REVISORI AUTO - Anara Confartigianato contro ulteriore proroga della scadenza delle revisioni
15 Settembre 2020

REVISORI AUTO – Anara Confartigianato contro ulteriore proroga della scadenza delle revisioni

Autoriparazione

L’ulteriore proroga della scadenza delle revisioni, approvata nel DL Semplificazioni in sede di conversione parlamentare, mette a rischio migliaia di centri di controllo e la continuità di un servizio essenziale per la sicurezza degli automobilisti e delle strade. I revisori auto di Anara Confartigianato esprimono forte preoccupazione per il provvedimento, che va in direzione opposta a quella sollecitata da tempo dalle imprese per accelerare il graduale ripristino del servizio revisioni e rimettere al più presto le imprese del settore in condizioni di piena operatività e sostenibilità economica.

Il periodo aggiuntivo di proroga compromette ulteriormente le prospettive di attività che, sebbene consentite dalla normativa di emergenza in quanto indispensabili alla collettività, hanno subito una consistente contrazione nel periodo del lockdown e sono state ostacolate, di fatto, dal rinvio della scadenza delle revisioni previsto dal DL “Cura Italia”, con pesanti ricadute sulle imprese del settore.

Tale restrizione appare quindi assai penalizzante e incomprensibile, a maggior ragione nella fase attuale in cui sono state superate le limitazioni alla mobilità previste dalla richiamata normativa di emergenza.

Anara Confartigianato ribadisce la richiesta di un intervento urgente di correzione del provvedimento, attraverso una adeguata rimodulazione della proroga che consenta di anticipare gradualmente la gestione delle operazioni di revisione ed evitare il congestionamento del servizio che produrrebbe problemi alle imprese e ai clienti anche per il futuro.

Anara ha già ricevuto rassicurazioni circa l’intenzione di intervenire in via parlamentare per modificare il provvedimento nella direzione sollecitata, ma proseguirà comunque l’azione per arrivare al più presto al risultato concreto auspicato, affinché possa essere salvaguardata l’operatività dei centri di controllo e favorita la ripresa economica delle imprese del settore, su cui poggia la sicurezza del parco auto circolante del nostro Paese.