigiane venete di acconciatura e di estetica, che danno lavoro a oltre 24 mila persone, mentre in provincia di Verona si contano 2.481 attività con 4.600 addetti; gli Acconciatori sono 1.675 (con 3.254 addetti) mentre per l’Estetica si arriva a 806 imprese (con 1.346 addetti). In questi gruppi di mestiere vengono ricompresi anche barbieri e tatuatori.

La ricerca ha interpellato un campione di veneti con oltre 18 anni di età, ripartiti tra le 7 province della regione, per genere, età, condizione sociale e titolo di studio. Il campione ammonta a 1.007 casi, dei quali il 17,7% sono stati registrati in provincia di Verona. Le interviste sono state realizzate con il sistema CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) e CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) nel periodo tra il 10 e il 24 maggio 2021.

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Tra i numerosi risultati, relativi alle domande poste, si può menzionare quello della differenza di fruizione di servizi professionali prima della pandemia e nel corso degli ultimi 12 mesi: in provincia di Verona, il 3,2% degli intervistati ha risposto di aver aumentato il numero di visite ad acconciatori ed estetisti, il 57,9% non ha sostanzialmente mutato le proprie abitudini, il 38,8%, invece, ha diminuito la frequenza. Tra le motivazioni principali, il 55,9% dei veronesi ha individuato la chiusura dei saloni di acconciatura e barberia causa restrizioni, l’8,8% il timore di contrarre il virus dagli operatori del salone e il 7,4% dai clienti, l’11,8% a causa della mancanza di tempo, il 2,9% per il costo dei trattamenti, il 7,4% per mancanza di occasioni di socialità e il 5,9% perché ritiene che sia meno importante di prima. Per quanto riguarda gli Estetisti, il 57,7% ha diminuito la frequenza causa chiusure, l’11,5% per paura del contagio dagli operatori e il 3,8% dai clienti, l’11,5% per l’assenza di tempo, mentre nessuno ha dato come motivazione il fatto di ritenerla un’attività meno importante.

“Nonostante tutto – afferma Tiziana Chiorboli, Presidente regionale della Federazione Benessere di Confartigianato –, l’emergenza ci ha permesso di dimostrare l’attenzione che i nostri operatori mettono, nei loro esercizi, per garantire standard elevati di sicurezza e di igiene, al punto che qualcuno ha coniato per loro il termine ‘ambulatori di bellezza’. Ci rende orgogliosi, perciò, rilevare dall’indagine che, in questo periodo sfavorevole, rimane comunque intatta la fiducia del cliente verso il proprio consulente di bellezza. Questo ci dà forza per continuare a proporre nei nostri esercizi esperienze sempre più orientate al benessere, perché la cura della bellezza soddisfa un bisogno psicofisico oltre che estetico”.

“Sono diversi gli spunti pratici emersi su quali lavoreremo con percorsi formativi ed informativi ad hoc per dare ai colleghi gli strumenti per migliorare – spiega Carolina Calmetta, Presidente di Confartigianato Benessere Verona –. Uno dei primi indicatori è senz’altro la necessità di ascoltare meglio il cliente. Emerge che lavoratori, pensionati, studenti, casalinghe, sono tutti target diversi, ciascuno con attese specifiche nei confronti del proprio consulente di bellezza: c’è chi presta più attenzione alla salubrità e alla garanzia di igiene e sicurezza, chi alla qualità dei prodotti, chi alla flessibilità degli orari o ad altri fattori. Questo ci deve indurre ad offrire servizi sempre più su misura. Un secondo input è la fiducia che i clienti continuano a nutrire nei confronti di parrucchieri ed estetisti. Dobbiamo investire in questo ‘tesoretto di stima’ ampliando ancora di più la gamma di trattamenti offerti: consulenze su prodotti, outfit, cura dell’immagine, prevenzione e salute, eleganza e portamento. Terzo tema: la cura della bellezza significa cura del proprio benessere e salute. Data l’attenzione che tutti ormai pongono allo star bene, diventa necessario coniugare i trattamenti di bellezza a occasioni per trasmettere benessere. Lo si può fare in diversi modi: migliorando l’accoglienza e l’esperienza del cliente in negozio, avviando progetti di collaborazione con altri esperti, ad esempio nel campo della nutrizione e dell’equilibrio psicofisico, oppure sostenendo progetti di carattere sociale che pongono attenzione alla prevenzione delle malattie”.

L’indagine completa, con tutte le risposte alle domande poste ai clienti, che dipinge un quadro dei bisogni, dei punti di forza e debolezza, da prendere in considerazione nella propria attività anche come strumento di valutazione e miglioramento, è a disposizione esclusivamente delle imprese Associate, su richiesta. Per ottenere l’invio dello studio contattare Confartigianato Imprese Verona (Michele Piccoli):