MANOVRA – Via libera del Parlamento. Iraci Sareri: “Impegni apprezzabili. Ora affrontare bonus edilizia, oneri energia, apprendistato”
AttualitàVia libera dell’Aula del Senato alla fiducia sulla legge di bilancio. I sì sono stati 109, 76 i contrari e un astenuto. Con la fiducia del Senato la legge di bilancio diventa legge.
“Apprezzabili gli impegni del Governo espressi con una robusta e pragmatica risposta all’emergenza energetica e con linee di intervento di più ampio respiro che incrociano le aspettative più volte ribadite da Confartigianato”. Questo il giudizio espresso dal Presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli sulla legge di Bilancio.
Il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri, condivide la posizione confederale. “Costruita in tempi record – le sue parole –, in un quadro di compatibilità con le misure del Pnrr e i conti della finanza pubblica, si pone in continuità con i provvedimenti già assunti dal precedente Esecutivo e concentra le risorse sulla priorità assoluta di ridurre l’impatto dei rincari dell’energia su imprese e famiglie. Inoltre, come sollecitato da Confartigianato, è orientata a gettare le basi della tanto attesa riforma fiscale, a semplificare la vita delle imprese e a salvaguardare concretamente il sistema manifatturiero made in Italy, favorendo anche la creazione di lavoro. Ovviamente, il tutto dovrà essere messo alla prova dei fatti, quindi attendiamo, come sempre, la concretezza della realtà in merito all’impatto che il testo avrà sull’attività delle nostre imprese”.
Confartigianato aveva già sottolineato, basandosi sulla bozza, alcune criticità. “Mancano all’appello – afferma Iraci Sareri – misure sulle quali Confartigianato sollecita azioni rapide e risolutive: lo sblocco dei crediti fiscali incagliati delle aziende che hanno utilizzato i bonus edilizia, il taglio degli oneri generali di sistema nelle bollette di luce e gas delle imprese con potenza superiore a 16,5 kW, la decontribuzione triennale per le assunzioni di apprendisti”.
In particolare, per Confartigianato, la strada più semplice ed efficace è quella di affidare ad un compratore di ultima istanza come Cassa Depositi e Prestiti l’acquisto dei crediti fiscali incagliati.
Quanto ai costi dell’energia, il Presidente di Confartigianato Imprese Verona ricorda la richiesta di eliminare definitivamente gli oneri generali di sistema dalle bollette elettriche delle imprese manifatturiere con potenza sopra i 16,5 kW. “Non è pensabile, infatti – spiega Iraci Sareri –, chiedere ad un imprenditore passato dai 7 mila euro mensili di costi energetici del 2021 ai 14 mila euro mensili del 2022 di sborsare, dal prossimo anno, anche 2 mila euro al mese per gli oneri generali del sistema elettrico”.
Sul fronte della formazione al lavoro, il numero uno dell’Associazione artigiana scaligera chiede che “venga ripristinata la decontribuzione totale, per i primi tre anni, del contratto di apprendistato applicato dalle imprese artigiane e dalle aziende fino a 9 dipendenti”.
NUOVO REGIME FORFETARIO E FLAT TAX
“Con le nuove regole, introdotte dalla Legge di Bilancio, potrebbe accedere al regime forfettario l’8% in più delle nostre imprese artigiane”. Una stima con la quale il presidente, Roberto Iraci Sareri, giudica positivamente l’innalzamento da 65 mila ad 85 mila euro della soglia di ricavi per poter rientrare nel regime forfetario, ma chiarisce che “i vantaggi dell’incremento andranno valutati caso per caso, impresa per impresa, perché alcune attività, per non rinunciare alle deducibilità dei costi che sostengono e alla detraibilità dell’Iva, potrebbero trovare più conveniente continuare ad usare i regimi ordinari di imposta. Ci sono poi coloro che usufruiscono di importanti detrazioni da recuperare, ad esempio sui lavori edili eseguiti sulla propria abitazione, che finirebbero per perderle con il regime forfetario. Anche il fatto di rischiare di non rispettare il limite dei ricavi potrebbe condizionare la scelta, perché si uscirebbe dal forfait e si dovrebbe applicare l’Iva sulle fatture emesse, immediatamente dopo lo sforamento del limite degli 85.000 euro e non più dall’anno successivo”.
Positivo, per Confartigianato, anche il tentativo di alleggerire le imposte per quanti incrementano il proprio reddito nel 2023, rispetto al più alto fra quelli realizzati tra il 2020 ed il 2022. “La cosiddetta ‘flat tax incrementale’ – spiega Valeria Bosco, Direttore dell’Associazione artigiana provinciale – permette di applicare, al posto delle ordinarie aliquote Irpef a scaglioni, un 15% sulla parte di reddito in eccedenza. Potrebbe rivelarsi utile per molte delle nostre imprese che, grazie ai bonus edilizi, hanno visto i propri redditi aumentare nell’ultimo triennio. Purtroppo, le previsioni per il 2023, vista anche l’ennesima serrata sugli incentivi esistenti ad opera del decreto aiuti quater, non danno certezze su un ulteriore consolidamento degli ultimi risultati raggiunti. Dunque, come già spiegato, è bene che ogni imprenditore valuti il proprio caso e compia le scelte più corrette e convenienti, rivolgendosi alla nostra Associazione per un’analisi approfondita. Non è il caso di improvvisare e prendere decisioni affrettate”.
I possibili benefici sono stati oggetto di una simulazione da parte di Confartigianato: un installatore di impianti elettrici che nel 2020 ha realizzato 30 mila euro di reddito, 50 mila nel 2021 e 60 mila nel 2022, magari proprio grazie al superbonus, e che nel 2023 totalizzerà 70 mila euro di reddito, con l’applicazione della flat tax incrementale potrebbe risparmiare più di 2.500 euro di minori imposte da versare. Diversamente, se nel 2023 l’installatore realizzasse un reddito più basso – ad esempio, di 40.000 euro – non beneficerebbe di alcuna imposta ridotta.
“La direzione presa dal governo con tali misure – conclude il Presidente Iraci Sareri – rappresenta un primo passo, che dovrà, necessariamente, collocarsi nell’ambito di una più generale riforma del sistema tributario che si auspica possa avvenire in tempi brevi”.