AUTORIPARAZIONE – Pneumatici Fuori Uso (PFU): istituito il Registro nazionale produttori e importatori, ma Confartigianato chiede l’extra-raccolta
AutoriparazioneIl Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con il Decreto Ministeriale n. 147/2024, istituisce il Registro nazionale dei produttori e degli importatori di pneumatici per facilitare e garantire la gestione degli pneumatici fuori uso (PFU).
Il decreto prevede l’iscrizione per via telematica dei soggetti obbligati al Registro, attraverso il portale messo a disposizione dalle Camere di Commercio. Su tale portale gli operatori, le amministrazioni e i cittadini possono consultare le informazioni inerenti la gestione degli PFU, le statistiche e gli elenchi delle imprese iscritte. Attraverso l’Area Riservata, le imprese trasmettono le informazioni per l’iscrizione e le comunicazioni periodiche relative ai dati sugli pneumatici immessi sul mercato e sui PFU raccolti al termine del loro utilizzo.
Anche i soggetti che immettono pneumatici sul mercato nazionale attraverso la vendita a distanza devono rispettare gli obblighi di gestione e rendere visibile sul proprio sito internet il numero di iscrizione al Registro, che deve essere comunicato alle piattaforme on-line dai soggetti che utilizzano le stesse per la vendita a distanza.
L’Allegato I del DM 147/2024 fornisce indicazioni sulle informazioni necessarie ai soggetti obbligati all’iscrizione e sulle modalità per comunicare i dati e procedere agli aggiornamenti.
Negli ultimi anni la raccolta dei PFU ha presentato criticità in tutta Italia a causa dei pezzi non tracciati e non coperti da contributo.
Confartigianato imprese Autoriparazione, lo scorso 6 maggio, ha inviato una nota al Ministero, contenente i dati pervenuti da un centinaio di officine suddivise per macro-aree, rilevando che circa 450 tonnellate di PFU non erano state ritirate dai relativi consorzi di filiera. Il MASE ha pertanto chiesto a tutti i consorzi di filiera con un immesso a consumo superiore alle 200 tonnellate l’anno (12 sui 44 complessivamente autorizzati) di garantire un’extra-raccolta del 15% rispetto alle quote definite dalla legge, portando quindi il target per ogni sistema collettivo o consorzio al 110% dell’immesso a consumo.
Un impegno che quest’anno non è ancora stato formalizzato, sebbene i principali consorzi nazionali si siano detti pronti a rinnovarlo, dando la propria disponibilità a raccogliere 40.000 tonnellate in più (il 10% dell’immesso a commercio nazionale, e ricordando tuttavia che per far fronte all’extra raccolta sarà indispensabile rivedere al rialzo anche il contributo ambientale per ogni pneumatico.
Verrà dato avviso dal Ministero dell’avvenuta messa on-line del Registro PFU per l’avvio della sua piena operatività.