VENETO – Legge attrazione investimenti in Veneto. Confartigianato: “Bisogno di nuovi investimenti e necessità di crescita del tessuto economico locale siano bilanciati”
12 Febbraio 2025

VENETO – Legge attrazione investimenti in Veneto. Confartigianato: “Bisogno di nuovi investimenti e necessità di crescita del tessuto economico locale siano bilanciati”

Attualità

Confartigianato Imprese Veneto esprime un generale apprezzamento per il progetto di legge sull’attrazione degli investimenti anche stranieri in Veneto, volto a favorire l’insediamento di complessi produttivi di vasta scala e l’aggregazione d’impresa.

Vi è condivisione per l’opportunità di crescita e di sviluppo negli ambiti digitale, ambientale e della transizione ecologica, necessari per lo sviluppo e la crescita del territorio.

“È fondamentale, però, che gli Accordi per l’insediamento e lo sviluppo presentati dalle aziende investitrici commenta il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto – portino con sé elementi di vantaggio competitivo per il territorio: investimenti strutturali, logistici, tecnologici e formativi, organici ad un progetto di crescita complessivo che coinvolga anche il mondo del credito e della finanza”.

“Il progetto di legge è naturalmente destinato alle imprese di grandi dimensioni – prosegue Boschetto –, ma deve prevedere il coinvolgimento strutturale, in una logica di filiera, delle micro e piccole imprese, che costituiscono il fulcro del tessuto produttivo veneto, soprattutto in considerazione del fatto che le risorse da destinare alla realizzazione del progetto fanno riferimento a programmi attinenti all’industria e all’artigianato”. Per questo motivo, Confartigianato chiede sin da subito un fattivo coinvolgimento delle categorie economiche del territorio.

“Perché il rischio è che, senza una chiara regolamentazione, le multinazionali e i grandi investitori operino in modo indipendente, senza creare un impatto positivo sulla filiera locale”, aggiunge Devis Zenari, Presidente di Confartigianato Imprese Verona, che interviene in considerazione della rilevanza del territorio provinciale veronese nell’attrazione di gruppi industriali nazionali ed internazionali. “A nostro avviso – continua Zenari –, è essenziale prevedere meccanismi di controllo stringenti per evitare il fenomeno del ‘mordi e fuggi’ degli investitori esteri. Il vincolo di mantenere gli insediamenti per soli cinque anni rischia di non essere sufficiente ad evitare che le aziende, una volta scaduti gli incentivi, delocalizzino nuovamente”.

Oltre alla riduzione dell’IRAP, ai contributi e alle agevolazioni, sarà sicuramente fondamentale attivare fin da subito interventi di semplificazione della macchina burocratica, fondamentali affinché la legge per agevolare la procedura di stipula degli accordi di intesa per l’insediamento, l’ampliamento e l’esercizio delle attività produttive, si riveli utile ed efficace.

Confartigianato, a livello regionale, esprime comunque ottimismo nei confronti dei meccanismi di valutazione del buon esito delle azioni attuabili attraverso questa legge, dato che è espressamente prevista la partecipazione da parte delle associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative.

Fondamentale – avverte il presidente Boschetto – che a queste ultime non sia riservato solo il ruolo preliminare, di promozione dell’attrattività. La legge sicuramente può rappresentare un’opportunità importante per il Veneto, ma è necessario correggere alcune criticità, al fine di evitare che le piccole e medie imprese locali vengano marginalizzate e per garantire che gli investimenti generino un impatto duraturo sul territorio, creando un sistema di valutazione periodica degli investimenti per verificare se gli incentivi concessi abbiano realmente generato crescita e occupazione. La vera sfida sarà quella di bilanciare la necessità di attrarre investitori con la salvaguardia della struttura economica locale, affinché la legge non favorisca solo i grandi attori, ma contribuisca realmente alla crescita diffusa del territorio”.