
VENETO – Generale apprezzamento di Confartigianato su legge regionale per attrazione investimenti in Veneto. Zenari: “Prevedere meccanismi di controllo stringenti”
AttualitàConfartigianato, in tutta la regione, esprime un generale apprezzamento per l’approvazione della legge sull’attrazione degli investimenti anche stranieri in Veneto, volta a favorire l’insediamento di complessi produttivi su vasta scala e l’aggregazione d’impresa.
“Condividiamo l’opportunità di crescita e di sviluppo negli ambiti digitale, ambientale e sociale, necessari per lo sviluppo e la crescita del territorio, garantiti da un plafond di 47 milioni di euro”, commenta Devis Zenari, Presidente di Confartigianato Imprese Verona.
“Va da sé che riteniamo fondamentale che gli Accordi per l’insediamento e lo sviluppo presentati dalle aziende investitrici – continua Zenari – portino in dote elementi di vantaggio competitivo per il territorio: investimenti strutturali, logistici, tecnologici e formativi, organici ad un progetto di crescita complessivo che coinvolga anche il mondo del credito e della finanza”.
“Il progetto di legge è naturalmente destinato alle imprese di grandi dimensioni – aggiunge il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto – ma deve prevedere il coinvolgimento strutturale, in una logica di filiera, delle micro e piccole imprese, che costituiscono il fulcro del tessuto produttivo veneto, soprattutto in considerazione del fatto che le risorse da destinare alla realizzazione del progetto fanno riferimento a programmi attinenti all’industria e all’artigianato. Per questo motivo chiediamo sin da subito un concreto coinvolgimento delle categorie economiche del territorio”.
Secondo Confartigianato, il rischio è che, senza una chiara regolamentazione, le multinazionali e i grandi investitori operino in modo indipendente, senza creare un impatto positivo sulla filiera locale. “A nostro avviso – segnala il presidente scaligero Zenari – è essenziale prevedere meccanismi di controllo stringenti per evitare il fenomeno del ‘mordi e fuggi’ degli investitori esteri. Il vincolo di mantenere gli insediamenti per soli cinque anni rischia di non essere sufficiente ad evitare che le aziende, una volta scaduti gli incentivi, delocalizzino nuovamente. Oltre alla riduzione dell’Irap, ai contributi e alle agevolazioni, sarà sicuramente importante attivare fin da subito interventi di semplificazione della macchina burocratica, fondamentali per la buona riuscita della legge per agevolare la procedura di stipula degli accordi di intesa per la realizzazione degli interventi di insediamento, ampliamento ed esercizio delle attività produttive”.
Confartigianato Imprese Veneto riserva, comunque, ottimismo nei meccanismi di valutazione del buon esito delle azioni attuabili attraverso questa legge, considerato che è espressamente prevista la partecipazione al processo delle associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative.
“È fondamentale – avverte il presidente regionale Boschetto – che a queste ultime non sia riservato solo il ruolo preliminare di promozione dell’attrattività. La legge approvata, con grande dibattito in sede di Consiglio Regionale, rappresenta un’opportunità importante per il Veneto, ma è necessario correggere alcune criticità per evitare che le piccole e medie imprese locali vengano marginalizzate e per garantire che gli investimenti generino un impatto duraturo sul territorio, creando un sistema di valutazione periodica degli investimenti per verificare se gli incentivi concessi abbiano realmente generato crescita e occupazione. La vera sfida sarà quella di bilanciare la necessità di attrarre investitori con la salvaguardia della struttura economica locale, affinché la legge non favorisca solo i grandi attori, ma contribuisca realmente alla crescita diffusa del territorio”.
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