CARROZZIERI – Rc Auto +24,09% in un anno in provincia di Verona. Speri: "Il costo della manodopera non è cresciuto, a differenza dei pezzi di ricambio e di tutte le voci che influenzano il costo delle assicurazioni”
31 Maggio 2023

CARROZZIERI – Rc Auto +24,09% in un anno in provincia di Verona. Speri: “Il costo della manodopera non è cresciuto, a differenza dei pezzi di ricambio e di tutte le voci che influenzano il costo delle assicurazioni”

Autoriparazione

Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, nel corso del mese di maggio 2023 il premio medio Rc auto calcolato nella regione Veneto è stato di 426,32 euro. La variazione rispetto a 6 mesi fa (373,52 euro) è del +14,14%. Rispetto allo stesso mese di un anno fa (353,61 euro) la tariffa media fa segnare un +20,56%.

“Sia chiaro che questi aumenti non sono imputabili alle officine di autoriparazione – afferma Massimo Speri, Presidente regionale della federazione Autoriparazione di Confartigianato Imprese Veneto –. C’è in atto uno scarica barile inaccettabile. Affermare che gli aumenti del costo delle polizze Rc Auto siano imputabili a riparazioni più onerose, a causa di presunti aumenti dei costi della manodopera da parte dei carrozzieri, non è corretto ed è invece fuorviante”.

Per quanto riguarda la provincia di Verona, nel mese di maggio 2023 il premio medio Rc Auto è stato di 431,39 euro. Rispetto allo stesso mese di un anno fa (347,63 euro) la tariffa media è aumentata del +24,09%.

“Il costo dell’assicurazione auto – e questo le compagnie assicuratrici lo sanno bene – dipende da una moltitudine di fattori messi assieme per stimare i costi in rapporto al rischio – continua Speri, che è anche Presidente di Confartigianato Autoriparazione Verona –. Più alta è la probabilità che un sinistro accada, più alto sarà il costo della polizza. Tra le voci di calcolo, ad esempio, ci sono: il tipo di veicolo, se costoso o meno, la sua cilindrata e l’alimentazione; si aggiungono, tra le altre voci, l’età del conducente, la classe di merito, la professione, le abitudini di guida, il luogo di residenza, il massimale rimborsabile dalla compagnia assicurativa, le tasse e le imposte, che in Italia sono tra le più alte d’Europa. Ci sono ovviamente i costi operativi e commerciali delle assicurazioni e anche il costo diretto delle riparazioni, che è certamente cresciuto a causa dell’inflazione, ma che non giustifica gli aumenti proposti agli utenti se l’obiettivo è quello di puntare il dito contro la manodopera delle officine. I prezzi dei pezzi di ricambio sì che sono aumentati, e di molto, ma per quanto riguarda la manodopera possiamo assicurare che sono generalmente fermi a qualche anno fa. Alcune officine hanno proposto un adeguamento, ma si tratta al massimo di un 1-2% nel giro di qualche anno”.

I Carrozzieri di Confartigianato non ci stanno e chiedono che quando si tenta di individuare le cause di un fenomeno, bisognerebbe anche provare ad usare obiettività e dati oggettivi. “Qualcuno dimentica, ad esempio, che a causa dell’evasione assicurativa – continua il Presidente della categoria di Confartigianato –, secondo i numeri elaborati dall’Ania, l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici, ogni anno si verifica un mancato incasso di premi per circa un miliardo di euro, che le compagnie recuperano suddividendolo sui premi dei conducenti assicurati. Non solo: in due anni di pandemia gli incidenti e le riparazioni sono diminuiti in maniera considerevole, quindi verrebbe da pensare che, nonostante una diminuzione generalizzata dei costi assicurativi, le compagnie hanno comunque incassato i loro premi e potrebbero utilizzare questo ‘tesoretto’ per calmierare i prezzi ora, che le famiglie italiane subiscono i contraccolpi dell’inflazione galoppante”.